La reductio ad Hitlerum (o reductio ad nazium) è un’espressione che descrive, sotto forma di falsa citazione latina, una tattica oratoria basata su una fallacia logica che mira a squalificare un interlocutore comparandolo ad Adolf Hitler o al Partito Nazista o le sue idee a quelle di Hitler o dei nazisti. Questa mossa retorica, basata su una fallacia logica riconducibile alla tipologia dell’argumentum ad hominem, può ottenere l’effetto di escludere la persona e le sue idee, dalla discussione, facendolo apparire malvagio agli occhi di chi guarda nonostante l’effettivo valore positivo o meno delle sue idee. L’espressione è stata coniata negli anni cinquanta dallo studioso Leo Strauss, ed è una variante della reductio ad absurdum.
L’errore logico su cui si basa assume la forma di tale sillogismo:
- Tizio sostiene “X”;
- anche Hitler sosteneva “X”;
- Tizio necessariamente sbaglia e/o è una persona malvagia.
Ad esempio:
- Paolo ama i cani;
- anche Hitler amava i cani;
- Paolo è una persona malvagia.
Oppure:
- Matteo pensa che per migliorare la viabilità, serve migliorare la qualità dell’asfalto;
- anche Hitler pensava che per migliorare la viabilità, servisse migliorare la qualità dell’asfalto;
- Matteo ha una idea necessariamente sbagliata su come migliorare la viabilità.
In pratica il concetto è “Hitler ha agito/ha pensato così quindi chiunque agisca/pensi in maniera simile non può che essere in tutto e per tutto uguale ad Hitler e quindi sbagliare e/o essere malvagio“. L’argomentazione porta con sé una carica emotiva e retorica, perché si basa sulla diffusa convinzione (inesatta) che TUTTO ciò che ha a che fare con Hitler e i nazisti sia automaticamente condannabile e sbagliato oppure che l’aver agito in un determinato modo renda la persona in tutto e per tutto paragonabile ad Hitler. Esistono molte varianti di questo tipo di fallacia logica in cui, al posto di Hitler, si usano altre persone che storicamente l’opinione comune dipinge come malvagie, come ad esempio Nixon o – in Italia – Mussolini:
- Tizio è ateo;
- anche Mussolini era ateo;
- Tizio necessariamente sbaglia ad essere ateo e/o è una persona malvagia.
IMPORTANTE: il lettore non compia la fallacia logica di capire, dal nostro ragionamento, che “Hitler ha compiuto SOLO cose giuste”. Sappiamo tutti a quali atrocità ha portato il nazismo, ma – nel nostro ragionamento – vogliamo semplicemente ricordare che perfino Hitler ha compiuto alcune azioni politiche che potrebbero non essere necessariamente considerate sbagliate e che non necessariamente ogni sua affermazione sia considerabile errata solo perché è stata detta da lui.
Hitler è il simbolo del male assoluto quindi quando qualcuno, agli occhi di chi guarda, assume le sue sembianze, diventa automaticamente il male. La tattica fin qui descritta viene usata per sviare dalla sostanza dell’argomento discusso in quanto la comparazione tende a distrarre e innervosire l’interlocutore, innescando nella platea un paragone forte che fa propendere l’idea che chi ha usato la fallacia sia nel giusto e sia doveroso spalleggiarlo contro qualcuno che è simile ad Hitler o la pensa come lui.
Una variante della reductio può assumere la forma invertita:
- Paolo è comunista;
- Hitler era contro i comunisti;
- Paolo è necessariamente nel giusto.
La retorica ad Hitlerum può essere combinata anche con un argumentum ad hominem o con argomenti che attaccano personalmente qualcuno.
Legge di Godwin
La legge di Godwin è un adagio di Internet che afferma:
“A mano a mano che una discussione online si allunga, la probabilità di un paragone riguardante i nazisti o Hitler, tende ad 1”
Ciò significa che se una discussione online ad esempio su Facebook, a prescindere dall’argomento o dallo scopo, va avanti abbastanza, prima o poi qualcuno dei partecipanti alla discussione paragonerà qualcuno o qualcosa ad Hitler per dipingere le sue idee come sbagliate a prescindere.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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