Con “marijuana” si usa indicare le foglie, i fiori, gli steli ed i semi essiccati della canapa Cannabis sativa, che contengono il THC (acronimo di delta-9-tetraidrocannabinolo) e derivati, molecole dotate di proprietà psicotrope. Generalmente la marijuana viene fumata sotto forma di spinello (la “canna”), ma la sostanza può essere anche assunta con cibo o bevande, anche se i suoi effetti in questi casi sono ritardati e ridotti. La marijuana viene considerata una droga “leggera”, a tal proposito leggi anche: Differenza tra droga leggera e pesante: elenco, effetti, legge italiana
Cos’è una sostanza psicotropa?
Ricordiamo che con “sostanze dotate di proprietà psicotrope” (anche dette “psicoattive“) si intende un gruppo eterogeneo di sostanze accomunate dal fatto di avere la capacità di agire sui processi psichici alterando l’attività mentale di chi le assume e modificando il suo stato psico-fisico a vari livelli tra cui percezione dell’ambiente esterno, umore, stato di coscienza, modalità comportamentali e capacità di valutazione del pericolo. La maggioranza delle sostanze psicotrope sono in grado di indurre, in seguito all’uso cronico: tolleranza, assuefazione e dipendenza fisica e/o psicologica. Più la droga è “leggera” e meno induce tali fenomeni, più la droga è “pesante” e maggiormente li induce.
Ricordiamo inoltre che una sostanza psicotropa può essere usata sia per scopi medici che per scopi ricreativi. Esempi di sostanze psicotrope usate in campo medico sono gli psicofarmaci, mentre esempi di sostanze psicotrope usate a scopo ricreativo sono le “sostanze stupefacenti” (anche chiamate “droghe”). E’ però necessario rammendare che alcuni farmaci psicotropi sono usati a scopo ricreativo, mentre alcuni stupefacenti sono usati a scopo terapeutico.
Consumo di marijuana e percezione da parte dell’opinione pubblica
La marijuana è il tipo di droga illegale più usato negli Stati Uniti e il suo consumo è ampiamente diffuso tra i giovani. Un’indagine annuale condotta sugli studenti delle scuole medie e superiori mostra che il consumo della sostanza negli ultimi anni si è stabilizzato dopo vari anni di incremento. È però in diminuzione il numero di giovani che ritiene la marijuana pericolosa. La legalizzazione della marijuana, per impieghi terapeutici e non, in un numero crescente di stati potrebbe spiegare questa percezione, ma per esempio una review pubblicata su Annals of Internal Medicine e che ha preso in considerazione 22 studi (per un totale di più di 1200 soggetti) ha permesso di dimostrare fra l’altro un aumento del rischio di sviluppo di tosse, produzione di espettorato e dispnea (difficoltà respiratoria), ma tra gli altri possibili effetti indesiderati si annoverano anche:
- effetti a breve termine:
- diminuzione della capacità di attenzione e memoria,
- difficoltà di apprendimento,
- secchezza delle fauci,
- alterazioni della capacità motoria,
- occhi rossi,
- sentimenti di paranoia o ansia;
- effetti a lungo termine:
- dipendenza,
- riduzione delle capacità cognitive,
- problemi comportamentali nei bambini le cui madri hanno usato cannabis durante la gravidanza.
Per approfondire, leggi anche:
- Marijuana (cannabis): effetti a breve termine su organismo e cervello
- Marijuana (cannabis): effetti a lungo termine e rischi per corpo e mente
- Intossicazione da marijuana e perdita di coscienza: cosa fare?
Come viene assunta la marijuana?
La marijuana viene fumata attraverso sigarette arrotolate a mano (canne o spinelli) oppure pipe o pipe ad acqua. Vengono anche usati gli involucri di sigari svuotati dal tabacco e riempiti parzialmente o completamente di marijuana. Molte persone stanno adottando vaporizzatori per evitare di inalare fumo: questi dispositivi estraggono dalla marijuana gli ingredienti attivi (tra cui il THC) e ne raccolgono i vapori in un’unità di immagazzinamento. Viene quindi inalato il vapore invece del fumo. I consumatori possono infine mescolare la marijuana in cibi come dolcetti, biscotti e caramelle, o assumerla sotto forma di infusi, come un tè. Ricordiamo infine la possibilità di fumare o mangiare varie forme di resine ricche di THC, quali:
- olio di hashish o miele di cannabis, un liquido appiccicoso,
- cera o budder, una sostanza morbida con una consistenza simile a un balsamo per le labbra,
- shatter, una sostanza solida e dura, di colore ambrato.
Questi estratti possono contenere grosse quantità di THC, tanto che in alcuni casi è stato necessario il ricorso al pronto soccorso. È inoltre pericoloso preparare questi estratti, perché in genere serve il butano (il combustibile degli accendini). L’impiego del butano ha causato non pochi incendi ed esplosioni, con ustioni gravi dei soggetti intenti all’estrazione casalinga.
Incremento dei livelli di THC contenuti nella marijuana
La quantità di THC contenuta nella marijuana è stata in costante aumento le ultime decadi, questo può comportare l’esposizione a livelli di principio attivo più elevati nei nuovi utilizzatori, con maggiori rischi di reazioni pericolose. I livelli di THC più alti possono anche spiegare il maggior numero di ricorsi al pronto soccorso a seguito dell’assunzione di marijuana. Anche la popolarità dei cibi a base di marijuana aumenta la possibilità di reazioni pericolose. I cibi richiedono più tempo per essere digeriti e producono un picco di concentrazione della sostanza nel sangue, il consumatore può quindi essere indotto a ingerirne di più per sentire gli effetti più rapidamente, con conseguenti risultati pericolosi. Livelli di THC più alti possono significare un maggior rischio di dipendenza se gli utenti consumano abitualmente dosi elevate.
Per approfondire:
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Lo Staff di Medicina OnLine
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