Condilomi (“verruche”) ed emorroidi sono due strutture patologiche che possono comparire in zona anale e, in alcuni casi, possono essere esteticamente simili. Impariamo a riconoscere le loro caratteristiche per poterli distinguere, ricordando che – in ogni caso – la diagnosi reale spetta solo al medico, anche perché in alcuni casi le due formazioni possono davvero essere molto simili tra loro ad un occhio non esperto.
Vedi anche: foto di condilomi anali
Condilomi
Con “condiloma” in medicina si indica una diffusissima manifestazione dermatologica ad eziologia infettiva (quindi contagiosa, al contrario delle emorroidi, che invece non sono contagiose) che interessa gli organi genitali sia maschili che femminili. Oggi ci occuperemo della forma più diffusa di condiloma: i condilomi acuminati, escrescenze verrucose diffuse soprattutto nella regione vulvare femminile, sul pene, nella zona perianale (attorno all’ano) o nella zona del solco intergluteo (il solco tra gluteo destro e sinistro). Se i condilomi vengono diagnosticati in uno dei due partner, è importante che venga controllato anche l’altro partner dal momento che basta un solo rapporto sessuale per trasmettere l’infezione. Il medico che si occupa dei condilomi è il dermatologo, anche se spesso sono individuati per la prima volta nel corso di una visita ginecologica, andrologica, proctologica o urologica effettuata per altre cause. In Italia la condilomatosi genitale è la malattia sessualmente trasmessa più diffusa e le sue manifestazioni cliniche si verificano in circa l’1% della popolazione adulta sessualmente attiva totale italiana. I condilomi genitali possono insorgere a qualsiasi eta, tuttavia si stima che circa l’80% delle persone infette sia di età compresa tra i 17 ed i 33 anni, con un picco nella fascia d’età compresa fra 19 e 25 anni. I condilomi sono causati dal virus HPV. “HPV” è l’acronimo di Papilloma Virus Umano (in inglese “Human Papilloma Virus”). I tipi 6 e 11 di HPV sono responsabili del 90% dei casi di condilomi genitali. Il virus HPV è responsabile di infezioni molto diffuse trasmessa prevalentemente per via sessuale, ma il contagio può avvenire anche per altre vie (oggetti contaminati). Nella maggioranza dei casi tale infezione è transitoria, poco grave ed asintomatica (priva di sintomi evidenti), ma in altri casi l’infezione è più grave, si manifesta attraverso lesioni benigne della cute e delle mucose e può determinare l’insorgenza di forme tumorali come il tumore della cervice uterina La modalità di contagio più diffusa è quella sessuale: la trasmissione del virus si sviluppa nella maggior parte dei casi attraverso il contatto diretto tra cute e cute dei due partner durante un rapporto sessuale vaginale o anale con un partner infetto, oppure tramite oggetti contaminati dal virus. Masturbare il proprio partner e successivamente con la stessa mano masturbare sé stessi od altri partner, è fonte di contagio. Eseguire sesso orale è fonte di contagio. Usare “giocattoli sessuali” è fonte di contagio. I condilomi devono essere distinti soprattutto dai fibromi penduli (comunemente chiamati “porri”), dalle papule perlacee peniene e dai nei, con cui a volte vengono confusi.
Emorroidi
Con il termine “emorroidi” si identifica un gruppo di strutture vascolari appartenenti al canale anale. Tali strutture nel loro stato fisiologico agiscono come cuscini composti da strutture artero-venose anastomizzate e da tessuto connettivo con un alto contenuto di fibre elastiche e collagene. Le emorroidi fisiologicamente giocano un ruolo molto importante nella continenza fecale. Esse, al termine della defecazione, si riempiono rapidamente di sangue e contribuiscono, a riposo, al 15-20% della pressione di chiusura anale, impedendo accidentali fuoriuscite di feci, inoltre agiscono a protezione dei muscoli dello sfintere anale, durante il passaggio delle feci. Quando, per vari motivi, le emorroidi sono gonfie ed infiammate, diventano patologiche e causano una sindrome nota come malattia emorroidaria. Nel linguaggio comune, con il termine “emorroidi“, ci si riferisce proprio alla malattia emorroidaria, quindi “emorroidi” è ormai un sinonimo di “malattia delle emorroidi“. La malattia emorroidaria causa difficoltà e dolore durante l’evacuazione. I medici che si occupano delle emorroidi sono in genere il chirurgo generale, il gastroenterologo ed il proctologo. Le emorroidi, al contrario dei condilomi, NON sono contagiose e sono distinte in due tipologie principali: emorroidi interne ed esterne, a tal proposito leggi anche: Differenza tra emorroidi interne ed esterne
Caratteristiche dei condilomi e delle emorroidi: confronto
Le emorroidi interne ed esterne possono presentarsi in modo diverso, ma molte persone possono avere una combinazione delle due. I sintomi di emorroidi patologiche dipendono dalla localizzazione. Le emorroidi interne di solito si presentano indolori e con sanguinamento rettale, mentre le emorroidi esterne possono produrre alcuni sintomi e forte dolore se si verifica trombosi e gonfiore nella zona dell’ano. Un sanguinamento abbastanza significativo da causare anemia è raro, un’emorragia tale da mettere in pericolo di vita è ancora più raro. Le emorroidi con trombosi possono essere molto dolorose con risoluzione che si ha in genere in più di 2 o 3 giorni. Il gonfiore può richiedere un paio di settimane per scomparire, e dopo la guarigione un’escrescenza di pelle può rimanere. Se sono di grandi dimensioni e provocano problemi con l’igiene, possono causare irritazione della pelle circostante e prurito intorno all’ano. Le emorroidi interne, solitamente, si presentano indolori, di colore rosso vivo e con sanguinamento rettale che si verifica durante i movimenti intestinali: una condizione nota come ematochezia. Le feci, solitamente, si presentano di un colore normale o con tracce di sangue rosso vivo. Altri sintomi possono includere scarico delle mucose, una massa perianale se vi è prolasso attraverso l’ano, prurito e incontinenza fecale. Le emorroidi interne sono solitamente dolorose solo se diventano trombotiche o necrotiche.
Vedi anche: varie foto di patologia emorroidaria
I condilomi sono di piccole dimensioni ed appaiono come disordinate escrescenze cutanee esofitiche (cioè protuberanze della pelle) della grandezza variabile da meno di un millimetro fino a vari centimetri. I più piccoli possono essere piatti, mentre i più grandi assumono un aspetto a “cresta di gallo” o “a cavolfiore“. Il condiloma tende ad essere di forma ovalare o tondo, ma quasi sempre con bordi molto frastagliati.
Vedi anche: foto di condilomi nel solco intergluteo
Insorgenza
I condilomi possono comparire a qualsiasi età, con maggiore frequenza nei periodi della vita in cui il soggetto ha frequenti rapporti sessuali, specie se con partner occasionali e numerosi. Le emorroidi possono comparire anch’esse a qualsiasi età, soprattutto nei periodi della vita in cui il soggetto soffre di stipsi (costipazione).
Posizione
I condilomi della zona anale sono concentrati in una zona più o meno ampia dell’ano e della zona del solco intergluteo (il solco tra gluteo destro e sinistro). Le emorroidi tendono ad essere invece molto più vicine all’ano.
Sintomi e dolore
I condilomi di solito non provocano sintomatologia alcuna (non sono dolorosi) ma, se sfregati spesso o sottoposti a traumi, possono infiammarsi, sanguinare e diventare dolorosi. Se il condiloma è sottoposto a sovrainfezione batterica può ingrandirsi, riempirsi di pus e diventare dolorosi. Al contrario le emorroidi tendono ad essere dolorose, specie durante e subito dopo l’evacuazione. In genere le emorroidi interne si presentano indolori e con sanguinamento rettale, mentre le emorroidi esterne possono essere estremamente dolorose.
Rimozione
I condilomi possono essere rimossi farmacologicamente (con crema contenente podofillina) o chirurgicamente con laser. Le cure per le emorroidi sono principalmente di due tipi: conservative o chirurgiche. Il trattamento conservativo consiste tipicamente in trattamenti dietologici, nell’aumentare l’assunzione di fibre alimentari e di fluidi (per mantenere una adeguata idratazione delle feci e motilità intestinale), nell’assumere anti-infiammatori non steroidei (FANS) e, in aggiunta, nell’osservare riposo psico-fisico. Le terapie che prevedono invece la rimozione delle emorroidi sono di vario tipo, tra cui: legatura elastica, scleroterapia, crioterapia selettiva, emorroidectomia escissionale, prolassectomia con emorroidopessi e dearterializzazione emorroidaria transanale.
Per approfondire:
- Emorroidi interne e esterne: cause, sintomi, cura e rimedi
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- Differenza tra condilomi (verruche genitali) e papule perlacee
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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