Papule perlacee peniene e condilomi (“verruche”) sono due strutture che possono comparire sul pene e, in alcuni casi, possono essere esteticamente simili. Impariamo a riconoscere le loro caratteristiche per imparare a distinguerli, ricordando che – in ogni caso – la diagnosi reale spetta solo al medico, anche perché in alcuni casi le due formazioni possono davvero essere molto simili tra loro.
Papule perlacee peniene
Le papule perlacee peniene (PPP) sono piccole protuberanze benigne che si possono manifestare a livello della corona del glande o – più raramente – su altre parti del glande e che possono essere di dimensioni tra circa 1 – 3 mm. Le papule perlacee persistono durante tutta la vita, diventando generalmente meno evidenti con l’avanzare dell’età e quasi scomparire nell’anziano. Non sono formazioni maligne (cancro). Generalmente vengono scoperte casualmente durante una visita andrologica, urologica, proctologica o dermatologica svolta per altri motivi, visto che spesso – se molto piccole – il soggetto non sa neanche di averle. Le papule perlacee sono una pura caratteristica costituzionale e fisiologica di taluni uomini e in nessun modo costituiscono effetti di una malattia sessualmente trasmessa. Non hanno nessuna dipendenza dall’igiene personale e neppure dall’attività sessuale. Al contrario dei condilomi, le papule perlacee peniene NON sono infette né possono contagiare il partner. Le papule perlacee devono essere distinte dai fibromi penduli (comunemente chiamati “porri”), dai condilomi acuminati (comunemente detti “verruche genitali”) e dai nei, con cui a volte vengono confusi. Le papule perlacee possono essere eliminate chirurgicamente con laser o anche con l’uso topico di una crema contenente podofillina, la stessa sostanza usata per eliminare i condilomi.
Vedi anche: Foto di papule perlacee sulla corona del glande
Condilomi
Con “condiloma” in medicina si indica una diffusissima manifestazione dermatologica ad eziologia infettiva (quindi contagiosa, al contrario delle papule perlacee, che invece non sono contagiose) che interessa gli organi genitali sia maschili che femminili. Oggi ci occuperemo della forma più diffusa di condiloma: i condilomi acuminati, escrescenze verrucose diffuse soprattutto nella regione vulvare femminile, sul pene, nella zona perianale (attorno all’ano) o nella zona del solco intergluteo (il solco tra gluteo destro e sinistro). Se i condilomi vengono diagnosticati in uno dei due partner, è importante che venga controllato anche l’altro partner dal momento che basta un solo rapporto sessuale per trasmettere l’infezione. Il medico che si occupa dei condilomi è il dermatologo, anche se spesso sono individuati per la prima volta nel corso di una visita ginecologica, andrologica, proctologica o urologica effettuata per altre cause. In Italia la condilomatosi genitale è la malattia sessualmente trasmessa più diffusa e le sue manifestazioni cliniche si verificano in circa l’1% della popolazione adulta sessualmente attiva totale italiana. I condilomi genitali possono insorgere a qualsiasi eta, tuttavia si stima che circa l’80% delle persone infette sia di età compresa tra i 17 ed i 33 anni, con un picco nella fascia d’età compresa fra 19 e 25 anni. I condilomi sono causati dal virus HPV. “HPV” è l’acronimo di Papilloma Virus Umano (in inglese “Human Papilloma Virus”). I tipi 6 e 11 di HPV sono responsabili del 90% dei casi di condilomi genitali. Il virus HPV è responsabile di infezioni molto diffuse trasmessa prevalentemente per via sessuale, ma il contagio può avvenire anche per altre vie (oggetti contaminati). Nella maggioranza dei casi tale infezione è transitoria, poco grave ed asintomatica (priva di sintomi evidenti), ma in altri casi l’infezione è più grave, si manifesta attraverso lesioni benigne della cute e delle mucose e può determinare l’insorgenza di forme tumorali come il tumore della cervice uterina La modalità di contagio più diffusa è quella sessuale: la trasmissione del virus si sviluppa nella maggior parte dei casi attraverso il contatto diretto tra cute e cute dei due partner durante un rapporto sessuale vaginale o anale con un partner infetto, oppure tramite oggetti contaminati dal virus. Masturbare il proprio partner e successivamente con la stessa mano masturbare sé stessi od altri partner, è fonte di contagio. Eseguire sesso orale è fonte di contagio. Usare “giocattoli sessuali” è fonte di contagio.
Vedi anche:
Caratteristiche dei condilomi e delle papule perlacee peniene messe a confronto
Dimensioni e aspetto
In genere le papule perlacee si presentano come protuberanze di dimensioni molto ridotte, spesso pochi millimetri di lunghezza e diametro, in alcuni arrivano fino a 3 millimetri. I condilomi sono di piccole dimensioni ed appaiono come escrescenze cutanee esofitiche (cioè protuberanze della pelle) della grandezza variabile da meno di un millimetro fino a vari centimetri. I più piccoli possono essere piatti, mentre i più grandi assumono un aspetto a “cresta di gallo” o “a cavolfiore“. Le papule perlacee sono frequentemente disposte a gruppi ben ordinati di piccolissime protuberanze lungo una fila che segue il profilo del glande, mentre i condilomi appaiono più “disordinati”.
Forma e superficie
La forma delle papule perlacee è simile a piccole bollicine tondeggianti, con superfice liscia. Il condiloma tende ad essere di forma ovalare o tondo, ma quasi sempre con bordi molto frastagliati. Mentre le papule tendono ad avere superficie liscia, il condiloma ha invece superficie più irregolare.
Insorgenza
I condilomi possono comparire a qualsiasi età, con maggiore frequenza nei periodi della vita in cui il soggetto ha frequenti rapporti sessuali, specie se con partner occasionali e numerosi. Le papule possono essere costituzionalmente presenti e generalmente tendono ad aumentare di dimensioni nell’adolescenza, rimanere stabili in età adulta e diminuire di dimensioni nell’anziano.
Posizione
I condilomi possono localizzarsi ovunque, ma nell’uomo più spesso sono raggruppati e concentrati in regione scrotale; sul pene (sia su asta che su glande); sul perineo (tra ano e scroto); nella zona perianale (attorno all’ano); nella zona del solco intergluteo (il solco tra gluteo destro e sinistro). Le papule perlacee peniene sono al contrario ben localizzate alla corona del glande (dove sono disposte in fila) e solo raramente sono diffusi in altre zone di quest’ultimo.
Quantità
Sia papule perlacee che condilomi possono comparire in numero molto variabile.
Sintomi e dolore
Sia le papule perlacee peniene che i condilomi di solito non provocano sintomatologia alcuna (non sono dolorosi) ma, se sfregati spesso o sottoposti a traumi, possono infiammarsi, sanguinare e diventare dolorosi. Se le papule perlacee sono sottoposte ad infezione o se il condiloma è sottoposto a sovrainfezione batterica, possono invece entrambi arrossarsi, ingrandirsi, riempirsi di pus e diventare dolorosi.
Colore
I condilomi hanno un colore quasi sempre del tutto identico a quello della cute circostante; anche le papule perlacee tendono ad avere lo stesso colore del glande o lievemente più chiaro.
Rimozione
Sia le papule perlacee che i condilomi possono essere rimossi farmacologicamente (con crema contenente podofillina) o chirurgicamente dal medico con operazioni semplici e rapide.
Tumore o cancro
Le papule perlacee non formazioni maligne (cancro) e non predispongono ad un maggior rischio di cancro, al contrario i condilomi sono causati da infezione da virus HPV, correlato a forme tumorali anche gravi come il tumore della cervice uterina.
Per approfondire:
- Condiloma (verruca genitale): isolato, piatto, incubazione, cura definitiva, immagini
- Papule perlacee peniene: cause, sintomi, terapia, sono contagiose?
- Podofillina nelle creme contro i condilomi (verruche genitali)
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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Buonasera, purtroppo da alcuni mesi sto combattendo contro i condilomi anali esterni ed interni, sto effettuando la crioterapia e sto applicando una crema. Il mio partner, che frequento da un anno circa, ha delle papule perlacee,mesi fa prima della scoperta dei condilomi abbiamo avuto dei rapporti sia anali che vaginali non protetti. Lui non ha nessun condiloma, e non vuole fare un controllo dal dermatologo, perché sostiene che già in passato si era rivolto da un medico, perché aveva queste papule ed aveva paura che fossero dei condilomi. io ho un dubbio: può essere lui un portatore di HPV senza presentare lesioni sui genitali ed essere contagioso? In questi mesi da giugno a settembre abbiamo continuato ad avere rapporti, sempre protetti, io non ancora sono guarita, farò a breve il test per scoprire se è presente l’ HPV. Il mio partner corre il rischio di sviluppare in futuro anche lui i condilomi? Forse abbiamo preso il problema troppo alla leggera. Giorni fa mi ha accusata di averlo contagiato, avverte dei corpi estranei all’interno dei testicoli… Io ho preso la decisione di non avere più rapporti fin quando non avrò risolto il problema.
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