Papule perlacee peniene: cause, sintomi, terapia, sono contagiose?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO OSPEDALE ANAMNESI ESAME OBIETTIVO SEMEIOTICA FONENDOSCOPIO ESAME (2)Le papule perlacee peniene (PPP) sono piccole protuberanze benigne che si possono manifestare a livello della corona del glande e che possono essere di dimensioni tra circa 1 – 3 mm. Le papule perlacee persistono durante tutta la vita, diventando generalmente meno evidenti con l’avanzare dell’età e quasi scomparire nell’anziano. Non sono formazioni maligne (cancro). Generalmente vengono scoperte casualmente durante una visita andrologica, urologica, proctologica o dermatologica svolta per altri motivi, visto che spesso – se molto piccole – il soggetto non sa neanche di averle.

Frequenza

La prevalenza è stimata tra il 14% e il 48% degli individui di sesso maschile, tuttavia è generalmente maggiore nei soggetti non circoncisi e di popolazione africana.

Cause e fattori di rischio

Le papule perlacee sono una pura caratteristica costituzionale e fisiologica di taluni uomini e in nessun modo costituiscono effetti di una malattia sessualmente trasmessa. Non hanno nessuna dipendenza dall’igiene personale e neppure dall’attività sessuale.

Caratteristiche

Le papule perlacee sono piccole protuberanze che generalmente non superano 1 millimetro di diametro, anche se in alcuni casi possono raggiungere anche i 3 millimetri. Le papule perlacee compaiono come una o più file parallele di piccoli puntini color carne situati circonferenzialmente intorno alla corona del glande; solo raramente superano il confine della corona ed estendersi anche (o solo) sul glande. Le papule non aumentano di dimensioni, al massimo diminuiscono andando avanti negli anni.

Vedi anche: foto di papule perlacee sulla corona del glande penieno

Sintomi e segni

Queste minuscole protuberanze sono tipicamente asintomatiche (cioè non determinano sintomi): non sono dolorose né determinano bruciori o prurito, tranne nel caso in cui il glande sia interessato da infezioni: in tal caso le papule perlacee possono aumentare di dimensioni, arrossarsi e diventare dolorose, come il resto del glande.

Diagnosi

La diagnosi di papule perlacee peniene si basa sull’osservazione da parte del medico. Solo in rari casi è necessaria la biopsia e l’analisi da parte di un patologo, qualora le papule insorgano improvvisamente, siano molto grandi e/o aumentino di dimensioni, per escludere la presenza di formazioni tumorali maligni.

Diagnosi differenziale

Le papule perlacee devono essere distinte dai fibromi penduli (comunemente chiamati “porri”), dai condilomi acuminati (comunemente detti “verruche genitali”) e dai nei, con cui a volte vengono confusi.

Sono contagiose?

Le papule perlacee sono innocue e non contagiose, tranne il caso in cui l’intero glande non sia infettato.

Terapia

Se le papule sono:

  • di piccole dimensioni;
  • non interferiscono con le attività correlate al pene (rapporti sessuali ed emissione di urina);
  • non creano ansia al soggetto a causa dell’imbarazzo legato all’inestetismo

in genere NON si interviene per rimuoverle. Un nostro paziente ci ha una volta addirittura riferito che paradossalmente, grazie alle papule perlacee peniene, riesce a stimolare maggiormente il punto G della partner durante la penetrazione vaginale. In caso contrario, nei rari casi sintomatici o al fine di alleviare l’ansia del paziente (specie se le papule sono grosse e sporgenti), possono essere eliminate chirurgicamente e/o farmacologicamente. L’intervento può essere effettuato con l’uso di laser ad anidride carbonica, crioterapia, curettage, elettrodissecazione intorno alla base del glande. Le papule perlacee possono essere eliminate anche con l’uso topico di una crema con podofillina, la stessa sostanza usata per eliminare i condilomi.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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