Con “cancrena” (anche chiamata “gangrena“, i due termini sono sinonimi ed entrambi corretti; in passato anche “cangrena”) in medicina si indica una temibile condizione patologica caratterizzata dalla putrefazione massiva di uno o più tessuti dell’organismo. E’ nella maggioranza dei casi una urgenza clinica poiché – a causa di un non adeguato flusso sanguigno – il tessuto colpito da cancrena va incontro alla necrosi, cioè alla morte, diventando terreno fertile per vari tipi di infezioni, spesso batteriche. La cancrena nella maggioranza dei casi si manifesta in zone molto distanti dal cuore, dove il flusso sanguigno è già fisiologicamente ridotto, in particolare a livello delle estremità del corpo, come ad esempio alle dita di mani e piedi. La necrosi può partire dalle dita e poi estendersi all’intero piede e gamba o all’intera mano e braccio. La cancrena può comunque interessare virtualmente tutto il corpo, in ogni suo distretto, anche muscoli ed organi interni, ad esempio cancrena dell’appendice. Il rischio di cancrena aumenta in modo esponenziale in presenza di vari fattori di rischio come:
- l’età avanzata;
- i disturbi del circolo sanguigno;
- la presenza di compressione esterna (tipica ad esempio dei pazienti allettati per molto tempo, come quelli colpiti da tetraplegia);
- ipercolesterolemia;
- iperglicemia;
- fumo di sigaretta;
- sovrappeso o obesità;
- patologie croniche che danneggiano le pareti dei vasi sanguigni, come il diabete e l’aterosclerosi, specie qualora non adeguatamente trattate.
Vedi anche: foto di necrosi causata dal veleno del serpente “terrore dei boschi” (Lachesis muta)
Etimologia e sinonimi di cancrena
Il termine “cancrena” deriva dal latino “gangraena” a sua volta derivato dal greco “γάγγραινα” che significa “incrociato con cancro“. Non esiste un termine che sia sinonimo di cancrena, anche se concettualmente al posto di “cancrena” si potrebbe usare “morte del tessuto” o “necrosi del tessuto“. In botanica “cancrena” può essere sinonimo di “marciume”, “putrescenza”, “putrefazione”.
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Cause e tipi di cancrena
In base alla causa scatenante, si distinguono principalmente tre tipi di cancrena:
- cancrena secca: quando i tessuti appaiono neri, duri, mummificati;
- cancrena umida o bagnata: la parte colpita appare sede di edema;
- cancrena gassosa: l’infezione determina la produzione di gas e particolari colorazioni dei tessuti.
Cancrena secca
La cancrena secca è graduale ma inesorabile. E’ indotta da un’ischemia, cioè da una riduzione/blocco del flusso ematico nelle arterie in determinate aree del corpo (in particolare a livello delle estremità degli arti). Nella maggior parte dei casi, i pazienti affetti da questa forma di gangrena non presentano infezioni (perché i batteri hanno difficoltà a sopravvivere e proliferano solo in minima parte). La causa va piuttosto ricercata in malattie metaboliche o condizioni predisponenti quali in particolare:
- Aterosclerosi e diabete (soprattutto), vedi piede diabetico, più comuni negli anziani
- Trombosi dei vasi arteriosi
- Ipercolesterolemia
- tabagismo
- Predisposizione genetica: anche questo fattore può giocare un ruolo di primo piano nella comparsa di malattie che predispongono alla cancrena.
Vedi anche: foto di piede diabetico
Nella variante secca, il tessuto colpito subisce un’evidente variazione cromatica: questo infatti può assumere un colore pallido, bluastro, violaceo, rosso o perfino nero (la variazione del colore dipende dal tipo di patologia che ha indotto la cancrena). La cancrena secca diffonde lentamente fino a raggiungere una zona in cui l’apporto di sangue è in grado di mantenere vitali i tessuti; in questa zona si arresta.
La variazione cromatica causata dalla cancrena è dovuta principalmente alla liberazione di emoglobina da globuli rossi emolizzati, indotta a sua volta dalla produzione di acido solfidrico operata dai batteri. In questo modo, si forma solfuro di ferro che, ristagnando nei tessuti, conferisce la tipica colorazione nera o rossa.
La zona colpita diviene inoltre fredda, secca, rattrappita ed insensibile, molto simile ad un arto di una mummia.
La gangrena secca è la morte di un tessuto senza sovrapposizione infettiva. E’ caratterizzata da disidratazione e mummificazione dei tessuti necrotizzati.
Quando non rimosso chirurgicamente, l’arto colpito tende a staccarsi spontaneamente. Per questo motivo, in genere la gangrena secca non è da considerarsi un’urgenza; tuttavia va ricordato il rischio di infezione dei tessuti necrotici con conseguente trasformazione in cancrena umida. Inoltre, se la cancrena secca viene diagnosticata in tempo, l’arto può essere talvolta salvato mediante chirurgia vascolare. Nei casi più gravi, l’arto viene amputato.
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Cancrena umida o bagnata
E’ la tipica complicanza di una ferita infetta e non adeguatamente trattata, la cancrena umida colpisce zone come la mucosa buccale, i polmoni, l’intestino, il collo dell’utero e la vulva. Anche in questo caso, come insito nel concetto stesso di cancrena, si ha un arresto del flusso ematico nella zona colpita; tuttavia, a differenza del caso precedente, l’ischemia non dipende da processi occlusivi ma dal danno vasale provocato dal trauma e dalle infezioni Anche le piaghe da decubito, pur essendo asciutte, possono considerarsi una forma di cancrena umida.
Vedi anche: foto di piaghe da decubito in vari stadi
Il tessuto colpito da cancrena umida viene bersagliato da batteri (es. Clostridium perfringens o Bacillus fusiformis); di conseguenza, questo inizia a gonfiarsi, emanando nel contempo un odore di putrefazione molto sgradevole a causa del sangue che ristagna. La cancrena umida tende a diffondere piuttosto velocemente a causa del blocco ematico venoso ed arterioso: i batteri che ristagnano in questa zona proliferano assai rapidamente, fino alla setticemia (infezione del sangue).
Il tessuto colpito da cancrena molle si presenta marcio, edematoso e di colore scuro. A differenza della gangrena secca, quella umida è una vera e propria urgenza che va trattata immediatamente con la chirurgia (pulizia del tessuto infetto in sala operatoria) e con antibiotici in vena (generalmente multipli). Il rischio, infatti, non si limita alla perdita dell’arto ma riguarda anche il pericolo di perdere la vita.
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Cancrena gassosa
E’ un’infezione batterica che provoca la formazione di gas all’interno dei tessuti. Il principale responsabile sembra essere un’esotossina prodotta da clostridi (di cui il Clostridium perfringens sembra essere il più pericoloso). Tali batteri ambientali penetrano nel corpo umano attraverso una ferita: giunti nell’organismo, questi iniziano a proliferare in modo indiscriminato, secernendo potenti e letali tossine. Diffondendosi rapidamente, i gas prodotti dai batteri si infiltrano nei tessuti vicini: in questo modo, il danno si diffonde a macchia d’olio. La cancrena gassosa può causare necrosi tissutale, sepsi (o setticemia), tossiemia (presenza nel sangue di sostanze in concentrazioni tossiche per l’organismo) e shock settico. Anche in questo caso si tratta quindi di una vera e propria urgenza medica.
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Altri tipi di cancrena
Tra le varie forme di cancrena non possiamo dimenticare la fascite necrotizzante, una violenta ed improvvisa infezione che colpisce i tessuti molli. L’infezione è generalmente operata da batteri come gli streptococcohi β-emolitici di gruppo A, gli stafilococchi (soprattutto Staphylococcus aureus) e gli anaerobi appartenenti al genere Clostridium.
Anche il flemmone perineale (detto anche Gangrena di Fournier) è una terribile forma di cancrena che colpisce i genitali maschili, causata da Streptococcus pyogenes e da altri germi come Klebsiella, E. coli e clostridi.
Non possiamo dimenticare Noma (stomatite cancrenosa), un tipo di cancrena che deteriora e distrugge il viso, in particolare le guance e la bocca. Questa forma di cancrena, che colpisce prevalentemente i bambini immunodepressi o malnutriti, è responsabile di danni esagerati a carico del viso: i bambini affetti vengono sfigurati dalla malattia, al punto da mostrare perfino ossa e denti.
Cancrena immagini
Ecco alcune immagini che mostrano cancrena:
IMMAGINE 1
IMMAGINE 2
IMMAGINE 3
IMMAGINE 4
IMMAGINE 5
IMMAGINE 6
Prognosi
La prognosi del paziente è estremamente variabile in base a molti fattori come:
- età del paziente;
- stato di salute generale del paziente;
- presenza di patologie come ipertensione arteriosa, trombosi venosa, coagulopatie, diabete, ipercolesterolemia;
- fumo di sigaretta;
- obesità o sovrappeso;
- rapidità di intervento;
- zona colpita;
- estensione della cancrena;
- bravura del medico;
- aderenza alla terapia da parte del paziente.
Nella maggioranza dei casi la prognosi di una gangrena è buona quando è poco estesa e viene diagnosticata e trattata tempestivamente con antibiotici e/o intervento chirurgico. Nei casi in cui invece la cancrena si sia estesa, sia presente una grave infezione sistemica e diagnosi/terapie non siano tempestive ed efficaci, la cancrena potrebbe determinare la morte del paziente.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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