Con “lobi del cervello” o “lobi cerebrali” in medicina e anatomia si indicano le quattro sezioni che suddividono la corteccia cerebrale di ogni emisfero del cervello. I lobi del cervello, pur nella loro diversità, presentano un’architettura comune: ognuno di loro possiede una serie di creste, chiamate “circonvoluzioni” separate da scanalature di varia profondità chiamate “solchi“.
Il lobo frontale, situato nella parte anteriore di ciascun emisfero cerebrale, è il più grande dei quattro lobi principali della corteccia cerebrale nel cervello, rappresentandone poco più del 40% del totale, seguito dal temporale (circa 20%), dal parietale (circa 19%) ed infine dal lobo più piccolo, quello occipitale (circa 18%).
Funzioni
Ogni lobo presenta ciascuno alcune funzioni specifiche:
- lobo frontale: deputato alla capacità di produrre il linguaggio parlato e scritto, al controllo dei movimenti volontari, alla capacità di prestare attenzione, imparare nuove informazioni ed avere un atteggiamento adeguato alla situazione controllando ad esempio gli impulsi violenti o antisociali. In particolare la parte anteriore del lobo frontale, chiamata “corteccia prefrontale”, svolge compiti relativi alla pianificazione dei comportamenti cognitivi complessi, nell’espressione della personalità, nella presa delle decisioni e nella moderazione della condotta sociale;
- lobo occipitale: deputato principalmente alla percezione e interpretazione degli stimoli visivi;
- lobo parietale: deputato principalmente all’elaborazione di vari tipi di informazioni come quelle sensitive provenienti dalla cute e quelle relative al senso della posizione;
- lobo temporale: deputato principalmente alla percezione e interpretazione dei suoni e del linguaggio parlato.
La lesione di un solo lobo, ad esempio in caso di trauma o emorragia ben localizzati, è capace di determinare un danno solo alle funzioni svolte da quel dato lobo mentre le funzioni degli altri lobi potrebbero rimanere intatte: ad esempio la lesione del lobo occipitale potrebbe determinare lesioni alla vista, ma lasciare intatte le altre funzioni cerebrali, mentre lesioni della corteccia prefrontale potrebbe determinare perdita dell’inibizione dei comportamenti antisociali, lasciando intatte le altre funzioni del cervello.
Ossa del cranio
I lobi del cervello risiedono tutti all’interno del “neurocranio” (anche chiamato “scatola cranica“). Ogni lobo è protetto dall’osso omonimo del neurocranio, avremo quindi:
- osso frontale: protegge il lobo frontale;
- osso parietale: protegge il lobo parietale;
- osso temporale: protegge il lobo temporale;
- osso occipitale: protegge il lobo occipitale.
Questa suddivisione appare chiara guardando la seguente immagine:
Lobo frontale
Il lobo frontale è protetto principalmente dall’osso frontale (osso cranico che forma la fronte) e solo per una piccola parte dall’osso parietale (che costituisce la regione superiore della volta cranica). E’ il più grande dei lobi del cervello: di sua appartenenza è oltre il 40% di tutta la corteccia cerebrale (secondo in ordine di grandezza è il lobo temporale, che corrisponde a circa il 20% del totale). Il lobo frontale è limitato posteriormente dalla scissura di Rolando e verso il basso dalla scissura di Silvio. La porzione anteriore corrisponde al lobo prefrontale, quella prossima alla scissura di Rolando si chiama lobo precentrale. Alle aree del lobo prefrontale sono legate le capacità di prestare attenzione, di formulare programmi per il futuro, di iniziativa, di approfondimento del pensiero e il controllo di alcuni aspetti della personalità. La corteccia prefrontale svolge la funzione di filtro attentivo, inibendo le informazioni e gli stimoli meno rilevanti per il compito in atto. Nel lobo precentrale sono compresi i centri dei movimenti volontari e, limitatamente al lobo frontale sinistro, l’area di Broca che è importante per l’elaborazione del linguaggio. Il lobo frontale svolge un ruolo anche nel controllo delle emozioni e della motivazione, per cui le lesioni di quest’area producono spesso parziale o totale perdita delle inibizioni e dell’autocontrollo: i pazienti diventano spesso del tutto indifferenti alle conseguenze delle proprie azioni e possono addirittura commettere atti antisociali e reati penali. A disfunzioni di questa regione sono attribuiti anche disturbi emotivi, come il disturbo bipolare e il disturbo ossessivo-compulsivo. Per approfondire:
- Lobo frontale: anatomia, aree, funzioni, patologie in sintesi
- Corteccia prefrontale: anatomia, funzioni, memoria, danni
- Sindrome frontale o ipofrontalità: cause, sintomi, conseguenze, diagnosi, cure
- Area di Broca: funzioni ed afasia di Broca
- Pornografia e masturbazione compulsiva danneggiano il cervello: la sindrome frontale
Lobo temporale
È la porzione di corteccia delimitata superiormente dalla scissura di Silvio. Il lobo temporale mediale partecipa a numerose funzioni sensoriali e intellettive. Nella parte laterale (superficiale), esso comprende l’area corticale uditiva e nell’emisfero dominante (il sinistro, per i destrimani) include anche i centri nervosi deputati alla comprensione del linguaggio parlato. Nella parte profonda (lobo temporale mediale), altre aree e strutture complesse svolgono un importante ruolo nei processi mnemonici, per esempio l’amigdala e l’ippocampo. Le aree anteriori e basali sono implicate tanto nella percezione olfattiva, quanto nel controllo dei processi emozionali e affettivi. Il lobo temporale comprende l’area di Wernicke, coinvolta nella comprensione del linguaggio: mentre quest’area permette di “capire” il linguaggio “in entrata”, l’area di Broca permette invece di organizzare il linguaggio “in uscita”. Per permettere un dialogo efficace, entrambe le aeree devono essere funzionanti, altrimenti si verificherà un tipo diverso di afasia relativa all’area specifica lesionata. Per approfondire:
- Lobo temporale: anatomia, aree, funzioni, patologie in sintesi
- Area di Wernicke: funzioni ed afasia di Wernicke
- Differenza tra afasia di Broca e di Wernicke
- Corteccia uditiva primaria e secondaria: anatomia e funzioni in sintesi
- Sistema uditivo centrale e periferico: componenti e percorso del suono
Lobo occipitale
Corrisponde alla parte posteriore del cervello; il suo limite anteriore è costituito dalla scissura calcarina; contiene i centri dell’area visiva primaria e aree per l’integrazione psichica e motoria della visione, che consentono il riconoscimento degli oggetti visualizzati. Per approfondire:
- Lobo occipitale: anatomia, aree, funzioni, patologie in sintesi
- Differenza tra corteccia visiva primaria, secondaria e terziaria
- Come funziona la vista e dove si formano le immagini che l’occhio vede?
Lobo parietale
Porzione di corteccia cerebrale posteriore delimitata anteriormente dal giro centrale, posteriormente dal solco parietoccipitale e inferiormente dal solco laterale. In esso sono localizzate sia aree della sensibilità somatica – tattile, termica, dolorifica e cinestesica –, sia aree associative come i lobuli parietali superiore e inferiore. Nel lobo parietale vengono elaborate informazioni relative al tatto, alla localizzazione degli oggetti nello spazio e all’attenzione verso il campo visivo controlaterale. Per approfondire: Lobo parietale: anatomia, aree, funzioni, patologie in sintesi
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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