Dispareunia: dolore e fastidio durante i rapporti sessuali, cause, cure

MEDICINA ONLINE SESSO ANSIA PRESTAZIONE SESSUALE COUPLE AMORE DONNA PENE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE VAGINA SESSULITA SESSO COPPIA CAMEL TOE LOVE FIRST TIME LOVER SEX GIRL MACon “dispareunia” (in inglese “dyspareunia”) in medicina si indica un dolore che la donna avverte nell’area della vagina o della pelvi durante un rapporto sessuale, in particolare durante la penetrazione profonda ed irruenta. Insieme al vaginismo fa parte dei Sexual Pain Disorders (Sexual Pain Disorders – Dyspareunia), ossia quei disturbi dolorosi che compaiono durante l’attività sessuale. Il disturbo causa ripercussioni a volte anche gravi sulla qualità della vita, non solo della donna ma anche della coppia.

Dispareunia femminile o vulvodinia

La dispareunia femminile non va assimilata alla vulvodinia, un disturbo che si manifesta anche in assenza di contatti sessuali di coppia.

Per approfondire, leggi: Differenza tra dispareunia, vulvodinia, vaginismo, vaginosi, vaginite, vestibolodinia e clitorodinia

Etimologia

Il termine “dispareunia” deriva dal greco “δυσ-” (difficile, cattivo”) seguito da παρά (intorno, accanto) ed εὐνή (letto matrimoniale), che insieme formano “δυσπάρευνος” traducibile con “che ha infelice connubio”.

Diffusione

La dispareunia colpisce il 12-15% delle donne in età fertile e fino al 44% delle donne in post-menopausa. La dispareunia in post-menopausa è più frequente per l’atrofia a cui va incontro la parete vaginale, con conseguente secchezza, perdita di elasticità e di spessore. A volte il pudore sessuale impedisce a molte donne di comunicare al medico questo tipo di disturbi e, di conseguenza, prima di giungere a una diagnosi, trascorrono in media 6-7 mesi.

Classificazione della dispareunia

Per meglio definire le caratteristiche della disfunzione si potrà fare riferimento ad uno dei sottotipi con cui è possibile circoscrivere la concorsualità eziologica della dispareunia, che può identificarsi come: primaria (o permanente); secondaria (o acquisita); situazionale (per luogo o partner); occasionale (o casuale, random). A seconda della sede del dolore, si parla di:

  • dispareunia superficiale (o introitale o medio-vaginale): i disturbi sono localizzati all’introito o nel primo tratto della vagina e compaiono anche ai primi tentativi di penetrazione;
  • dispareunia profonda: quando il dolore si verifica a penetrazione completa e non durante i primi tentativi di penetrazione o quando la penetrazione è imparziale, cioè limitata al primo tratto della vagina.

Leggi anche: Differenza tra vagina e vulva

Cause

Sono diverse le cause di dispareunia, sia organiche che psicologiche, e possono essere divise in base al tipo di patologia (superficiale o profonda).

Dispareunia superficiale (introitale o medio-vaginale)

  • infettive o infiammatorie: vulvite, vaginite, cistite, vestibolite;
  • ormonali: atrofia vulvo-vaginale, distrofia post-menopausale con ridotta lubrificazione e riduzione del lume vaginale;
  • muscolari: iperattività del muscolo elevatore dell’ano;
  • iatrogene: esiti di interventi chirurgici o di radioterapia nella zona pelvica;
  • immunitarie: sindrome di Sjögren;
  • anatomiche: agenesia vaginale, imene cribroso, sindrome di Rokitansky, esiti cicatriziali di infibulazione;
  • vaginismo.

Dispareunia profonda

  • endometriosi;
  • malattia infiammatoria pelvica;
  • esiti di radioterapia endovaginale;
  • varicocele pelvico;
  • radicoliti che interessano l’innervazione profonda della vagina.

Per le cause psicologiche, vedere il paragrafo “Fattori di rischio psicologici“.

Fattori di rischio

Fattori di rischio che possono aumentare direttamente o indirettamente il rischio di infezioni vaginali e quindi di dispareunia, sono:

  • avere rapporti sessuali con individui malati di una malattia a trasmissione sessuale (ad esempio candida o clamidia);
  • avere rapporti sessuali non protetti;
  • avere rapporti sessuali con molti partner sconosciuti;
  • usare sex toys sporchi;
  • usare sex toys in modo improprio causando traumi ripetuti alla mucosa vaginale;
  • usare sex toys in comune con individui infetti;
  • scarsa igiene intima;
  • stress psico-fisico prolungato;
  • uso di prodotti per igiene intima non adatti;
  • eccessiva igiene intima (ad esempio irrigazioni vaginali troppo frequenti);
  • smegma maschile;
  • smegma femminile;
  • patologie che indeboliscono il sistema immunitario (ad esempio AIDS);
  • rapporti sessuali intensi con traumi ripetuti alla mucosa vaginale;
  • radioterapia;
  • avere rapporti sessuali anali e subito dopo vaginali senza pulire il pene;
  • lavarsi l’ano e subito dopo la vagina o il pene.

Fattori di rischio psicologici

Nella dispareunia entrano in gioco fattori fisici, ma anche psicologici: ad esempio un abuso subito (pensiamo ad esempio alla vittima di uno stupro o a chi ha subito violenza sessuale da bambina) può rappresentare un fattore di rischio psicologica per l’insorgenza della dispareunia. Spesso poi, nella percezione del dolore, sono da mettere in conto anche problemi di coppia come ad esempio:

  • preliminari poco efficaci e frettolosi;
  • poco coinvolgimento da parte della donna, con relativa scarsa lubrificazione vaginale;
  • conflitti irrisolti fra i partner;
  • scarsa compatibilità anatomica;
  • calo della libido (che a sua volta può avere cause psicologiche ma anche organiche);
  • pene troppo grande;
  • pene spinto in modo irruento e/o troppo in profondità fino a toccare l’utero (“insulto dell’utero”);
  • sesso anale compulsivo;
  • ansia da prestazione;
  • disturbo da stress post-traumatico;
  • depressione;
  • vaginismo.

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Dolore ed altri sintomi correlati

La localizzazione, le caratteristiche ed il modo in cui compare il dolore devono essere attentamente valutati dallo specialista, allo scopo di diagnosticare correttamente la dispareunia; di conseguenza, risultano essenziali anche per programmare la terapia più appropriata.
Il grado d’intensità del dolore è valutato tramite una scala ideale che va da 0 a 10, in cui “0” rappresenta il dolore minimo avvertito e “10” il grado massimo, pressoché insopportabile. Le donne affette da dispareunia riportano le proprie valutazioni del dolore in una cartella, nella quale è chiesto di indicare, approssimativamente, la zona ed il momento di percezione del male. La stima del dolore è importante per registrare la variabilità della sensibilità; infatti, le donne affette da dispareunia lamentano spesse volte un dolore variabile, che aumenta e decresce in base ai momenti e alle situazioni. Il dolore potrebbe perdurare anche dopo il rapporto, addirittura sino ad alcuni giorni dopo: quando si presenta questa situazione, generalmente, si associano patologie più serie quali, ad esempio, la vestibolite vulvare. Una dispareunia può determinare la comparsa di vaginismo.
Tra gli altri sintomi associati al dolore, vi sono:

  • secchezza vaginale (legata a possibili disturbi dell’eccitazione o ad uno squilibrio ormonale)
  • alterazione del pH vaginale, intolleranza all’utilizzo dei tamponi interni durante il ciclo mestruale
  • percezione di dolore simile a quello della dispareunia, ma avvertito non durante i rapporti sessuali bensì durante le visite ginecologiche.

In base alle cause a monte che hanno determinato la dispareunia, si possono associare anche:

Diagnosi

La diagnosi di una dispareunia e, soprattutto, delle cause a monte che la provocano, avviene potenzialmente attraverso vari step:

Non tutti gli esami sono ovviamente necessari per raggiungere la diagnosi.

Terapia

La terapia dipende soprattutto dalla causa a monte che scatena il dolore: ad esempio se esso è causata da una infezione batterica, spesso una semplice cura a base di antibiotici è capace di risolvere il problema in pochi giorni e definitivamente. I preparati da banco contenenti sostanze idratanti e lubrificanti sono utili per ridurre bruciore e secchezza vaginale e migliorano i sintomi in molte donne, tuttavia non trattano le modificazioni fisiologiche che sono alla base del tipo più frequente di dispareunia. Pertanto, in questo tipo di condizione, spesso si preferisce somministrare estrogeni per via sistemica o per via locale, in grado di aumentare le secrezioni, l’elasticità e lo spessore della parete vaginale. Gli estrogeni per via locale sono da preferire perché il loro basso assorbimento induce una minore insorgenza di effetti collaterali.

Terapia psicologica

La terapia psicologica rappresenta, quando tutte le cause organiche siano state escluse, il trattamento più efficace, preferibilmente senza l’utilizzo di farmaci: la psicoterapia verbale singola e di coppia potrebbe infatti aiutare a smantellare le angosce della donna (o anche del partner) e preoccupazioni, che molto spesso influiscono negativamente sulla vita sessuale. L’evitare i rapporti sessuali, sfuggire a possibili situazioni d’intimità con il partner e l’uso smodato di farmaci ansiolitici, seppur temporaneamente raggiungano lo scopo di non far provare più dolore, di certo non possono essere usati per tutta la vita ed in ogni caso non aiutano a risolvere a monte la dispareunia, anzi potenzialmente potrebbero ritardare l’uso di terapie realmente efficaci col risultato di far peggiorare la condizione. In alcuni casi, l’uso di farmaci (ad esempio antidepressivi) associati alla psicoterapia, potrebbero aiutare a risolvere il problema.

Consigli

Alcuni semplici consigli, possono in alcuni casi limitare il dolore durante il rapporto sessuale:

  • chiedere al partner di eseguire preliminari lenti e piacevoli;
  • cercare di creare un clima di maggior coinvolgimento con il partner;
  • risolvere eventuali conflitti con il partner;
  • chiedere al partner di evitare di spingere il pene con irruenza e/o troppo in profondità fino a toccare l’utero (“insulto dell’utero”);
  • evitare la masturbazione compulsiva;
  • evitare di avere un rapporto sessuale quando non se ne ha voglia, solo per “far contento il partner”;
  • consultare un sessuologo.

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DSM IV e diagnosi differenziale

Il DSM IV-TR propone una diagnosi differenziale con la “Disfunzione sessuale dovuta ad una condizione medica generale” (dispareunia dovuta ad effetti fisiologici quali: insufficiente lubrificazione vaginale, patologia pelvica da infezioni vaginali o urinarie, endometriosi, aderenze o tessuto cicatriziale vaginale, atrofia vaginale post-menopausale, caduta di estrogeni durante l’allattamento, irritazioni o infezioni delle vie urinarie, disturbi gastrointestinali) e la “Disfunzione sessuale indotta da sostanze” (dispareunia causata ad es. da uso di flufenazina, tioridazina e amoxapina). Se la dispareunia è concomitante con una delle disfunzioni descritte e si ritiene che vi concorrano anche fattori intrapsichici o interpersonali, si proporrà diagnosi di “Dispareunia dovuta a Fattori Combinati”, se non sono presenti disfunzioni da condizione medica generale o indotte da sostanze, si prospetterà una valutazione di “Dispareunia dovuta a Fattori Psicologici”.

Dispareunia maschile

Anche l’uomo può manifestare dolore genitale nel corso di un rapporto sessuale, o immediatamente dopo l’eiaculazione. Al posto di “dispareunia maschile” si preferisce però usare “coito doloroso”. Il dolore può essere causato essenzialmente da: frenulo breve (sottile membrana che collega il glande e il prepuzio), fimosi (pelle del prepuzio non sufficientemente elastica da consentire la fuoriuscita del glande), parafimosi (prepuzio retratto e serrato ad anello nella congiunzione glande-asta del pene), malattia di La Peyronie (o Induratio penis plastica, progressiva fibrosi della tunica albuginea, la membrana che riveste i corpi cavernosi del pene), pene ricurvo o recurvatum penis (curvatura anomala del pene nello stato di erezione), processi infiammatori del glande, prepuzio e uretra. La dispareunia dell’uomo può essere dovuta anche a fattori causali presenti nella partner: imene resistente o fibroso, secchezza delle pareti e riduzione del lume vaginale in post-menopausa, infibulazione (esiti cicatriziali prodotti da pregresse mutilazioni dei genitali femminili).

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