Sindrome di Isaacs (neuromiotonia acquisita): cause, sintomi, cure

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I sintomi possono determinare insonnia e sonnolenza diurna

Con “sindrome di Isaac” in medicina si indica una rara sindrome immunomediata dei motoneuroni periferici (senza danno ai motoneuroni nel sistema nervoso centrale) ad eziologia ancora non del tutto chiarita, caratterizzata da un’attività continua delle fibre muscolari a riposo che porta a provoca rigidità muscolare, crampi, miochimia e pseudomiotonia. I sintomi si verificano anche a riposo e durante il sonno, determinando un calo della qualità della vita del paziente.

 

Altri nomi con cui viene chiamata la sindrome di Isaac, sono:

  • neuromiotonia acquisita;
  • sindrome di Isaacs;
  • sindrome di Merters;
  • sindrome di Mertens – Vins;
  • sindrome quantal squander;
  • sindrome da attività continua delle fibre muscolari.

La sindrome di Isaac fa parte del gruppo di patologie e condizioni denominate “da ipereccitabilità dei nervi periferici” (o “PNH”, acronimo dall’inglese “peripheral nerve hyperexcitability”), accomunate dal segno neuromuscolare della sovraeccitabilità, in relazione al reale sforzo, dei nervi appartenenti al sistema nervoso periferico (ma che può avere origine anche nel sistema nervoso centrale). Oltre alla sindrome di Isaac, l’ipereccitabilità dei nervi periferici si presenta principalmente in queste sindromi, patologie o condizioni:

Epidemiologia

La prevalenza non è nota ma si calcola essere minore di 1/1 milione. In Letteratura sono stati descritti circa 200 casi, anche se tale sindrome è probabilmente sottodiagnosticata. L’esordio può avvenire a qualsiasi età: varia dal periodo neonatale alla sesta decade, con un picco di incidenza tra i 40 e i 60 anni.

Cause e fattori di rischio

Le cause della sindrome non sono ancora del tutto note tuttavia è stato implicato un ruolo del complesso dei canali del potassio voltaggio-dipendenti (VGKC) nelle fibre nervose terminali, dopo la scoperta di anticorpi del complesso VGKC. Questi anticorpi non sono diretti contro lo stesso VGKC, ma contro Caspr2 e, in misura minore, nella neuromiotonia, contro LG11. Questi anticorpi inducono l’iporegolazione di VGKC esitando nella ripetizione dei potenziali di azione. Attualmente, l’esatto significato dell’aumento dei livelli di anticorpi del complesso VGKC senza anticorpi Caspr2 o Lg11 è controverso, così come l’uso dell’immunoterapia in questo gruppo specifico.

Sintomi e segni

La sindrome si caratterizza per un’attività continua delle fibre muscolari a riposo, anche durante il sonno, con conseguenti:

  • crampi;
  • rigidità muscolare;
  • tremori;
  • debolezza muscolare;
  • pseudomiotonia;
  • contrazione involontaria (evidente miochimia);
  • fascicolazione muscolare.

Si associano:

  • iperidrosi;
  • ipertrofia muscolare;
  • iporeflessia;
  • rigidità senza dolore intenso più evidente nei muscoli distali rispetto a quelli prossimali;
  • fatica cronica;
  • insonnia;
  • sonnolenza diurna;
  • ipertonia o ipotonia;
  • tachicardia;
  • prurito;
  • parestesie;
  • mialgia;
  • artralgia;
  • tendinopatia;
  • deambulazione rigida detta “a soldatino di piombo” o “ad armadillo” cronica, monofasica o recidivante-remittente;
  • laringospasmo;
  • disfagia;
  • frequenti strappi muscolari, contratture e stiramenti.

Tali sintomi e segni possono determinare un grave abbassamento della qualità della vita del paziente, andando ad influenzare anche la sua attività lavorativa e le sue attività sportive.

Alcuni pazienti possono presentare una variante della sindrome di Isaac, chiamata “sindrome di Morvan“, caratterizzata da:

  • iperattività muscolare;
  • sudorazione eccessiva;
  • segni neurologici associati ad altri sintomi, come i disturbi della personalità, le allucinazioni, gli sbalzi di umore, i disturbi del sonno.

Patologie associate

La neuromiotonia acquisita si può associare a:

  • miastenia grave;
  • malattie immunomediate, come la polineuropatia demielinizzante infiammatoria cronica (CDIP), l’artrite reumatoide, la sindrome di Guillain-Barré, il lupus eritematoso sistemico;
  • fibromialgia;
  • sindrome delle gambe senza riposo;
  • ansia cronica;
  • disturbi psichiatrici (depressione, disturbo post traumatico da stress).

Nel 21% dei casi, la sindrome di Isaac si associa a tumore maligno (cancro polmonare a piccole cellule).

Diagnosi

La diagnosi della neurotomia acquisita si basa sulla storia clinica (anamnesi), sull’esame obiettivo e su vari esami tra cui l’elettromiografia (EMG). Sono caratteristiche le scariche delle unità motrici doppie, triple o multiple (”miochimiche”) e le fascicolazioni. Il 35-40% dei pazienti presenta un aumento dei livelli di anticorpi del complesso VGKC, più spesso nella sindrome di Morvan che in quella di Isaac.

Diagnosi differenziale

La diagnosi differenziale di questa sindrome si pone con:

Terapia

L’ipereccitabilità dei nervi periferici tipica della sindrome di Isaac può essere trattata con farmaci stabilizzatori di membrana, come la fenitoina, l’acido valproico, la carbamazepina o la lamotrigina, da soli o in combinazione, se necessario. Se la risposta non è sufficiente, possono essere prescritti corticosteroidi orali (prednisolone). Può essere considerata inoltre l’associazione con farmaci immunosoppressivi non steroidei, come l’azatioprina e il methotrexate. Il trattamento quotidiano con acetazolamide può migliorare le contrazioni involontarie/contorsioni ed evitare gli episodi di perdita del tono muscolare. Nella neuromiotonia grave e nei pazienti affetti dalla sindrome di Morvan, sono indicate la plasmaferesi o le immunoglobuline per via endovenosa. Nella forma paraneoplastica, devono essere trattati i tumori maligni.

Prognosi

La sindrome di Isaac non è letale, ma non è disponibile una cura efficace per la sindrome di Isaac. La sindrome di Morvan ha invece decorso più grave e può essere letale. La prognosi a lungo termine per le persone affette dalla sindrome di Isaac paraneoplastica dipende dal decorso del tumore.

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