Diastasi addominale in gravidanza, parto, neonati: cause, sintomi, terapie

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Il termine “diastasi” in medicina indica l’anomala separazione spaziale di due parti del corpo umano che fisiologicamente dovrebbero essere unite tra loro. Uno dei possibili tipi di diastasi è la “diastasi addominale” di cui parleremo in questo articolo, mentre l’altro tipo principale è la diastasi pubica. Se sei interessato alla diastasi pubica, leggi: Diastasi della sinfisi pubica: cause, sintomi, diagnosi e terapie

Diastasi addominale

La diastasi addominale (anche chiamata “diastasi dei muscoli retti addominali” o “diastasi dei retti addominali, in inglese “diastasis recti”) è la patologica separazione del muscolo retto addominale di destra dal muscolo retto addominale di sinistra, al livello della linea alba. Nella diastasi addominale il muscolo retto addominale destro si distanzia dal muscolo retto addominale sinistro di una distanza di 2,7 centimetri od oltre. La diastasi addominale è una condizione che interessa in particolar modo due categorie di pazienti: neonati (diastasi addominale neonatale) e donne incinte, specie in prossimità del parto. Le principali figure professionali che si occupano di diagnosi e cura di una diastasi addominale sono: ginecologi, ortopedici, chirurghi plastici (in caso sia necessaria una addominoplastica).

Muscolo retto addominale

Il muscolo retto addominale è il principale muscoli della parete addominale anteriore ed è un muscolo “pari”, cioè ne esistono due, un muscolo retto addominale destro ed un muscolo retto addominale sinistro. Il retto addominale di destra e quello di sinistra sono separati longitudinalmente dalla “linea alba” (o “linea mediana”), una sottile porzione di tessuto connettivo, che parte da sotto lo sterno e raggiunge le ossa del bacino passando lungo l’ombelico.

Cause

La diastasi addominale neonatale è causata da uno scarso sviluppo del muscolo retto addominale che determina l’allontanamento tra la parte destra del muscolo retto addominale e la parte sinistra del muscolo retto addominale.
Nelle donne incinte la causa di diastasi addominale è l’eccessivo stiramento del muscolo retto addominale, determinato o favorito dall’espansione dell’utero correlata alla presenza del feto, specie nelle fasi terminali della gravidanza quando raggiunge dimensioni maggiori.

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Fattori di rischio

Esistono alcuni fattori che favoriscono l’insorgenza della diastasi addominali nei neonati, tra cui:

  • appartenenza alla razza Afro-Americana
  • nascita prematura
  • famigliarità (parenti con diastasi addominale).

Esistono alcuni fattori che favoriscono l’insorgenza della diastasi addominali nelle donne incinte, tra cui:

  • età maggiore di 35 anni;
  • feto di grande dimensioni e dal peso elevato;
  • gravidanza gemellare;
  • varie gravidanze precedenti;
  • altre gravidanze in cui si è sofferto di diastasi addominale.

Altri fattori di rischio includono qualsiasi condizione o patologia che possano determinare stiramento dei muscoli addominali, come tumori e globo vescicale.

Sintomi e segni

Il caratteristico segno clinico della diastasi addominale è una cresta che si forma lungo la linea alba (passante per l’ombelico) con tensione muscolare dei muscoli dell’addome e dolore. Altri sintomi, sia per le donne incinte che per i neonati, sono:

  • vomito;
  • dolore addominale;
  • arrossamento della pelle dell’addome;
  • difficoltà in alcuni movimenti che coinvolgono i muscoli addominali;
  • stipsi.

Sintomi e segni nel neonato

Nei neonati si nota la cresta lungo la linea alba, in particolare quando il bimbo sprova a sedersi.

Sintomi e segni nella donna incinta

La cresta lungo la linea alba nelle donne incinte è spesso poco evidente nelle fasi iniziali della gravidanza, ma diventa sempre più evidente man mano che la gravidanza procede ed il feto aumenta in dimensioni. Inizialmente la cresta appare come un eccesso di pelle e tessuti molli, mentre nei mesi successivi diventa una vera e propria protuberanza rappresentata dall’utero che è fuoriuscito da un’apertura creatasi lungo la linea alba.

Complicanze nel neonato

La complicanza per i neonati è rappresentata principalmente dal più alto rischio di formazione di ernie ombelicali o ventrali.

Complicanze nella donna incinta

Le complicanze nella donna incinta sono relative ad un maggior rischio di lesioni addominali e ad un maggior rischio di lesioni al feto che, senza la protezione dei muscoli addominali, diventa eccessivamente esposto.

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Diagnosi

Sia in caso di donna incinta che di neonato, la diagnosi di diastasi addominale si effettua con l’anamnesi (raccolta informazioni e sintomi del paziente) e, soprattutto, con l’esame obiettivo (la visita vera e propria con osservazione, palpazione, percussione, auscultazione dell’addome). Solo in caso di dubbi la diagnosi differenziale potrebbe servirsi di altri esami, come esami del sangue e soprattutto esami di diagnostica per immagini, in particolare l’ecografia la quale, non usando radiazioni ionizzanti come accade invece con radiografia e TAC, è del tutto sicura per la madre, per il feto e per il neonato.

Diagnosi differenziale

Per la diagnosi differenziale, è necessario escludere patologie che hanno sintomi simili alla diastasi addominale, tra cui ernia epigastrica o laparocele. In genere una semplice ecografia addominale, sicura, rapida ed indolore, è sufficiente a fugare ogni dubbio.

Terapia

In assenza di complicanze, la diastasi addominale generalmente si risolve in maniera spontanea, cioè senza nessun intervento medico, sia nei neonati che nelle donne incinte. In genere la diastasi si risolve entro le prime 8 settimane dopo il parto (raramente sono necessari oltre 2 mesi). Solo qualora la diastasi addominale non si risolve spontaneamente e/o causa complicanze, si rende necessario l’intervento medico:

Prognosi

La diastasi addominale ha prognosi positiva nella maggioranza dei casi: il neonato non avrà sequele ed il parto procede normalmente. Anche in presenza di complicazioni, la prognosi è generalmente molto buona.

Prevenzione

La donna che intende avere un bambino può prevenire la diastasi addominale, seguendo questi consigli:

  • non fumare;
  • non assumere alcolici;
  • non assumere droghe;
  • perdere massa grassa se sovrappeso o obesi;
  • alimentarsi ed idratarsi in modo corretto;
  • tenersi in forma;
  • svolgere esercizi per aumentare la resistenza dei muscoli addominali.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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