La visita allergologica viene eseguita da un medico specialista allergologo ed è generalmente rivolta alla diagnosi ed alla cura delle allergie e di altre patologie e condizioni ad essere correlate. In caso di allergie ed intolleranze alimentari, oltre all’allergologo, può essere utile l’opinione di un gastroenterologo, di un dietologo, di un dermatologo e/o di uno pneumologo, in base al tipo di patologia. Più in particolare, la visita allergologica serve per:
- valutare la possibile natura allergica dei sintomi riferiti dal paziente;
- eseguire accertamenti allergologici utili per la diagnosi;
- allestire una terapia;
- consigliare il paziente su alcuni consigli comportamentali che potrebbero limitare il rischio di esposizione all’allergene e quindi il rischio di crisi allergica.
Norme di preparazione
Salvo diversa indicazione, in genere è necessario sospendere l’assunzione di antistaminico almeno una settimana prima della visita.
Cosa portare alla visita?
È molto utile portare con sé all’esame la documentazione relativa a eventuali visite, esami del sangue e test allergologici eseguiti in precedenza, specie se recenti. È bene portare con sé l’eventuale documentazione relativa ad accessi in Pronto Soccorso per reazioni allergiche ed una lista dei farmaci assunti (utile soprattutto se si ipotizza una reazione allergica ad un farmaco).
Come si svolge l’esame?
L’esame allergologico, come qualsiasi altra visita medica, è generalmente composta principalmente da tre parti distinte:
- anamnesi;
- esame obiettivo;
- test allergologici e altri esami.
Anamnesi
La visita inizia con il paziente che descrive i propri sintomi che, in genere, sono di tipo:
- respiratori: ad esempio rinite ed asma bronchiale in seguito all’inalazione di un polline o altri allergeni da inalazione;
- oculari: ad esempio infiammazione oculare in seguito all’instillazione di un collirio;
- cutanei: ad esempio orticaria e dermatiti in seguito al contatto con latex;
- gastrointestinali: ad esempio nausea, vomito, tensione addominale in seguito all’ingestione di alimenti.
Il medico chiede al paziente quando sono iniziati i sintomi, se sono sintomi saltuari o persistenti, se sono presenti solo in certi periodi dell’anno e se si manifestano in circostanze specifiche, come ad esempio quando il paziente è vicino ad uno specifico animale, o dopo aver assunto un farmaco o un determinato alimento. Durante l’anamnesi il medico richiede altri dati del paziente e della sua famiglia, come ad esempio la presenza di altre patologie e/o di allergie in altri membri della famiglia.
Esame obiettivo
L’esame obiettivo è la “visita vera e propria” in cui esamina il paziente raccogliendo eventuali segni. L’esame obiettivo può essere diverso in base al tipo di sintomi descritti dal paziente. Ad esempio se i sintomi sono soprattutto respiratori, il medico potrebbe fare particolare attenzione all’ascultazione dei polmoni; se i sintomi sono dermatologici, il medico potrebbe dedicare più attenzione all’osservazione della cute. Se la visita è stata prenotata per alterazioni cutanee che al momento non sono presenti, può essere utile fare delle foto della cute quando il problema si presenta (se non è possibile effettuare una visita in quel momento) e successivamente portarle al medico.
Test allergologici
In alcuni casi la visita può essere completata con l’esecuzione di varie tipologie di test allergologiche, in base al tipo di allergia. I test allergologici possono essere di primo livello (in genere i primi ad essere eseguiti), di secondo livello e di terzo livello (in genere gli ultimi ad essere eseguiti).
Esami allergologici di primo livello:
Esami allergologici di secondo livello:
Esami allergologici di terzo livello:
- test di provocazione orale;
- test di provocazione bronchiale con metacolina;
- test di provocazione congiuntivale;
- test di provocazione nasale.
A tali esami in alcuni casi si associano anche le prove di eliminazione. Mentre nei test “in vitro” (Prist test e Rast test) non ci sono particolari “pericoli” per il paziente, invece nei test “in vivo” (test di provocazione cutanea, orale, bronchiale…), potrebbero verificarsi reazioni allergiche anche gravi, motivo per cui tali test dovrebbero essere eseguiti in un ambiente sanitario con personale addestrato ad intervenire immediatamente.
Altri esami
Oltre ai test allergologici, specie in caso di dubbio (diagnosi differenziale), il medico potrebbe richiedere ulteriori test ed esami: ad esempio in caso di asma bronchiale potrebbe voler far effettuare al paziente una spirometria e/o una radiografia del torace.
Terapia
Al termine della visita allergologica, se l’iter diagnostico ha restituito un risultato di certezza, il medico potrebbe allestire la terapia farmacologica e consigliare il paziente sulla prevenzione ad esempio raccomandare l’evitamento del contatto con l’allergene specifico. L’allergologo in genere consiglia una terapia sintomatica con farmaci antiallergici, di solito ben tollerati ed in grado di alleviare i sintomi qualora si presentino.
Durata della visita
La durata della visita è molto variabile, tuttavia in genere ha una durata che oscilla tra i 15 ed i 45 minuti.
Costo
Il prezzo di una visita allergologica può oscillare fortemente in base al centro dove viene effettuata, tuttavia tende ad avere un costo che varia tra gli 80 ed i 150 euro circa.
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Lo Staff di Medicina OnLine
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