Le dermatiti allergiche da contatto (DAC) sono affezioni cutanee pruriginose, caratterizzate generalmente da lesioni eritemato-vescicolari di tipo eczematoso, che colpiscono le zone esposte al contatto con sostanze allergeniche diverse; nella maggioranza dei casi sono correlate all’esposizione professionale dell’allergene. La dermatite da contatto è una reazione infiammatoria (immunitaria) della pelle di tipo ritardato (Ipersensibilità di tipo IV ) quindi non deve essere confusa con la dermatite atopica (o “eczema atopico”), causata da una reazione immunitaria di tipo I (o da IgE). I medici che principalmente si occupano di dermatite da contatto sono gli immunologi allergologi ed i dermatologi.
Sintomi e segni
Le manifestazioni cliniche di una dermatite allergica da contatto si presentano, nelle regioni cutanee interessate dal contatto con gli allergeni, come chiazze eczematose a limiti sfumati, pruriginose, tendenti a confluire. Le lesioni passano attraverso tre fasi: acuta, subacuta e cronica. In tutti questi stadi è presente un’intensa sensazione di prurito, molto fastidiosa e persistente, cui sovente si deve la sovrapposizione di lesioni da grattamento, anche grossolane, a quelle di tipo eczematoso della reazione allergica da contatto.
Fase acuta
La fase acute sono caratterizzate da lesioni di tipo eritemato-edematoso, con papule e piccole vescicole, che vanno incontro a rapida erosione. Dalle lesioni erose fuoriesce un
liquido sieroso quasi incolore. Dal punto di vista istologico, questa fase è caratterizzata inizialmente da un infiltrato dermico di tipo flogistico (costituito da neutro fili , eosinofili, linfociti e macrofagi), che si accompagna ad un’evidente vasodilatazione; segue un aumento della permeabilità capillare, con edema/essudazione prevalentemente sierosa (exoserosi) che dapprima interessa il derma papillare e poi scompagina lo strato
malpighiano dell’epidermide, determinandovi la formazione di piccoli spazi tra le cellule spinose, destinati a trasformarsi rapidamente in vescicole.
Fase subcuta
Nella fase subacuta l’eritema diviene meno intenso, mentre l’essudarione sierosa porta alla formazione di croste, con successiva desquamazione. Il quadro istologico è caratterizzato soprattutto dall’exocitosi, con prevalenza di cellule mononucleate (linfociti e monociti), che risalgono lo strato malpighiano.
Fase cronica
La fase cronica è correlata alla persistente esposizione all’allergene responsabile ed caratterizzata da ipercheratosi, acantosi e fissurazione dell’epidermide, fino al quadro dell’ eczema lichenificato e ragadiforme.
Localizzazione
La localizzazione più frequente delle lesioni è alle dita ed alle regioni dorsali delle mani e degli avambracci; meno frequenti sono le localizzazioni al volto (generalmente da cosmetici), alle regioni palmari, al tronco ed agli arti inferiori. Nelle dermatiti da contatto aerotrasmesse le sedi interessate sono di preferenza quelle scoperte, sebbene possano essere colpite anche aree coperte (per la presenza di particelle solide che si depositano sotto gli indumenti). L’eczema può rimanere circoscritto e fisso in una determinata
sede o tendere ad estendersi. L’intervento della flora piogena può complicare la dermatite eczematosa con piodermiti e follicoliti pustolose; nell’1% dei casi si ha l’eritrodermia eczematosa, una complicanza alquanto severa. Per diretto contatto con gli allergeni può verificarsi anche un interessamento delle mucose. È il caso, ad esempio, delle stomatiti allergiche, da contatto con prodotti igienici (paste dentifricie, soluzioni per uso locale) o con materiali di protesi dentarie o maxillo-facciali, che spesso provocano la cosiddetta “sindrome della bocca bruciante” (“burning mouth syndro-
meli). Per quanto concerne le protesi dentarie, sono ben note la stomatite allergica da metilmetacrilato (con patch test cutaneo generalmente positivo) e la stomatite da protesi (con patch test quasi sempre negativo). Possono verificarsi, inoltre, cheiliti (infiammazione delle labbra) allergiche da contatto, di tipo francamente eczematoso, dovute, oltre che agli stessi agenti responsabili delle stomatiti, anche a vari cosmetici come ad esempio rossetti per labbra (vedi immagine in alto) e creme anti-screpolature.
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Lo Staff di Medicina OnLine
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