Immunoterapia specifica: epoca d’inizio, schemi di trattamento, durata, sospensione

MEDICINA ONLINE MEDICO PAZIENTE CONSULTO DIAGNOSI MEDICO DI BASE FAMIGLIA ANAMNESI OPZIONI TERAPIE STUDIO OSPEDALE AMBULATORIO CONSIGLIO PARERE IDEA RICHIESTA ESAME LABORATORIO ISTOLOGICO TUMORE CANCROL’immunoterapia specifica (acronimo “ITS”, anche chiamata “vaccino antiallergico”, “immunoterapia allergene specifica” o “iposensibilizzazione specifica”) è un trattamento immunologico che consiste nella somministrazione di un estratto allergenico a dosi scalari progressivamente crescenti, al fine di modificare la risposta del sistema immunitario ed ottenere una riduzione della sensibilità del paziente verso quello specifico allergene. In parole semplici si tenta di “abituare” gradatamente il paziente all’esposizione di un allergene. L’immunoterapia specifica è utile per vari tipi di allergie ed è generalmente efficace. In questo articolo parleremo degli schemi di trattamento “classici”: gli schemi di immunoterapia specifica “non convenzionali” sono invece trattati in questo articolo.

Epoca d’inizio dell’immunoterapia specifica

L’immunoterapia specifica deve essere considerata essenzialmente un trattamento a carattere preventivo e va attuata, in linea generale, nelle fasi di remissione della sintomatologia. Ad esempio, nelle pollinosi l’immunoterapia specifica deve essere iniziata a distanza dall’epoca di fioritura delle piante ai cui pollini il paziente è sensibile, cioè quando la sintomatologia sia completamente assente.

Nelle forme ad andamento subcontinuo, invece, l’immunoterapia specifica va iniziata in un periodo di relativo benessere (nei casi di asma bronchiale, con valori di FEV1 superiori ad almeno il 70% del teorico), ottenuto spontaneamente o in seguito a un’adeguata terapia antiflogistica (ad esempio, con glicocorticoidi per via inalatori a) o sintomatica.

Circa l’epoca di inizio dell’immunoterapia specifica rispetto alla prima insorgenza delle manifestazioni cliniche, questo trattamento deve – a nostro parere – essere iniziato quanto prima possibile, non appena formulata la diagnosi eziologica dell’allergopatia. È dimostrato, infatti, che i benefici dell’immunoterapia specifica sono tanto maggiori e duraturi quanto più precocemente essa venga istituita.

Per quanto concerne l’età, anche se non vi è un’assoluta uniformità di opinioni in proposito, si può ritenere che nei bambini l’immunoterapia specifica possa essere iniziata sin dall’età di 3 – 4 anni; negli adulti l’immunoterapia specifica può essere iniziata a qualsiasi età, anche avanzata, previa accurata valutazione delle condizioni generali del paziente.

Schemi di trattamento

Si possono distinguere due principali schemi di trattamento:

  • Trattamento a breve termine, con dosi progressivamente crescenti di estratto allergenico (ad esempio, nell’immunoterapia specifica per via sottocutanea, 12-14 iniezioni con dosi progressivamente crescenti di estratti allergenici convenzionali, a distanza di una settimana circa l’una dall’altra), da ripetere ogni anno per più anni consecutivi.
  • Trattamento continuo, a lungo termine, consistente nella somministrazione iniziale di un estratto allergenico a dosi scalari, con prosecuzione successiva del trattamento a dosi costanti, cioè ripetendo periodicamente la dose massima tollerata (ad esempio, nell’immunoterapia specifica per via sottocutanea, mediante iniezioni praticate all’incirca una volta al mese per alcuni anni).

Immunoterapia specifica a breve termine

Un trattamento a breve termine, prestagionale, può essere praticato, ad esempio, nella pollinosi, iniziandolo alcuni mesi prima della fioritura delle piante ai cui pollini il paziente è sensibile (in genere, quindi, a novembre-dicembre) e completandolo prima del periodo della pollinazione (a marzo, ad esempio). Questo stesso schema di trattamento può essere ovviamente applicato, in qualunque periodo dell’anno, anche per allergeni non stagionali (ad esempio, per gli acari). In ogni caso, il trattamento deve essere ripetuto ogni anno con le stesse  modalità (cioè ripartendo da dosi minime iniziali di estratto allergenico), per più anni consecutivi.

Immunoterapia specifica a lungo termine

Lo schema di trattamento continuo risulta particolarmente utile nelle allergopatie non stagionali (ad esempio, da acari) ovvero in alcune forme di pollino si dovute ad ipersensibilità verso pollini di piante a lungo periodo di fioritura, come la Parietaria, ma viene oggi applicato con buoni risultati anche in altre forme di pollinosi, ad esempio da Graminacee. Nel caso delle pollinosi è consigliabile però ridurre del 60-80% le dosi di
estratto allergenico nel trattamento costagionale, effettuato cioè durante il periodo di massima fioritura delle piante ai cui pollini il paziente è sensibile; nelle allergopatie da acari può essere buona norma ridurre i dosaggi degli estratti allergenici nei mesi autunnali, quando più elevata è la concentrazione degli acari. Lo schema di tipo continuo deve essere applicato anche nelle sindromi da ipersensibilità a veleni di imenotteri (vespe, api, calabroni).                 .

In caso di ipersensibilità multiple, ad esempio verso pollini ed allergeni ambientali, può essere adottato uno schema di trattamento continuo per i dermatofagoidi ed uno schema di trattamento prestagionale per i pollini (di Graminacee, ad esempio, mentre per quanto riguarda la Parietaria si potrà optare per un trattamento continuo). Sempre nei casi di polisensibilizzazione, l’immunoterapia specifica può essere condotta con la metodica convenzionale, cioè per via sottocutanea, per un estratto allergenico ed utilizzando invece una via non iniettiva per la somministrazione dell’altro estratto.

Durata dell’immunoterapia specifica

L’immunoterapia specifica deve essere protratta per più anni consecutivi (almeno 3-5 anni). Come criterio di carattere generale, anche se non vi è concordanza di vedute tra i vari Autori che hanno preso in esame il problema, può essere suggerito che l’immunoterapia specifica venga proseguita finché non sia stata ottenuta una remissione pressoché completa della sintomatologia per almeno due anni, salvo riprenderla, dopo nuovi accertamenti diagnostici, in caso di recidiva della sintomatologia. Qualora, invece, l’immunoterapia specifica non produca un miglioramento clinico entro due anni, si dovrà procedere alla sua sospensione e, insieme, ad una globale riconsiderazione dei problemi diagnostici e terapeutici del caso clinico in questione.

Sospensione temporanea dell’immunoterapia specifica

Un’interruzione temporanea dell’immunoterapia specifica si impone se, nel corso del trattamento, il paziente presenti una riacutizzazione delle manifestazioni cliniche (asma, rinite, etc.); come ricordato in precedenza, l’immunoterapia specifica deve essere praticata nelle fasi di remissione della sintomatologia (nelle fasi acute la somministrazione sottocutanea di estratto allergenico può aggravare la sintomatologia). A tale proposito va sottolineato che, quando se ne ravvisi la necessità, nel corso dell’immunoterapia specifica può essere attuata qualunque terapia sintomatica collaterale, eventualmente anche con glicocorticoidi per via generale.
L’immunoterapia specifica deve essere interrotta anche nel caso di malattie intercorrenti di varia natura, seppure di lieve entità; a questo riguardo deve essere ricordato che in corso di immunoterapia specifica il paziente può assumere, ove necessario, qualsiasi farmaco, senza alcun pericolo di interazioni farmacologiche con l’immunoterapia specifica.

Ripresa dell’immunoterapia specifica dopo sospensione

La ripresa dell’immunoterapia specifica può avvenire quando il paziente si sia ristabilito e non presenti significative manifestazioni cliniche in atto. Ovviamente, un’interruzione dell’immunoterapia specifica può verificarsi anche per cause non patologiche (impegni professionali del paziente, etc.).

In caso di interruzione temporanea dell’immunoterapia specifica, in corso di trattamenti secondo lo schema a dosi crescenti, la ripresa deve avvenire nel modo seguente:

  • Se l’interruzione non supera le 2 settimane, si può proseguire lo schema di trattamento già programmato.
  • Se l’interruzione va dalle 2 alle 4 settimane, si deve ripetere l’ultima dose somministrata e ben tollerata o ridurre opportunamente del 50-70% l’ultima dose se i dosaggi raggiunti erano già piuttosto elevati.
  • Se l’interruzione è di 4-8 settimane, si deve somministrare una dose di estratto allergenico pari al 50% dell’ultima dose somministrata e ben tollerata ovvero al 20-30% dell’ultima dose se il ciclo di immunoterapia specifica era giunto a dosi elevate.
  • Se l’interruzione supera i 2 mesi, è necessario ricominciare l’immunoterapia specifica partendo dalle dosi iniziali.

Negli schemi di trattamento continuo un criterio idoneo può essere quello di ridurre del 20% la dose di estratto allergenico per ogni settimana di interruzione oltre l’intervallo abituale.

Per approfondire:

Leggi anche:

Lo Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!