L’immunoterapia specifica (acronimo “ITS”, anche chiamata “vaccino antiallergico”, “immunoterapia allergene specifica” o “iposensibilizzazione specifica”) è un trattamento immunologico che consiste nella somministrazione di un estratto allergenico a dosi scalari progressivamente crescenti, al fine di modificare la risposta del sistema immunitario ed ottenere una riduzione della sensibilità del paziente verso quello specifico allergene. In parole semplici si tenta di “abituare” gradatamente il paziente all’esposizione di un allergene. L’immunoterapia specifica è utile per vari tipi di allergie ed è generalmente efficace.
Vie di somministrazione dell’allergene
Sono state studiate diverse vie di somministrazione dell’allergene in grado di ridurre i rischi associati alla somministrazione sottocutanea. Nuove vie di somministrazione meno invasive, transepidermica o epicutaena, o che richiedono dosaggi minori di allergene, intralinfatica, sono oggetto di studio.
Immunoterapia sottocutanea
L’immunoterapia sottocutanea (in sigla “SCIT”) è la procedura storica di somministrazione e consiste di iniezioni di estratto allergenico, che devono essere eseguite da un medico. Gli allergeni vengono somministrati, con procedure analoghe ai prick test, in un ambiente medicalmente controllato e seguito da un periodo di osservazione di 30 minuti. Queste iniezioni indolore vengono somministrati per via sottocutanea (sotto la pelle) sul braccio tra il gomito e la spalla. Le iniezioni di allergeni sono inizialmente a dosi molto basse. La dose viene gradualmente aumentata in più settimane, fino al raggiungimento della dose di mantenimento. Una volta che la dose di mantenimento è stata raggiunta, le iniezioni vengono fatte meno frequentemente (ogni due-quattro settimane). Dopo 3 o più anni di immunoterapia, ci si aspetta una protezione a lungo termine. L’immunoterapia sottocutanea ha una efficacia per determinate allergie dimostrata da diversi studi, ma comporta il rischio di reazioni anafilattiche sistemiche. Di qui la necessità che venga eseguita sotto controllo medico.
Immunoterapia orale
L’immunoterapia orale (in sigla “OIT”) comporta l’assunzione dell’allergene per via orale al fine di produrre una tolleranza antigene-specifica indotta nella periferia del tessuto linfatico del tratto digerente. Il rapporto rischio a beneficio per le allergie alimentari non è ben stimato per questo è consigliata solo come un trattamento sperimentale a partire dal 2015. L’OIT è attualmente oggetto di ricerche come trattamento per una varietà di allergie alimentari comuni, tra cui le arachidi, latte e uova. Vari studi che coinvolgono l’OIT hanno dimostrato una desensibilizzazione verso alcuni allergeni alimentari. Tuttavia, ci sono ancora dubbi sulla durata della tolleranza al termine del trattamento. Quasi tutti gli studi escludono un grave rischio anafilassi allergene-indotta.
Immunoterapia sublinguale
L’immunoterapia sublinguale (in sigla “SLIT”) comporta il mettere gocce o una compressa con estratti allergenici sotto la lingua. L’efficacia è ben documentata per alcune manifestazioni allergiche mentre è limitata per altre. Ha il grande vantaggio che il paziente, dopo il primo trattamento con la supervisione medica, può assumere trattamento a domicilio essendo il rischio di reazioni avverse particolarmente basso.
Immunoterapia nasale
L’immunoterapia nasale (in sigla “LNIT”) comporta l’esposizione ed inalazione attraverso il naso agli allergeni; studiata prevalentemente per le riniti allergiche è stata in molti casi sostituita dalla SLIT a causa di alcune sue limitazioni tecniche.
Per approfondire:
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