Se osservate i bambini da un anno in poi, in un momento non programmato della loro giornata – quando cioè non mangiano, non schiacciano un pisolino o non sono «organizzati» dagli adulti – li vedrete costruire torri con cubi, muovere qua e là le bambole all’interno delle loro casette, preparare il «tè» con le tazzine, far correre i camioncini sul pavimento, mascherarsi con vestiti da grandi, comporre puzzle: in una parola sola, giocare. Questa non è un’attività banale o inutile per il bambino, tutt’altro: è infatti il materiale su cui si costruisce gran parte del suo sviluppo cognitivo.
La forma di questo gioco cambia in modo molto visibile nel periodo che va da 1 a 6 anni. Gli psicologi che hanno osservato questi cambiamenti descrivono diversi tipi di gioco, distinti uno dall’altro, che emergono secondo una serie di gradi o fasi in base all’età del bambino. Le fasi molto spesso emergono insieme, infatti i bambini manifestano alcuni di questi tipi di gioco tutti in una volta, anche se si sviluppano generalmente nel seguente ordine:
- gioco senso-motorio;
- gioco di costruzione;
- gioco di finzione;
- gioco socio-drammatico.
Il gioco senso-motorio
Il bambino di circa 12 mesi trascorre la maggior parte del suo tempo esplorando e manipolando oggetti, utilizzando tutti gli schemi senso-motori del suo repertorio. Si mette tutti gli oggetti in bocca, li scuote, li accatasta, li sposta sul pavimento. In questo
modo riesce a capire che cosa gli oggetti possono fare.
Il gioco di costruzione
Il gioco di tipo esplorativo con gli oggetti continua anche dopo i 12 mesi, specialmente con oggetti completamente nuovi, ma a 2 anni circa i bambini iniziano a utilizzarli per fare costruzioni – creano torri di cubi, compongono puzzle, costruiscono qualcosa con l’argilla, ecc. Il gioco «costruttivo» costituisce quasi la metà dell’attività ludica dei bambini di età compresa tra i 3 e i 6 anni.
I giochi di finzione
Anche il gioco di finzione inizia circa in questo periodo. Il primo segnale si ha di solito
quando il bambino usa un cucchiaio-giocattolo per «nutrire» sé stesso o un pettine giocattolo per pettinare i propri capelli. I giocattoli vengono ancora usati per il
loro scopo reale (il cucchiaio per mangiare) e le azioni sono ancora orientate verso di sé, ma è già presente la finzione. Tra i 15 e i 21 mesi, c’è un cambiamento: il destinatario del «far finta» è un’altra persona o un giocattolo. Il bambino utilizza ancora gli oggetti secondo il loro uso reale (come bere da una tazza), ma ora ad esempio usa la tazza-giocattolo per dar da bere a una bambola anziché a sé stesso. Le bambole sono giocattoli particolarmente adatti per questo tipo di gioco perché il salto tra fare qualcosa per sé o per la propria bambola non è troppo grande. Così i bambini vestono e svestono le bambole, le nutrono con cibo immaginario e le pettinano.
Tra i 2 e i 3 anni i bambini iniziano a utilizzare gli oggetti per rappresentare qualcosa di completamente diverso: possono ad esempio pettinare i capelli della bambola con una bottiglietta, sostenendo che quest’ultima sia un tipo particolare di pettine, o usare una scopa fingendo che sia un cavallo o fare un treno con dei cubi. Il gioco di costruzione, in cui i giocattoli vengono utilizzati secondo il loro scopo reale, non scompare, ma verso i 4-5 anni i bambini trascorrono addirittura il 20% del tempo dedicato al divertimento giocando a questo nuovo complicato tipo di finzione.
Il gioco socio-drammatico
Ad un certo punto durante il periodo prescolare i bambini iniziano anche a interpretare delle parti o ad assumere dei ruoli. Ad esempio giocano a «papà e mamma», a «cowboy e indiani», a «dottore e malato», a «conduttore del treno e passeggeri» e ad altri ruoli analoghi. Questo gioco compare tra i bambini di 2 o 3 anni quando giocano con i fratelli o con le sorelle e in seguito, a 3-4 anni, tra coppie di amici o nel gioco di gruppo. Ovviamente, da questi giochi di fantasia, spesso elaborati, i bambini ricavano un grande piacere e inoltre, interpretando un ruolo o facendo finta di essere qualcun altro, diventano sempre più consapevoli di come gli altri vedono le cose o le percepiscono ed il loro approccio egocentrico nei confronti del mondo diminuisce.
Leggi anche:
- Quale giocattolo comprare ad un bambino in base all’età?
- Processi dello sviluppo della prima infanzia: maturazione fisica, esplorazione, attaccamento
- Processi dello sviluppo della prima infanzia: malattie e ambiente famigliare
- Volete figlie più intelligenti? Regalate loro più Lego e meno bambole
- Ritardo mentale nei bambini lieve, moderato, grave: si guarisce?
- Ritardo semplice di linguaggio: definizione e classificazione
- Disturbi specifici di apprendimento (DSA): definizione, cause, sintomi, cure
- Dislessia: cos’è, come riconoscerla, come affrontarla e superarla
- Il disagio psicologico nel bambino con dislessia
- Disgrafia: esempi, come riconoscerla precocemente, test, rimedi
- Disgrafia: esempi, come riconoscerla precocemente, test, rimedi
- Creatività in psicologia: definizione, significato, pensiero divergente
- Cosa può fare l’insegnante per stimolare la creatività degli alunni?
- LAD (Language Acquisition Device) di Noam Chomsky
- Linguaggio iconico Bliss: simboli, metodo, sistema, quando si usa
- Ipotesi di Sapir-Whorf e determinismo linguistico: esempi e spiegazione
- La lingua che parli influenza la tua personalità ed il tuo cervello
- Makaton per bambini con disturbo specifico del linguaggio
- Braille alfabeto e numeri in italiano: come impararlo
- Lingua dei segni italiana: cos’è, come impararla, alfabeto, esempi
- Cosa vede, sente e prova un neonato? Il mondo visto dalla culla
- Quando il bambino inizia dire le prime parole? Come aiutarlo a parlare?
- Quanto devono crescere di peso ed altezza un neonato ed un bambino?
- A che età i bambini imparano a leggere?
- A che età i bambini imparano a scrivere?
- Come e quando iniziare a lavare i denti ai bambini?
- Quando il bambino inizia a mangiare da solo autonomamente?
- Quando il bambino inizia a camminare e quando camminerà bene?
- Quando il bambino inizia a gattonare? Cosa deve fare il genitore?
- Bambino di 14 mesi non cammina ancora: cosa fare? I consigli delle mamme
- Quando iniziare lo svezzamento dopo latte artificiale e allattamento al seno
- Deficit di attenzione: quando un bambino è iperattivo, che fare?
- Bambini scoprono per prima volta la loro ombra
- Analfabetismo funzionale: significato e differenze con l’analfabetismo “classico”
- Balbuzie e disfluenze: significato, cause, sintomi, rimedi
- Disortografia: cause, come riconoscerla, esempi, rimedi, si guarisce?
- Differenze tra disgrafia e disortografia
- Discalculia: significato, tipi, sintomi, diagnosi e terapia
- Disprassia a scuola: sintomi, esercizi, si guarisce?
- Disturbo specifico della compitazione: significato, sintomi, cure
- Disturbo specifico del linguaggio: sintomi, classificazione, si guarisce?
- Epilessia: riconoscere in tempo l’arrivo di una crisi e come comportarsi
- Epilessia infantile: come comportarsi col proprio figlio?
- Favole nei bambini: quando iniziare a raccontarle e quanto sono importanti?
- Disturbi pervasivi dello sviluppo (disturbi dello spettro autistico)
- Disturbo pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato
- Autismo: definizione, cause, sintomi, diagnosi e cure
- Sindrome di Rett: cause, sintomi, tipi, diagnosi, stadi, cure, morte
- Disturbo disintegrativo dell’infanzia (demenza infantile): cause, sintomi e terapie
- Vostro figlio soffre di autismo? I primi segnali per capirlo e come comportarsi con lui
- Sindrome dell’idiota sapiente: cause, caratteristiche e sintomi
- Persone famose con la Sindrome di Asperger
- I vaccini provocano l’autismo? La risposta da un nuovo studio
- Sindrome dell’X fragile in uomini e donne: sintomi, aspettativa di vita, cure
- Differenze tra autismo e sindrome dell’X fragile
- Sindrome di Down: cause, sintomi in gravidanza e nei neonati
- Si può morire di epilessia?
- Che cos’è l’intelligenza umana: definizione, significato e psicologia
- Quoziente d’intelligenza: valori, significato, test ed ereditarietà
- Problem solving: cos’è, caratteristiche, tecniche, fasi ed esempi
- Si può morire di epilessia?
- La memoria prodigiosa dei gran maestri di scacchi: come fanno ad averla?
- Effetto von Restorff: cos’è e come usarlo a tuo vantaggio
- Le funzioni del cervelletto: apprendimento e correzione dei movimenti del corpo
- Uomo anaffettivo: cosa fare e come comportarsi con lui?
- Dimmi che padre hai e ti dirò che l’uomo che cerchi e che fa per te
- Sindrome di Asperger in bambini ed adulti: primi sintomi, terapie
Lo Staff di Medicina OnLine
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!