Ipotonia muscolare in neonati, adulti, anziani: cause, sintomi, cure, consigli

MEDICINA ONLINE SISTEMA APPARATO MUSCOLARE MUSCOLI OSTEOSCHELETRICO PETTORALE DELTOIDE DORSALI TORACE ADDOME RETTO FEMORALE BICIPITE TRICIPITE ADDOMINALE TRAPEZIO GEMELLOIl termine “ipotonia” (pronuncia “ipotonìa”) in medicina indica una riduzione del tono di un organo o di parte di esso. I termini “ipotonia” ed “ipotono” sono sinonimi. L’ipotonia può essere transitoria o permanente; multifattoriale (causata da vari fattori diversi) o idiopatica (quando la sua causa non è nota). Il contrario di ipotonia è “ipertonia“, che indica un aumento anomalo del tono di un organo o di parte di esso. L’ipotonia può riferirsi a diverse strutture anatomiche e condizioni, ad esempio con ipotonia o ipotono oculare ci si riferisce alla riduzione della pressione intraoculare mentre ipotonia o ipotono vagale indica una riduzione dell’attività del nervo vago. Uno dei tipi più diffusi di ipotonia è l’ipotonia (o ipotono) muscolare, in cui è il tono muscolare ad essere diminuito. Spesso si usa il termine “ipotonia” come sinonimo di “ipotonia muscolare”, ma ciò è errato poiché l’ipotonia muscolare è solo uno dei possibili tipi di ipotonia: tutte le ipotonie muscolari sono ipotonie, ma non tutte le ipotonie sono necessariamente ipotonie muscolari.

Ipotonia muscolare

Con ipotonia muscolare (o ipotono muscolare) in medicina si indica la riduzione del tono muscolare. In alcuni casi si usa l’espressione “atonia muscolare” ad indicare una grave riduzione del tono muscolare. Dal momento che il sistema muscolare permette – attraverso la contrazione muscolare – il movimento e la forza del soggetto, una riduzione più o meno marcata del tono muscolare in uno o più distretti determina nella maggioranza dei casi una limitazione più o meno marcata nei movimenti e ipostenia (o “miastenia”), cioè una riduzione della forza muscolare. L’ipotonia muscolare è più frequente in individui sopra i 40 anni di età, tuttavia può interessare pazienti di qualsiasi età, compresi neonati e lattanti (“floppy infant syndrome” o “ipotonia nel lattante”). L’ipotonia può essere congenita (già presente alla nascita) o acquisita (non presente alla nascita e verificatasi in una fase successiva della vita). Una particolare ipotonia muscolare fisiologica si verifica negli astronauti che permangono a lungo in assenza di gravità.

Differenza tra astenia, ipostenia e ipotonia muscolare

Ricordiamo al lettore che il termine “astenia” indica una mancanza di forze generale, che può essere sia riferito alla forza muscolare (ipostenia o miastenia) o alla forza mentale (nevrastenia o esaurimento nervoso). Il termine “ipostenia” (o miastenia) indica la riduzione della forza muscolare, mentre “ipotonia muscolare” indica la riduzione del tono muscolare. Ipostenia e ipotonia muscolare sono ovviamente spesso correlate: una riduzione del tono muscolare (ipotonia) può infatti spesso determinare una riduzione della forza muscolare (ipostenia), tuttavia i due termini NON sono sinonimi, dal momento che un paziente ipotonico può in alcuni casi avere una normale forza muscolare (quindi non essere ipostenico) ed un paziente ipostenico può avere un normale tono muscolare (quindi non essere ipotonico).

Cos’è il tono muscolare?

A tal proposito leggi: Cos’è il tono muscolare, a che serve, come mantenerlo?

Cause e fattori di rischio

L’ipotonia muscolare è una manifestazione clinica presente in varie malattie, in particolar modo quelle del sistema nervoso e del sistema muscolare, quindi patologie di interesse principalmente neurologico, ortopedico e fisioterapico. L’ipotonia può essere congenita o acquisita. In generale a monte della perdita di tono muscolare di solito sono presenti:

  • interruzione dell’arco spinale riflesso;
  • grave malattia del muscolo;
  • alterazione della corteccia e vie discendenti dai centri sovraspinali.

Cause acquisite

Tra le patologie e condizioni acquisite che causano o favoriscono ipotonia muscolare, ricordiamo:

Cause acquisite

Tra le patologie e condizioni congenite che causano o favoriscono ipotonia muscolare, ricordiamo:

Sintomi e segni di perdita di tono muscolare

Quando i muscoli hanno un normale tono oppongono in ogni momento una certa resistenza al movimento passivo: un muscolo ipotonico ha un diminuito tono muscolare quindi il muscolo diventa flessibile, non si oppone al movimento, è meno efficiente e spesso può esprimere minore forza e resistenza.

Sintomi e segni associati

In base alla patologia a monte che l’ha determinata, una ipotonia muscolare può essere associata a sintomi e segni anche molto diversi tra loro, tra cui:

  • ipostenia o miostenia (diminuzione di forza muscolare);
  • facile affaticabilità;
  • scarsa resistenza allo sforzo;
  • dolore nella sede di insorgenza (ad esempio collo, torace, schiena, zona lombare e/o arti superiori o inferiori, in alcuni casi irradiati fino a piedi o mani);
  • difficoltà nel mantenere la testa “dritta”;
  • facile scivolamento fuori dal seggiolone nel lattante ed altre alterazioni motorie descritte QUI;
  • ptosi palpebrale (palpebra “calante”);
  • difficoltà nella concentrazione e nella memoria;
  • disturbi urinari: ad esempio incontinenza urinaria e difficoltà alla minzione;
  • disturbi intestinali: ad esempio incontinenza fecale e stipsi;
  • disturbi sessuali: difficoltà a mantenere l’erezione e/o anorgasmia;
  • sintomi influenzali come febbre, cefalea, nausea, vomito, stanchezza diffusa, perdita di appetito, malessere generale;
  • spasmi muscolari;
  • fascicolazioni muscolari;
  • perdita dei riflessi;
  • difficoltà motorie (ad esempio difficoltà a camminare o ad eseguire movimenti);
  • paralisi parziale o totale, temporanea o permanente;
  • perdita della sensibilità cutanea;
  • indolenzimento;
  • formicoli;
  • bruciore a mani e/o piedi (parestesia);
  • intorpidimento al volto;
  • instabilità della postura a volte con perdita di equilibrio;
  • atrofia muscolare.

Complicanze

Le complicanze di una ipotonia muscolare possono essere molto variabili in base alla patologia a monte che l’ha determinata: alcune ipotonie muscolari possono verificarsi singolarmente e rimanere stabili nel tempo, mentre altre possono verificarsi insieme a molti altri sintomi e peggiorare nel tempo. Le complicanze più diffuse di una ipotonia muscolare, parlando in generale, sono:

  • cronicizzazione del dolore;
  • ricorrenza degli spasmi muscolari;
  • grave perdita di forza muscolare con difficoltà nel compiere gesti semplici come camminare o scrivere;
  • paralisi parziale o totale, temporanea o irreversibile;
  • perdita della sensibilità parziale o totale, temporanea o irreversibile, di vari distretti cutanei;
  • perdita parziale o totale, temporanea o irreversibile, del controllo della funzione urinaria e/o fecale con incontinenza urinaria e/o fecale;
  • comparsa di disfunzioni sessuali come disfunzione erettile ed anorgasmia;
  • perdita dell’autonomia;
  • patologie psichiatriche, come ad esempio la depressione a volte causata da una delle complicanze fino ad ora elencate;
  • coma;
  • decesso del paziente.

Molti pazienti con la ipotonia muscolare sviluppano inoltre grave dispnea (difficoltà respiratoria) ed insufficienza respiratoria; alcuni necessitano di ossigenoterapia. Gli ipotonici possono essere anche ipostenici, avere gravi difficoltà di deambulazione o facile affaticamento (dato lo sforzo per mantenere il tono muscolare) che li porta a perdita dell’autonomia. Gli ipotonici tendono a sviluppare con facilità deformità scheletriche, come:

  • scoliosi;
  • cifosi non osteocondrotica (ipercifosi astenica);
  • lordosi;
  • problemi artroscheletrici;
  • piede cavo;
  • tendinopatia;
  • disturbi vertebrali.

Tali deformità sono più probabili se in presenza anche di posture scorrette e iperlassità legamentosa (ad esempio in caso di spondilolistesi e di sindrome di Ehlers-Danlos). Questi problemi vertebrali derivanti da scarso tono muscolare possono causare anche ernie in diverse parti del corpo (ernia del disco, ernia inguinale, ernia addominale) da sforzo e da debolezza, e conseguenti stenosi spinale e radicolopatia, peggiorando i disturbi muscolari in una sorta di circolo vizioso difficile da spezzare.

Diagnosi

Le indagini utili per diagnosticare le cause a monte che hanno determinato una ipotonia muscolare, variano in base alla patologia che il medico arriva a sospettare tramite l’anamnesi (raccolta di tutti i dati relativi al paziente, alla sua storia alla modalità di comparsa dei sintomi, molto importante per la diagnosi differenziale di una ipotonia muscolare) e l’esame obiettivo (la visita vera e propria). In generale esami che potrebbero essere utili a diagnosticare la causa di una ipotonia muscolare, sono:

IMPORTANTE: non tutti gli esami elencati sono sempre necessari per raggiungere la diagnosi.

Specialisti coinvolti

La diagnosi e la cura di una ipotonia muscolare può richiedere l’intervento di varie figure professionali, tra cui neurologo, neurochirurgo, ortopedico, fisiatra, immunologo, reumatologo, oncologo, otorinolaringoiatra, posturologo, radiologo, ematologo, gnatologo, chirurgo maxillo-facciale, fisioterapista, infermiere, OSS ed altre figure professionali.

Terapia

Il trattamento di una ipotonia muscolare varia in funzione di molti fattori tra cui ovviamente il tipo specifico di patologia che l’ha determinata, l’età del paziente, le condizioni generali del paziente, la gravità dei sintomi. I trattamenti possono includere:

  • un semplice follow-up (non intervenire e seguire nel tempo l’andamento della malattia);
  • cure fisioterapiche;
  • cure farmacologiche (ad esempio farmaci per controllare il dolore o antibiotici in caso di infezioni);
  • cure chirurgiche (ad esempio interventi neurochirurgici od ortopedici).

Riportiamo di seguito brevemente alcuni esempi di terapia di una ipotonia in base alla patologia specifica che l’ha determinata (trattando la patologia a monte, l’ipotonia dovrebbe almeno diminuire):

  • miastenia gravis: il trattamento consiste nella somministrazione di anticolinesterasici o di corticosteroidi; in caso di tumore al timo si effettua una timectomia (rimozione chirurgica del timo, in genere in toracoscopia);
  • malattia di Parkinson: il trattamento consiste nella somministrazione di L-DOPA, agonisti della dopamina, inibitori MAO, catecol o-metiltransferasi, anticolinergici e bloccanti del glutammato;
  • sclerosi multipla: si somministrano corticosteroidi, immunomodulanti e immunosoppressori, che prevengono le ricadute e ritardano la progressione della malattia. Per massimizzare l’indipendenza del soggetto, ridurre la disabilità e prevenire complicanze secondarie è molto importante anche inserire il paziente all’interno di un percorso riabilitativo (non solo dal punto di vista fisico, ma anche psicologico e sociale);
  • atrofia muscolare spinale: il trattamento si basa su un approccio multidisciplinare finalizzato a migliorare la qualità della vita con ad esempio fisioterapia, ventilazione assistita e gastrostomia; talvolta è necessario ricorrere all’intervento chirurgico per eliminare una grave contrattura di uno o più muscoli;
  • sclerosi laterale amiotrofica: somministrazione di riluzolo, che agisce sui livelli di glutammato, la cui assunzione può rallentare la progressione della malattia;
  • siringomielia: il trattamento consiste nel follow-up a lungo termine (con visite periodiche di controllo) e nell’intervento chirurgico, eseguito però solo in caso di progressivo deterioramento neurologico, mentre in altri casi si esegue solo una terapia farmacologica sintomatica per contenere il dolore;
  • stenosi spinale conseguente a un tumore del colonna vertebrale (tumore spinale): la terapia consiste in un intervento chirurgico mirato alla rimozione della massa tumorale;
  • stenosi spinale da spondilosi: la cura consisterà, per i casi meno gravi, in un trattamento conservativo (antinfiammatori, fisioterapia, correzioni di eventuali errori posturali e adozione di uno stile di vita sano) e, per i casi più severi, in un trattamento chirurgico mirato ad alleviare la compressione a carico del midollo spinale (chirurgia decompressiva spinale).
  • mielite autoimmune: il trattamento comprende la somministrazione di farmaci corticosteroidi ed immunosoppressori, in modo da alleviare l’infiammazione presente e mitigare  la risposta impropria del sistema immunitario (che è il fattore causale della suddetta infiammazione);
  • mielite da infezione virale: il trattamento prevede la somministrazione di antinfiammatori (sia FANS che cortisonici) e farmaci antivirali;
  • mielite da infezione batterica: il trattamento prevede la somministrazione di antinfiammatori (sia FANS che cortisonici) che farmaci antibiotici;
  • mielopatia da lesione spinale a origine traumatica: la terapia prevede l’immobilizzazione, la somministrazione per via endovenosa di un corticosteroide ad elevata azione antinfiammatoria (metilprednisolone) e un’operazione chirurgica alla colonna vertebrale mirata a eliminare eventuali anomalie verificatesi a seguito del trauma.

Consigli

In alcuni casi ridurre alcuni fattori di rischio può diminuire il rischio di progressione e peggioramento di una ipotonia muscolare; a tal proposito si consiglia di:

  • ridurre lo stress psico-fisico;
  • non fumare;
  • evitare alcolici;
  • perdere peso se obesi o in sovrappeso;
  • evitare una vita sedentaria;
  • svolgere periodicamente attività sportiva adeguata all’età ed alle condizioni del paziente;
  • seguire le indicazioni del medico;
  • svolgere gli esercizi assegnati da medico e fisioterapista;
  • assumere un integratore multivitaminico multiminerale completo;
  • alimentarsi ed idratarsi in modo corretto.

Prognosi

Come abbiamo visto in questo articolo, l’ipotonia muscolare può essere determinata da condizioni e patologie molto diverse tra loro, quindi è impossibile esprimere in questa sede una prognosi unica per tutte loro. La prognosi varia enormemente in base a molti fattori, tra cui:

  • tipo di patologia;
  • gravità della patologia;
  • rapidità nel raggiungere la diagnosi ed iniziare la terapia;
  • età del paziente;
  • presenza di eventuali altre patologie (cardiopatie, diabete, malattie della coagulazione…);
  • capacità del paziente di osservare le terapie assegnate dal medico;
  • risposta del paziente alla terapia;
  • aiuto e supporto da parte di famigliari ed amici del paziente;
  • reale volontà del paziente di affrontare la malattia (ad esempio alcuni pazienti anziani tendono a “lasciarsi andare”);
  • bravura del medico.

Le possibilità di un recupero del normale tono muscolare sono molto soggettive e variano in base ai fattori prima elencati: i soggetti con grave ipotonia progressiva ed irreversibile, specie se già debilitati e/o anziani, potrebbero necessitare di allettamento e di assistenza 24 ore su 24.

Ipotonia nel lattante

Un tipo particolare è la floppy infant syndrome (ipotonia nel lattante), in cui si verifica una riduzione del tono muscolare nel bambino; per approfondire: Ipotonia nel lattante: cause, sintomi, diagnosi e trattamento

Ipotonia congenita benigna

Una leggera ipotonia, presente fin dall’infanzia e senza difficoltà di camminata, è detta ipotonia congenita benigna. Spesso interessa in particolare i muscoli erettori della colonna e paravertebrali. Le alterazioni dei dischi intervertebrali (discopatia) possono essere presenti, in caso di cifosi da ipotonia congenita, solo in seguito allo sviluppo, non come causa della cifosi come nell’osteocondrosi, ma come effetto dell’ipotonia muscolare che causa la cifosi stessa. L’ipotonia dei soli muscoli addominali è fisiologica fino a 9-10 anni.

Etimologia

Il termine “ipotonia” deriva dal greco ὑπό (pronuncia “upò”) che significa “sotto, diminuito” e τόνος (pronuncia “tonos”) che significa “tensione”, quindi “diminuzione di tensione” e di conseguenza “mancanza di tono”.

Per approfondire:

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