Malattie dei canali del cloro: miotonia congenita di Thomsen

MEDICINA ONLINE GENETICA TRASMISSIONE AUTOSOMICA DOMINANTE RECESSIVA GENI CROMOSOMI ALLELE MALATO PADRE FIGLI PERCENTUALI TRASMESSO MALATTIA GENICA MADRE GENITORE XX XYLa miotonia congenita di Thomsen (o “malattia di Thomsen o “miotonia congenita di IZZO”; in inglese “Thomsen disease” o “Thomsen myotonia congenita”) è una rara miotonia congenita ereditaria trasmessa come carattere autosomico dominante che esordisce alla nascita o, più frequentemente, nella prima infanzia e ha un decorso cronico per tutta la vita; la sua variante a trasmissione recessiva è la miotonia congenita di Becker, che compare generalmente in età più avanzata ed è più grave rispetto alla forma di Thomsen. La malattia di Thomsen è caratterizzata da un anomalo rilasciamento del muscolo dopo una sua contrazione.

Cause

La causa è genetica ed è stata individuata in una mutazione mappata nel cromosoma responsabile in 7q35, “canale muscolare del cloro”.

Trasmissione

La trasmissione è autosomica dominante, il che significa che basta una singola copia dell’allele difettoso per far sì che la malattia si esprima, a prescindere dal sesso (basta un solo genitore malato). Il figlio di un individuo affetto ha la probabilità del 50% di essere affetto, cioè 1 figlio su 2 è malato e può trasmettere a sua volta la malattia alla metà dei suoi figli. In questo caso non può esistere un “portatore sano” (come avviene invece nelle malattie a trasmissione autosomica recessiva): chi possiede l’allele alterato, ha la patologia, mentre chi non lo possiede è sano. Per approfondire: Differenza tra autosomica dominante e recessiva con esempi

Sintomi e segni

Il sintomo principale è costituito da spasmi muscolari tonici (miotonia) che compaiono dopo ogni contrazione muscolare energica e sono più pronunciati dopo un periodo di inattività. I movimenti lievi, come quelli di ammiccamento, avvengono normalmente, ma un’energica chiusura delle palpebre determina una contrazione miotonica dell’orbicolare dell’occhio che può richiedere alcuni secondi per risolversi; lo stesso accade quando il paziente fa il primo passo dopo essere stato seduto o quando stringe il pugno. Nelle fasi avanzate possono essere interessati tutti i muscoli. La contrazione muscolare ripetuta allevia la rigidità; raramente si può osservare il fenomeno contrario, cioè un aumento della miotonia dopo ogni contrazione muscolare (miotonia paradossa). A riposo i muscoli appaiono morbidi. Nelle forme gravi tutti i muscoli sono colpiti. La percussione del ventre muscolare determina una contrazione protratta dell’intero muscolo che si mantiene per diversi secondi (miotonia da percussione). I muscoli possono sviluppare ipertrofia e raggiungere dimensioni marcate. I sintomi peggiorano con il freddo.

Diagnosi

La diagnosi si sospetta in base all’anamnesi ed all’esame obiettivo e viene poi confermata da esami strumentali come biopsia ed EMG:

  • la biopsia evidenzia soltanto un’ipertrofia delle fibre muscolari, che contengono un numero aumentato di miofibrille. Rara è la disposizione centrale e “in fila” dei nuclei, così evidente nella distrofia miotonica;
  • l’elettromiografia (EMG) evidenzia scariche ripetitive ad alta frequenza che provocano un rumore caratteristico di “bombardiere in picchiata” al monitor audio. Alla microscopia elettronica non si rilevano modificazioni degli organelli cellulari. Nella miotonia congenita, ma non nella distrofia miotonica, è stata riscontrata una riduzione della conduttanza del cloro e – in misura minore – di quella del potassio.

Terapia

La mexiletina è efficace se la miotonia è grave. Il solfato di chinidina alla dose di 0,3-0,6 g e la procainamide a dosi comprese tra 250 a 500 mg tre volte al giorno apportano benefici evidenti alla miotonia. La fenitoina, alla dose di 100 mg due volte al giorno, ha effetti simili ma è leggermente meno efficace.

Altre forme di miotonia congenita

Il termine miotonia levior è stato applicato a una forma di miotonia congenita trasmessa come carattere autosomico dominante, caratterizzata da un esordio più tardivo e da sintomi più lievi rispetto a quelli della miotonia di Thomsen. Un’altra forma di miotonia è trasmessa come carattere autosomico recessivo (miotonia congenita di Becker). In questa variante la miotonia si manifesta solo all’età di 10-14 anni e tende a essere più generalizzata e grave che nelle forme a trasmissione dominante, come quella di Thomsen (in cui l’esordio è generalmente la prima infanzia ed i sintomi sono meno gravi). Entrambe queste forme di miotonia sono causate da una mutazione allelica del gene che codifica per il canale del cloro della membrana della fibra muscolare.

Per approfondire:

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