Congiuntivite allergica primaverile e altre patologie oculari da allergia

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Obiettività tipica della congiuntivite primaverile

Per numerose affezioni oculari è accertata un’eziopatogenesi allergica, dovuta a varie immunoreazioni patogene come nella congiuntivite allergica, nella cheratocongiuntivite associata a dermatite atopica, nelle blefarocongiuntiviti da contatto e nelle uveiti allergiche. Manifestazioni oculari si osservano, ancora, in oltre la metà dei casi di sindrome di Stevens-Johnson. Alcune patologie oculari correlate ad allergia sono brevemente descritte in questo articolo.

Congiuntivite allergica

La forma più classica è costituita dalla congiuntivite allergica, in genere associata a manifestazioni rinitiche (rinocongiuntivite), stagionale (nella pollinosi) o, più raramente, aperiodica (da allergeni ambientali perenni).
In alcuni casi di pollinosi la sintomatologia oculare (prurito, lacrimazione, fotofobia) può anche assumere un rilievo predominante. Il quadro morfologico è quello di un’iperemia diffusa bulbo-tarsale, Nel liquido lacrimale, oltre a valori generalmente elevati di IgE totali, si rinvengono IgE specifiche nei confronti di vari allergeni. In alcuni casi la positività del reperto di 19E specifiche nel liquido lacrimale si accompagna a negatività della ricerca di IgE specifiche sieriche; questo fenomeno è stato messo in rapporto con una produzione esclusivamente locale di IgE specifiche. Un monitoraggio dell’attività della sindrome allergica può essere effettuato mediante l’esame dei livelli di triptasi nel liquido lacrimale. Ulteriori indicazioni etiopatogenetiche possono essere fornite dal test di provocazione congiuntivale.

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Cheratocongiuntivite primaverile

La cheratocongiuntivite primaverile (in inglese “vernal kerato-conjunctivitis”, da cui l’acronimo VKC), che si osserva soprattutto in soggetti di giovane età e di sesso maschile e che si manifesta nel periodo primaverile-estivo (con quasi completo benessere negli altri periodi dell’anno), presenta un quadro morfologico caratteristico, con ipertrofia giganto-papillare (“a ciottolato”, “cobblestone-like”) della regione tarsale superiore ed eventuale
comparsa di ulcerazioni, leucomi e neovascolarizzazione a livello del panno corneale (vedi immagine in alto nell’articolo).
La sintomatologia è caratterizzata da estremo prurito, sfregi corneali e formazione di macchie di Homer. Benché nel liquido lacrimale si evidenzino alti livelli di IgE totali, di triptasi e di altri mediatori, nonché di acido ialuronico, mentre l’esame citologico degli “scrapings” congiuntivali e delle lacrime dimostra la presenza di un elevato numero di eosinofili, mastociti, fibroblasti e linfociti Th2, in genere i vari test diagnostici specifici per giungere a una diagnosi etiologica risultano negativi, tanto che viene spesso messa in dubbio l’etiopatogenesi allergica (molti casi sono stati attribuiti, soprattutto in passato, alle radiazioni luminose, tanto più che in alcuni soggetti manifestazioni analoghe si possono presentare in ogni periodo dell’anno in particolari condizioni, ad esempio sulla neve). In alcuni casi, comunque, è stata recentemente rilevata una positività dei test cutanei e sierologici per le cupressacee.

Le biopsie congiuntivali dimostrano l’esistenza di un numero aumentato e di un’anomala distribuzione dei mastociti e degli eosinofili, mentre nelle lacrime di riscontrano eosinofili e mediatori eosinofilo-derivati, come l’ECP. Marker di attivazione eosinofila si rilevano anche nel sangue periferico. E presente un’iperreattività congiuntivale aspecifica, documentabile mediante test di provocazione congiuntivale ed osservabile spontaneamente in varie condizioni (esposizione prolungata al sole, al vento, alla polvere e ad altri agenti irritanti).

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Congiuntivite da lenti a contatto

Un’altra forma di congiuntivite giganto-papillare ad etiopatogenesi allergica è quella da lenti a contatto, che interviene spesso dopo un uso prolungato di tali lenti, specialmente del tipo morbido. Gli allergeni non sono costituiti dai materiali delle lenti bensì da materiali proteici che si depositano sulle lenti stesse.

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Cheratocongiuntivite da dermatite atopica

Vi sono, poi, numerose affezioni oculari associate ad una patologia allergica cutanea: basti ricordare l’interessamento palpebrale nella sindrome orticaria/angioedema e la cheratocongiuntivite associata a dermatite atopica. In questa affezione vengono spesso coinvolte non soltanto alcune strutture oculari esterne, come le palpebre o la cute periorbitaria (tipico è il segno di Hertoghe: rarefazione laterale delle sopracciglia), ma anche il globo oculare, con la comparsa di un quadro di eczema corneale, del quale può essere seguita l’evoluzione in tre stadi:

  • congiuntivite sierosa;
  • cheratite superficiale disseminata, con edema corneale;
  • infiltrati corneali, con ulcerazioni.

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Blefarocongiuntiviti e uveiti

Blefarocongiuntiviti da contatto, in cui è frequentemente coinvolta anche la cute perioculare, possono essere causate da farmaci o da altre sostanze chimiche (colliri e pomate oftalmiche, materiali degli occhiali o delle protesi oculari, prodotti cosmetici).

Uveiti allergiche possono intervenire nella malattia da siero ed eccezionalmente nelle pollinosi ed in alcune forme di allergopatie respiratorie da allergeni da inalazione non pollinici. Per approfondire: Uveiti: classificazione, cause, sintomi e terapie

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