Dispositivo di estricazione KED per l’estrazione di traumatizzati

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La parte più bassa avvolge la testa, le cinghie colorate il tronco

Con “dispositivo di estricazione Kendrick” (in inglese Kendrick Extrication Device da cui l’acronimo KED) in medicina d’urgenza-emergenza si indica un dispositivo di primo soccorso che viene impiegato per l’estrazione di un soggetto traumatizzato da un veicolo, in caso di incidente stradale. Il KED avvolge:

  • la testa;
  • il collo;
  • il tronco.

Questi tre segmenti, grazie al KED vengono bloccati in una posizione semirigida, consentendo l’immobilizzazione della colonna vertebrale. Il KED viene sempre applicato dopo l’applicazione del collarino cervicale: quest’ultimo è importantissimo per mantenere l’immobilizzazione dell’asse testa-collo-tronco, per evitare danni anche gravissimi ed irreversibili al sistema nervoso durante l’estrazione del soggetto infortunato dal veicolo, come paralisi di arti superiori e inferiori o morte.

Com’è fatto il KED

A differenza di una lunga tavola spinale o di una lettiera, un KED è costituito da una serie di barre in legno o in altro materiale rigido rivestite da una giacca in nylon, che va posta dietro testa, collo e tronco del soggetto. Un KED è solitamente è caratterizzato da:

  • due cinte a strappo per la testa;
  • tre attacchi regolabili per il tronco (con colori diversi per essere attaccate alla giusta cinta);
  • due passanti che vengono fissati sulle gambe.

Tali cinghie permettono di bloccare il soggetto sulle barre in legno o altro materiale rigido.

Vantaggi del KED

Il KED ha molti vantaggi:

  • è economico;
  • è facile da usare;
  • si indossa rapidamente;
  • ha cinghie colorate che facilitano il soccorritore;
  • può essere rapidamente e facilmente inserito nel sedile di un veicolo da un unico soccorritore;
  • consente l’accesso alle vie aeree;
  • consente di evitare danni anche gravissimi ed irreversibili;
  • si adatta a qualsiasi dimensione del corpo.

KED in bambini e neonati

Sebbene il KED possa anche essere utilizzato per immobilizzare neonati e bambini, è ovviamente preferibile utilizzare dispositivi di immobilizzazione pediatrica appositamente progettati, quando possibile. Se il KED viene utilizzato per immobilizzare un neonato o un bambino, un’adeguata imbottitura deve essere utilizzata per garantire una completa immobilizzazione in un modo che però non copra il torace e l’addome del piccolo paziente, impedendo così una valutazione continua di queste aree vitali.

Quando si usa il KED

Il dispositivo si usa in pazienti che devono essere estratti da veicoli, per evitare lesioni ortopedico-neurologiche, principalmente alla colonna vertebrale e quindi al midollo spinale.

Prima di applicare il KED

Prima di applicare il KED devono essere se possibile completate tutte le procedure che precedono tale fase, quindi:

  • i controlli sulla sicurezza e sull’autoprotezione,
  • il controllo della scena
  • il controllo della sicurezza del veicolo;
  • la posizione di sicurezza del veicolo, che deve essere correttamente segnalato ai veicoli in avvicinamento, con motore spento e freno di stazionamento inserito;
  • il controllo dei parametri vitali del paziente che devono essere stabili;
  • il controllo di eventuali altri passeggeri più gravi;
  • il controllo della rimozione di ogni potenziale ostacolo quale il piantone dello sterzo.

La regola ABC è più “importante” del dispositivo di estricazione KED: in caso di incidente stradale con infortunato nel veicolo, per prima cosa vanno verificate pervietà delle vie aeree, respiro e circolazione e solo dopo si può far indossare all’infortunato collarino e KED (a meno che la situazione non richieda una estrazione rapida, ad esempio qualora non ci siano fiamme intense nel veicolo).

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Come applicare il KED

Di seguito sono riportati i principali passi per l’utilizzo del KED per estrarre un infortunato da un veicolo:

  1. posizionare un collare cervicale della giusta misura sul collo dell’infortunato PRIMA di applicare il KED;
  2. la persona viene fatta scorrere lentamente in avanti permettendo l’introduzione dietro la schiena del KED ancora ripiegato (il KED è quindi situato tra la schieda dell’infortunato e lo schienale del veicolo);
  3. i lati del KED vengono dispiegati sotto le ascelle;
  4. le cinte di fissaggio del KED vengono fissate con un ordine ben preciso:
    1. prima le cinte di mezzo,
    2. poi quelle in basso,
    3. seguono quelle delle gambe e quelle sulla testa,
    4. per ultime quelle in alto (che possono infastidire durante la respirazione),
  5. la zona che rimane vuota tra la testa e il KED, viene riempita con cuscinetti di adeguato volume, per minimizzare i movimenti della colonna cervicale;
  6. il paziente può essere estratto dal veicolo, ruotato e assicurato su una tavola spinale.

IMPORTANTE Ci sono dibattiti e polemiche sull’esatto ordine di applicazione delle cinghie del busto, con alcuni che sostengono che l’ordine non ha importanza, purché il busto sia fissato davanti alla testa.

Bisogna fare attenzione al cuscinetto per la testa, che può portare il capo troppo avanti per consentire ai pannelli laterali di immobilizzarla completamente. Bisogna fare attenzione a fissare correttamente la testa per mantenere l’immobilizzazione neutra. Se la testa è troppo avanti, la testa viene riportata per incontrare il KED a meno che non si verifiche dolore o resistenza. Se sono presenti questi sintomi, la testa viene immobilizzata nella posizione trovata.

Colori delle cinte

Le cinte sono colorate in modo caratteristico per aiutare il soccorritore a ricordare la sequenza e per non confondere i vari attacchi durante la concitazione del momento:

  • verde per le cinte del tronco in alto;
  • giallo o arancio per quelle del tronco mediane;
  • rosse quelle del tronco in basso;
  • nero per quelle sulle gambe.

Rimozione del KED

Se il KED è un modello recente radiotrasparente, è possibile mantenere il KED in posizione disponendo il paziente sulla tavola spinale; altrimenti il KED “classico” va rimosso appena il paziente è stato disposto sulla tavola spinale.

Rapida estricazione: quando il KED non si usa

Nella maggioranza dei casi è preferibile usare il KED, tuttavia ci sono alcune situazioni in cui il paziente necessita di una rapida estrazione ed in questo caso potrebbe non essere immobilizzato da un KED ed essere invece portato direttamente fuori dall’auto, senza perdere tempo nell’applicare il KED. I motivi per utilizzare questa tecnica includono:

  • la scena non è sicura per l’infortunato e/o per i soccorritori;
  • le condizioni del paziente sono instabili e devono essere al più presto iniziate le manovre di rianimazione;
  • il paziente sta bloccando l’accesso ad un’altra vittima visibilmente più grave.

In parole semplici, in condizioni normali il KED deve essere sempre usato, tranne in quei casi in cui il suo uso potrebbe determinare una situazione di maggiore gravità per lui o per altri infortunati. Ad esempio se una macchina è in fiamme e potrebbe esplodere da un momento all’altro, il paziente potrebbe venire estratto dal veicolo senza KED, perché il suo uso potrebbe determinare una perdita di tempo che potrebbe essere fatale per lui o il soccorritore.

IMPORTANTE Il KED è generalmente usato solo su vittime emodinamicamente stabili; le vittime instabili vengono distrutte usando tecniche di estromissione rapida senza la preventiva applicazione del KED.

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