Heinz Friedrich Rudolf Prechtl (6 luglio 1927 Vienna, 3 luglio 2014 Graz) è stato un ricercatore, medico, zoologo e antropologo austriaco. Mente brillante: è diventato professore universitario all’età di 35 anni. Come lui stesso raccontava, all’età di undici anni soffriva regolarmente di “mal di gola”, in realtà un pretesto che gli permetteva, invece di frequentare la scuola, di osservare e disegnare animali allo zoo di Schönbrunn, affascinato dalla zoologia e dalla scienza in generale.
Prechtl si laureò nel 1946 e completò gli studi di medicina, zoologia e antropologia. Al suo fianco c’era Ilse Zachau, una giovane studente di zoologia che nel 1948 divenne sua moglie. Ilse purtroppo morì nel 1971, dopo aver avuto tre figlie.
Durante una conferenza al Congresso internazionale di neurologi di Vienna del 1965, il ricercatore intuì che il cervello umano si comporta diversamente in epoche diverse di sviluppo: ciò ha fornito l’impulso per l’istituzione di una nuova specialità medica, la neurologia dello sviluppo. Prechtl è stato il primo a ricercare e descrivere i modelli di movimento e comportamento nella prima infanzia e nel feto.
Heinz Prechtl si è trasferito a Graz nel 1993 dopo il suo pensionamento, dove ha svolto importanti ricerche per il metodo Prechtl con Christa Einspieler come professore universitario onorario. Insieme, hanno esaminato centinaia di neonati e bambini e hanno riferito delle loro scoperte a medici e terapisti di tutto il mondo. Il lavoro più importante finora su questo argomento è stato pubblicato nel 1997 sulla rivista medica The Lancet. Heinz Friedrich Rudolf Prechtl è morto il 3 luglio 2014 a Graz.
Oltre a numerosi premi internazionali, due università gli hanno conferito una laurea honoris causa mediche (Genova e Graz). In onore del suo lavoro scientifico, Heinz Prechtl è stato onorato nel 1991 dalla regina Beatrix dei Paesi Bassi come cavaliere dell’Ordine del Leone olandese.
I cinque stati di coscienza di Prechtl
Heinz Prechtl si occupò molto dello sviluppo nei neonati e ideò i suoi celebri “cinque stati di coscienza” . Oltre a produrre una serie di risposte motorie sotto forma di riflessi, sappiamo che un neonato è in grado di estrarre informazioni dall’ambiente che lo circonda tramite i suoi recettori sensoriali: vista, udito, odorato, gusto e tatto; sappiamo che il bambino alla nascita non è sordo, cieco e insensibile come un tempo si riteneva: i suoi sistemi percettivi in gran parte funzionano e sono efficienti. La maggior parte di ciò che il neonato è capace di percepire dipende da quello che chiamiamo il suo stato: se dorme oppure è sveglio, se è semplicemente sveglio oppure all’erta e attivo, se ha fame o se è appena stato nutrito. Heinz Prechtl distingue cinque stati di coscienza:
- sonno profondo;
- sonno attivo (più leggero del sonno profondo);
- veglia tranquilla;
- veglia attiva;
- pianto e irrequietezza.
Questi stati si ripetono in modo ciclico durante la giornata, in media ogni due ore circa; ad esempio, il neonato passa dal sonno profondo a un sonno più leggero, all’irrequietezza e alla fame, quindi alla veglia attiva, dopo di che diventa sonnolento e si addormenta di nuovo in un sonno profondo.
Metodo Prechtl
Durante il suo periodo come professore presso il Dipartimento di Neurologia dello sviluppo presso l’Università di Groningen, è riuscito a sviluppare un metodo che consente di valutare la prognosi del bambino con paralisi cerebrale osservando i suoi schemi di movimento: è il cosiddetto “metodo Prechtl”, che consente l’esclusione o la prognosi dello sviluppo di una successiva paralisi cerebrale con una certezza del 96%.
Sindrome di Prechtl
Prechtl è ritenuto lo scopritore della “sindrome di Prechtl”, un disturbo del movimento coreatiforme che si manifesta in età scolare e che può essere accompagnato da contrazioni muscolari involontarie (indesiderate e incontrollabili) del muscolo oculare e del muscolo della parte superiore della spalla e delle braccia. Questa insufficienza neurologica di basso grado, pubblicata da lui per la prima volta nel Vienna Medical Weekly nel 1957, può portare a grandi disordini e difficoltà scolastiche per i bambini colpiti ed ancora oggi viene spesso erroneamente diagnosticata come ADHD.
Concetto di ottimalità
Prechtl è stato l’inventore del “concetto di ottimalità”, un metodo che ci consente di effettuare analisi scientifiche comparative sulla base di parametri positivi piuttosto che sulla loro assenza.
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