Infezione da coronavirus: riconoscere i primi sintomi e segni di contagio

MEDICINA ONLINE FEBBRE INFLUENZA TEMPERATURA MISURARE TERMOMETRO MERCURIO DIGITALE BAMBINI NEONATO RAFFREDDORE TOSSE 2018 FARMACI TERAPIA CURA SUFFUMIGI ASMA RESPIRO DISPNEA POLMONI NOTTE GIORNO CORTISOLO ASPIRINA TACHIPIRII pazienti contagiati dal coronavirus 2019-nCoV (il coronavirus “cinese”) dopo il contagio ed un periodo di incubazione di 14 giorni, avvertono in genere sintomi e segni iniziali simili a quelli di una influenza, tra cui:

  • malessere generale (oltre il 95% dei casi);
  • febbre (in oltre il 90% dei casi). La febbre è generalmente alta, sopra i 38° e tende ad essere maggiormente alta la notte;
  • tosse secca (oltre l’80% dei casi);
  • stanchezza (circa il 70% dei casi);
  • dispnea, cioè sensazione di respirazione difficile (circa 25% dei casi).

Altri possibili sintomi iniziali sono:

Dall’esame del sangue può evidenziarsi leucopenia (carenza di globuli bianchi) e linfocitopenia (carenza di linfociti), oltre ad un aumento della VES (velocità di eritrosedimentazione).

Sintomi e segni tardivi

Nelle fasi più tardive e nei casi più gravi, possono verificarsi:

Soggetti a rischio

Non tutti i pazienti necessariamente vanno incontro a sintomi e segni gravi, ma solo quelli più a rischio. I soggetti maggiormente a rischio e dove si registra una mortalità più alta, sono:

  • anziani (specie sopra gli 80 anni di età: i deceduti hanno un’età media di circa 81 anni);
  • soggetti già debilitati per altre malattie, in particolare respiratorie e cardiache (i deceduti avevano mediamente altre 3 patologie circa);
  • sesso maschile (circa 7 deceduti su 10 sono uomini);
  • soggetti con sistema immunitario compromesso (ad esempio con AIDS).

Ad alto rischio sono inoltre le donne incinte ed i bambini con immunodeficienza congenita e/o con altre patologie.

Informazioni utili

L’infezione presenta un periodo di incubazione prima dell’insorgenza dei sintomi che si stima essere mediamente di 14 giorni (in realtà questo dato è attualmente non del tutto certo, visto che l’incubazione potrebbe oscillare addirittura tra 2 giorni e 3 settimane), il che significa che – dopo essere stati contagiati – passano mediamente due settimane prima che i sintomi e segni si manifestino. In queste due settimane il paziente sta apparentemente bene (è “asintomatico“), non sa di essere stato contagiato e può trasmettere l’infezione ad altre persone. La presenza del virus è evidenziata da un semplice tampone faringeo. Visto che il periodo di incubazione è mediamente di 14 giorni, se siete entrati in contatto con una persona infetta o potenzialmente infetta, una volta superato questo periodo, se non si sono verificati i sintomi, potete in teoria essere certi di non essere stati contagiati; dico “in teoria” perché – come abbiamo visto – il periodo di incubazione potrebbe essere in realtà più lungo di 14 giorni. Attualmente non esiste un vaccino né una cura, inoltre gli antibiotici sono inutili.

Per limitare il contagio è necessario evitare il luoghi affollati, non spostarsi a lunghe distanze ed è possibile usare maschere a tre strati come queste: https://amzn.to/38BuAal

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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