Le “sindromi reattive pseudoallergiche” o “pseudoallergie” o “PAR” (acronimo dall’inglese “Pseudo-Allergic Reactions”) costituiscono un gruppo di manifestazioni che presentano strette analogie con la sintomatologia di altre sindromi a dimostrata eziopatogenesi allergica, ma che se ne differenziano per il diverso meccanismo patogenetico, sempre extra-immunologico. Le sostanze che possono dar luogo a PAR sono virtualmente infinite, tuttavia si tratta in genere di alimenti ricchi di istamina e/o tirammina o comunque contenenti sostanze istamino-liberatrici. In genere, come avviene nelle intolleranze alimentari) si deve assumere una quantità relativamente grande di sostanza per generare i sintomi (sono sindromi dose dipendenti), al contrario delle allergie in cui basta assumere anche un quantità minima di sostanza per sviluppare i sintomi (dose indipendenza).
Terapia
È ovvio che il primo provvedimento da assumere consista nell’eliminazione immediata dell’agente responsabile, accertato o anche soltanto sospetto.
Qualora si sospetti il ruolo di additivi alimentari, deve essere consigliata una dieta che escluda tutti quei cibi in cui possano trovarsi coloranti, conservanti, etc. Gli alimenti che dovrebbero essere evitati nei casi di sospetta intolleranza ad additivi, in genere sono:
- vini commerciali (soprattutto bianchi, contenenti solfiti);
- bevande commerciali (prodotti a tipo di cola, succhi e sciroppi di frutta, aperitivi, etc);
- alimenti preconfezionati (ravioli, tortellini, etc.), in scatola (carne o pesce in scatola, etc.) o precotti;
- alimenti sott’olio o sott’aceto, maionese commerciale, mostarda;
- insaccati;
- gelati e dolci commerciali o preconfezionati;
- marmellate, frutta candita;
Nel caso di reazioni da intolleranza a farmaci, il farmaco interessato dovrà essere interrotto. Qualora non sia possibile interrompere il farmaco, si dovrà passare ad un farmaco alternativi, con principio attivo diverso ma ad analoga attività terapeutica (ad esempio sostituire l’amoxicillina con l’azitromicina).
Negli ultimi casi della nostra casistica di asma da analgesici è stata quasi sempre ben tollerato il famraco nimesulide (Aulin®, Mesulid®), saggiata dapprima a piccole dosi e poi somministrata a dosaggi terapeutici; per la sua potente attività analgesica ed antireumatica, il nimesulide potrebbe essere considerato il farmaco alternativo di elezione da somministrare agli asmatici in caso di necessità.
Il nimesulide è un antinfiammatorio non steroideo (FANS) della famiglia delle sulfonanilidi. La presenza di un gruppo sulfonanilidico appare fondamentale per determinare l’efficacia e la tollerabilità della molecola, che possiede una selettività d’azione, inibendo esclusivamente la ciclo-ossigenasi 2 (COX-2), mentre non riduce la sintesi di prostaglandine citoprotettive a livello gastrico, la cui produzione è mediata dalla COX-1. Tra l’altro, la nimesulide svolge una potente attività antiflogistica, che può
risultare utile negli asmatici, in quanto inibisce la produzione di radicali liberi dell’ossigeno da parte dei neutrofili e riduce la produzione di PAF dagli eosinofili e di istamina e LTC4 dai basofili. L’attività antiflogistica è fondamentalmente ascrivibile all’inibizione dell’espressione di alcune molecole di adesione.
Va ricordato, comunque, che sono stati segnalati alcuni casi, sia pure eccezionali, di PAR da nimesulide, per cui bisogna concludere che non esistono farmaci alternativi da poter prescrivere a priori, con assoluta sicurezza, in tutti i pazienti con asma da analgesici.
Ben tollerati risultano, nella maggior parte dei casi, i pirazolonici. Anche Yazaprarone, un pirazolonico con debolissima attività di inibizione della ciclo-ossigenasi, sembra essere un analgesico sicuro, che può essere somministrato in caso di necessità a pazienti intolleranti all’ASA o agli altri pirazolonici.
Altri farmaci generalmente ben tollerati nei pazienti con asma da ASA e da FANS sono il salicilato di sodio, la salicilamide, il paracetamolo, la floctafenina, la benzidamina, il piroxicam ed il salicilato di imidazolo, vedi lo schema seguente, che descrive la ollerabilità dei farmaci antiflogistici non steroidei (FANS) nell’asma bronchiale da analgesici:
FREQUENTE INTOLLERANZA
- Acido acetilsalicilico (Aspirina, Aspirinetta, Catiaspirina, Ascriptin, Aspro, Cemirit, Kilios, Butterin, Acesal, Viamal, NeoNisidina, Vivin C, NeoCoricidin, Alka-seltzer, etc.)
- Derivati dell’acido acetico e dell’acetamide
- Indometacina (lndocid, Metacen, Imet, Indoxen, Liometacen, Difmetre, etc.)
- Acemetacina (Acemix, Solart)
- Diclofenac (Voltaren, Flogofenac, Forgenac, Dealgic, Deflamat, Dicloreum, Novapirina, Artrotec, Fenadol, etc.)
- Fentiazac (Flogene)
- Proglumetacina (Afloxan)
- Sulindac (Algocetil, Clinoril, Citireuma, Lyndak, Sulartrene, Sulen, etc.)
- Derivati dell’acido propionico
- Ibuprofene (Brufen, Brufort, Algofen, Antalgil, Calmine, Dolocyl, Moment, NeoMindol, Nurofen, AGiril, Arfen, etc)
- Ketoprofene (Orudis, Artrosilene, Fastum, Meprofen, Flexen, Ketartrium, Ketodol, Reuprofen, Toprek, Oki, Zepelindue, etc.)
- Naprossene (Naprosyn, Synllex, Naprius, Naprorex, Synalgo, Artroxen, Floginax, Gibixen, Laser, Leniartril, Prexan, Xenar, Axer, Flogogin, Floxalin, Gibinap, Primeral, Numidan, NeoEblimon, etc.)
- Fenoprofene (Fepron)
- Fenbufene (Cinopal)
- Flurbiprofene (Froben)
- Furprofene (Dolex)
- Acido tiaprofenico (Tiaprofen, Suralgan, Surgamyl, Artroreuma)
- Fenamati
- Acido meclofenamico (Meclodol, Lenidolor, Movens)
- Acido mefenamico (Lysalgo)
POSSIBILE INTOLLERANZA
- Pirazolonici e derivati
- Propifenazone (Optalidon, NeoOptalidon, Saridon, Ribelfan, SpasmoGibalgina, Spasmoplus, Alfazina, Mindol, Pireuma, etc.)
- Feprazone (Zepelin)
- Nifenazone (Reumatosil)
- Metamizolo sodico (Novalgina, Trisalgina)
- Oxicam-derivati
- Piroxicam (Artroxicam, , Riacen, Roxiden, Roxene, Roxenil, Brexin, Antiflog, Lampoflex, Reucam, Reudene, Zunden, Bruxicam, Oexicam, Nirox, etc.)
- Tenoxicam
- Cinnoxicam
- Meloxicam
- Vari
- Viminolo
- Nefopam
- Acido niflumico
- Ketorolac
- Morniflumato
- Nabumetone
OCCASIONALE INTOLLERANZA
- Derivati dell’acido salicilico
- Salicilato di sodio
- Acetilsalicilato di lisina Cardirene)
- Acetilsalicilato di guaiacolo (Guajabronc, Prontomucil, Guaiaspir)
- Diflunisal (Aflogos, Difludol, Doiooid, F/uodoni/, Artrodol)
- Salicilamide (Azerodol)
- Salicilato di imidazolo
- Anilidi
- Paracetamolo (Tachipirina, Lonarid, Zerinl, Efferalgan, Acetamol, Panadol, etc.)
- Cloracetadolo
- Vari
- Nimesulide (Aulin, Mesulid, Fansidol, Laidor, Mesid, Nide, Remov, Resulin, Ledoren, Nims, Teonim, etc.)
- Benzidamina (Tantum)
- Floctafenina.
La terapia sintomatica non si discosta da quella che si suole praticare per trattare le stesse manifestazioni cliniche ad eziopatogenesi allergica.
Nell’asma da analgesici si può ottenere l’induzione di uno stato di temporanea tolleranza all’ASA mediante adeguate somministrazioni di ASA in dosi progressivamente crescenti, per via orale ovvero per via inalatoria (bronchiale o nasale), sino a giungere a dosi terapeuticamente utili, ben tollerate. Questa assuefazione all’ASA persiste fino a quando venga protratto il trattamento, mentre dopo la sospensione del farmaco si attenua rapidamente, fino a cessare dopo pochi giorni.
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