Facomatosi: sclerosi tuberosa (sindrome di Bourneville-Pringle)

MEDICINA ONLINE Facomatosi (ectodermosi congenite) sclerosi tuberosa.jpgCon il termine “facomatosi” (in inglese “phakomatoses”) o con “ectodermosi congenite”,  in medicina si identifica un gruppo di malattie ereditarie che interessano la cute e altri organi, tra cui il cervello. In tale gruppo possiamo includere varie patologie, tra cui:

  • neurofibromatosi;
  • sclerosi tuberosa;
  • angiomatosi retino-cerebellare (malattia di Von Hippel-Lindau);
  • angiomatosi cutanea associata ad anomalie del SNC (angiomatosi meningofacciale con calcificazione cerebrale o sindrome di Sturge-Weber);
  • incontinentia pigmenti;
  • sindrome di Bonnet – Dechaume – Blanc (sindrome di Wyburn-Mason);
  • atassia-teleangectasia (sindrome di Louis-Bar).

La neurotibromatosi e la sclerosi tuberosa, due facomatosi tra le più diffuse, sono caratterizzate dalla presenza, nel sistema nervoso centrale (SNC), di formazioni benigne similtumorali (amartomi) che hanno la potenzialità di subire una trasformazione neoplastica.

In questo articolo ci occuperemo della sclerosi tuberosa.

Sclerosi tuberosa

La sclerosi tuberosa (chiamata anche sindrome di Bourneville-Pringle) è una malattia ereditaria che si trasmette con carattere autosomico dominante.

Epidemiologia

La sclerosi tuberosa ha un’alta frequenza di mutazioni spontanee (da 1/20000 a 1/50000) e una prevalenza di 5-7/100000. Lo 0,1-0,7% dei soggetti con ritardo mentale, ricoverati in istituti di assistenza, presenta questa malattia. Un tempo considerata una malattia rara, la sclerosi tuberosa sembra oggi molto più frequente, ciò che è riscontrabile grazie all’impiego dei moderni metodi diagnostici più sofisticati quali la TC e la risonanza magnetica.

Cause

La sclerosi tuberosa è una malattia autosomica dominante quindi si trasmette dai genitori ai figli. Due sono i geni coinvolti nell’insorgenza della malattia:

  • il TSC1 localizzato sul braccio lungo del cromosoma 9
  • il TSC2, localizzato sul braccio corto del cromosoma 16.

Il 70% circa dei casi di insorgenza della patologia è dovuto a una nuova e sporadica mutazione del DNA.

Trasmissione

Una malattia è detta a trasmissione autosomica dominante quando basta una singola copia dell’allele difettoso per far sì che la malattia si esprima, a prescindere dal sesso (basta un solo genitore malato). Il figlio di un individuo affetto ha la probabilità del 50% di essere affetto, cioè 1 figlio su 2 è malato e può trasmettere a sua volta la malattia alla metà dei suoi figli. In questo caso non può esistere un “portatore sano” (cosa che invece si può verificare nella trasmissione autosomica recessiva): chi possiede l’allele alterato, ha la patologia, mentre chi non lo possiede è sano. Di conseguenza da due genitori sani nascono il 100% di figli sani, mentre se entrambi i genitori sono malati allora si avranno il 100% di figli malati.

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Sintomi e segni

La triade diagnostica di quest’affezione è costituita da:

  • caratteristiche lesioni cutanee,
  • crisi convulsive,
  • ritardo dello sviluppo mentale costituiscono.

Le lesioni encefaliche sono visibili alla tomografia computerizzata (TC) già alla nascita. Le crisi epilettiche iniziano nell’infanzia e cambiano caratteristiche quando il cervello matura. Le lesioni cutanee più precoci sono rappresentate da macchie di depigmentazione bianche (nevi amelanotici), spesso a forma di foglia di frassino. In seguito compaiono adenomi facciali (di Pringle) e zone ispessite di fibrosi sottoepidermica (chiazze zigrinate). Le lesioni cerebrali producono relativamente pochi segni focali. Di importanza clinica è il fatto che non tutti i componenti della triade sono sempre presenti in un dato paziente. Alcuni pazienti con crisi epilettiche e lesioni cutanee rimangono mentalmente normali. In altri casi, alcune lesioni cutanee di poco conto o un facoma retinico (raro) e una o due crisi convulsive possono essere le sole manifestazioni a far sospettare la diagnosi. Alcuni pazienti, peraltro, non presentano crisi epilettiche.

Anatomia patologica

L’esame postmortem evidenzia varie lesioni viscerali: rabdomioma del cuore e angiomiolipomi in molti organi. Nel cervello alcune circonvoluzioni appaiono di colore bianco gessoso e sono ingrossate e dure al tatto. Nei ventricoli protrudono masse biancastre. Al microscopio queste strutture a tubero, da cui deriva il nome della malattia, risultano formate da astrociti rigonfi. Quando sono localizzate in sede corticale contengono neuroni, alcuni di proporzioni giganti, frammisti a depositi di calcio. In una piccola percentuale di pazienti, più tardivamente, può verificarsi la trasformazione neoplastica di queste cellule anomale, con formazione di gliomi.

Diagnosi

La diagnosi si basa su anamnesi, esame obiettivo, medicina di laboratorio (test genetici) e diagnostica per immagini (in particolare TC e risonanza magnetica).

Terapie

Soltanto l’epilessia può essere trattata, usando farmaci anticonvulsivanti selezionati in base al tipo di crisi.

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