Sexsomnia o sleep sex: fare sesso mentre si è sonnambuli

MEDICINA ONLINE ANSIA DA PRESTAZIONE SESSO TRISTE SESSUALE PENE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE PAURA TIMORE COPPIA MENTE PSICOLOGIA LETTO PENETRAZIONE MATRIMONIO FIDANZATI UOMO DONNA LIBIDO SPERMA PIACERE SEXCon “parasonnia” (in inglese “parasomnia”) in medicina del sonno si indica un gruppo di disturbi del sonno caratterizzati da comportamenti anomali durante il sonno, più frequenti tra i bambini. In questo articolo ci occuperemo di un tipo particolare di parasonnia, la “sexsomnia”.

Sexsomnia

Con “sexsomnia”, anche chiamata “sonnambulismo sessuale” (in inglese sleep sex“) in medicina si indica un disturbo del sonno che porta il soggetto ad avere veri e propri rapporti sessuali o praticare la masturbazione mentre è sonnambulo, quindi durante il sonno.

Diffusione

La sexsomnia è un disturbo raro: sono stati descritti circa un centinaio di casi in letteratura e si stima che la prevalenza nella popolazione generale sia inferiore all’1%. Il disturbo interessa preferibilmente i maschi adulti, tra i 30 ed i 50 anni. Nel DSM-5 (il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, quinta edizione) è codificato come parasonnia non-REM con comportamento sessuale correlato a sonnambulismo.

Cause e fattori di rischio

Le cause della sexsomnia non sono attualmente note. Alcuni possibili fattori di rischio per la patologia, sono:

  • traumi psicologici legati al sesso (ad esempio abusi sessuali subisi in tenera età);
  • desiderio inappagato di avere un rapporto sessuale;
  • ansia;
  • stress psico-fisico acuto o cronico;
  • ripetuta e prolungata privazione del sonno;
  • scarsa igiene del sonno;
  • abuso di alcol e droghe;
  • uso di farmaci con effetti narcotizzanti;
  • uso di alcune droghe.

Leggi anche: Igiene del sonno: come aumentarla per dormire bene ed evitare l’insonnia

Sintomi e segni

Le caratteristiche della sexsomnia sono molto soggettive. I sintomi più comuni sono:

  • vocalizzazioni e/o gemiti tipici di un amplesso;
  • masturbarsi durante il sonno;
  • praticare masturbazione al proprio partner durante il sonno;
  • uso di parole eroticamente caratterizzanti durante il sonno;
  • mettere in pratica movimenti tipici dell’atto sessuale, come le spinte pelviche, sia da soli che avvicinandosi al partner.

Generalmente il mattino dopo, al risveglio, il soggetto non ricorda nulla di quanto successo o ha ricordi vaghi dell’accaduto. Molto raramente il soggetto può ricordarsi tutto con esattezza. Gli atti sessuali possono avvenire da soli o con altri soggetti. Gli atti possono avvenire sia con il proprio partner sessuale, che con persone sconosciute incontrate casualmente (ad esempio persone che dormono in un ostello nella stessa stanza) e, in alcuni casi, possono sconfinare nella violenza sessuale.

Diagnosi

La diagnosi di sexsomnia viene in genere effettuata da un medico neurologo dopo esami che possano escludere altre patologie che possono simulare la sexsomnia come, ad esempio, disturbi neurologici (epilessia, tremori…). Altre figure professionali possono intervenire nel processo di diagnosi e cura, tra cui psichiatri e psicoterapeuti. Alcuni esami che possono essere effettuati per la diagnosi, sono:

  • esame neurologico generale;
  • esame psichiatrico generale;
  • esame polisonnografico;
  • risonanza magnetica cerebrale;
  • elettroencefalogramma (EEG);
  • questionari del sonno.

E’ necessario, per il medico, capire se il soggetto soffra realmente di sexsomnia o semplicemente “finga” di soffrirne, ad esempio per coprire una violenza sessuale.

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Conseguenze

Le conseguenze della sexsomnia possono essere molto varie in base alla gravità ed alle persone coinvolte. Il soggetto con sexsomnia può avere scarsa vigilanza diurna che porta a difficoltà di attenzione durante il giorno, poca concentrazione e scarso riposo con possibili conseguenze professionali e sportive. La sonnolenza può portare ad incidenti stradali e sul lavoro. Il partner del soggetto con insonnia può provare fastidio a causa del comportamento del paziente e può a sua volta avere problemi di insonnia (a causa dei rumori e dei movimenti) e quindi si scarsa vigilanza diurna.

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Conseguenze legali

Il soggetto che soffre (realmente) di sexsomnia, compie atti sessuali mentre è legalmente incapace di intendere e volere, quindi, qualora il soggetto compia una violenza sessuale mentre dorme, non può essere legalmente responsabile per l’atto compiuto. Alcuni anni fa, ad esempio, ci fu una denuncia per molestie sessuali da parte di una donna il cui marito di notte molestava sessualmente la figlia, ma, dopo diverse indagini attraverso video e registrazioni polisonnografiche, si capì che l’uomo agiva in stato di sonnambulismo e quindi era incapace di intendere e volere durante l’atto sessuale, quindi non condannabile. Si intuisce quindi quanto sia importante fare una diagnosi precisa di sexsomnia, eliminando soggetti che “fingono” la malattia per evitare implicazioni legali dei propri gesti.

Terapia

Per la terapia del sonnambulismo si può usare una terapia farmacologica con benzodiazepine, soprattutto il clonazepam da 0,5 a 2 mg per os prima di coricarsi. In molti casi potrebbe essere utile un trattamento psicoterapico, in particolare di psicoterapia cognitivo comportamentale.

Per approfondire:

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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