Intossicazione alcolica patologica, coma etilico e blackout da alcol

MEDICINA ONLINE CERVELLO TELENCEFALO MEMORIA EMOZIONI CARATTERE ORMONI EPILESSIA STRESS RABBIA PAURA FOBIA SONNAMBULO ATTACCHI PANICO ANSIA VERTIGINE LIPOTIMIA IPOCONDRIA PSICOLOGIA DEPRESSIONE TRISTE STANCHEZZALe manifestazioni comuni che costituiscono il quadro clinico denominato “intossicazione alcolica“, sono rappresentate da stati variabili di eccitazione e pseudo-allegria, perdita di ritegno, loquacità, anomalie del comportamento, linguaggio scandito, incoordinazione della deambulazione e dei movimenti, incapacità di concentrazione, sonnolenza, stupor e coma. Sebbene le forme più comuni di intossicazione alcolica non presentino difficoltà diagnostiche o terapeutiche, in alcuni casi di coma da alcol, di perdita momentanea di coscienza e della cosiddetta “intossicazione alcolica patologica” la diagnosi può essere complessa e le condizioni del paziente possono richiedere un trattamento immediato che, se non messo in atto rapidamente, può essere talmente grave da determinare danni irreversibili e, in alcuni casi, persino il decesso del paziente.

Coma alcolico

La diagnosi di coma alcolico può essere posta solo dopo avere escluso altre cause di coma, in quanto la presenza di arrossamento del volto e l’odore di alcol sono di per sé criteri diagnostici insufficienti.
L’alcolemia rappresenta un utile ma imperfetto strumento diagnostico: infatti, una concentrazione di 400 mg/dl può essere letale in un soggetto non abituato all’assunzione di alcol mentre può determinare solo sintomi lievi in un consumatore cronico. Livelli ematici di alcol inferiori a 200 mg/dl in pazienti alcolisti in stato di coma devono sempre far pensare a una contemporanea intossicazione da farmaci (barbiturici, alcol metilico), a un’infezione (polmonite, meningite), a un’epatopatia o a un trauma cranico. L’obiettivo principale, nel caso di un paziente con coma alcolico, è la prevenzione della depressione respiratoria e delle sue complicanze. L’emodialisi deve essere intrapresa nei pazienti con alcolemia elevata (> 500 mg/dl), soprattutto se è presente uno stato di acidosi o se il soggetto ha ingerito contemporaneamente metanolo, glicole etilenico o altre sostanze dializzabili.

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Perdita momentanea di coscienza (blackout)

A un certo stadio di un’intossicazione alcolica, il paziente può presentare vuoti di memoria nonostante sia in grado di eseguire attività complesse. Ritornato sobrio, il soggetto non ricorda le attività compiute, anche quando sono state eseguite per ore. Questi periodi di improvviso blackout possono essere utilizzati come un criterio per valutare il grado di intossicazione alcolica, ma la loro presenza non rappresenta necessariamente un fattore predittivo per lo sviluppo di un’assuefazione all’alcol, come è stato frequentemente affermato.

Intossicazione patologica (intossicazione complicata, stato paranoide su base alcolica, intossicazione atipica)

I confini di questa sindrome non sono stati chiaramente definiti, come si desume dai diversi termini utilizzati. Ben note sono alcune reazioni idiosincrasiche all’alcol in cui l’assunzione di piccole dosi di etanolo può essere seguita da modificazioni del comportamento inusuali per il soggetto: atteggiamento polemico, aggressività, stato acuto paranoideo, atteggiamenti sessuali indiscriminati, comportamenti criminali. Probabilmente l’effetto disinibente dell’alcol è in grado di slatentizzare un tratto di personalità sociopatica. Più spesso il termine intossicazione patologica sta a indicare un’esplosione di rabbia incontrollata con comportamento aggressivo e distruttivo, il cui trattamento richiede dosi elevate di sedativi; successivamente il paziente non ricorda nulla dell’episodio. Questo stato deve essere distinto dall’epilessia temporale e da disturbi riferibili o imputabili a una personalità sociopatica, che occasionalmente esplodono in episodi di rabbia e violenza; paradossalmente, reazioni del genere possono anche far seguito alla somministrazione di barbiturici.

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