In questo articolo descriviamo brevemente le terapie usate nella sindrome da astinenza da alcol.
Terapia della sindrome minore da astinenza da alcol
I provvedimenti principali consistono nel garantire l’equilibrio idroelettrolitico del paziente e nel somministrare sedativi in quantità adeguata. Nei pazienti malnutriti la somministra.rione di soluzioni glucosate per via pareriterale comporta il rischio di scatenare una sindrome di Wernicke-Korsalcoff e deve essere sempre associata alla somministrazione di vitamine del gruppo B. L’alterazione del quadro elettrolitico (ipokaliemia, ipomagnesiemia, iponatriemia) va corretta, ricordando che la correzione dell’iponatriemia richiede particolare cautela. Sono disponibili numerosi farmaci per alleviare il tremore, lo stato di agitazione e l’insonnia; in generale è opportuno non utilizzare le fenotiazine poiché riducono la soglia epilettogena. Il clordiazepossido, il lorazeparn e il diazepam sono i farmaci più utilizzati a questo scopo, mentre la paraldeide, usata a lungo in passato, non viene più impiegata.
Terapia del delirium tremens
Il trattamento della sindrome maggiore da astinenza da alcol (denominata anche “delirium tremens”) è più complesso di quello della sindrome minore. Inizia con la ricerca di lesioni o infezioni associate, in particolare una contusione cerebrale, un ematoma souodurale, un trauma del midollo spinale, una polmonite o una meningite. Si devono richiedere una radiografia del torace, una tomografia computerizzata (Te) o una risonanza magnetica (RM) del cranio o della colonna cervicale ed esami per la valutazione della funzionalità epatica e renale; va praticata la puntura lombare in caso di sospetto, seppure minimo, di meningite.
I cardini del trattamento sono rappresentati dalla somministrazione di liquidi e dalla correzione delle alterazioni idroelettrolitiche. Una sudorazione marcata può rendere necessaria la somministrazione di un volume di liquidi che può raggiungere i 10 litri al giorno, di cui circa il 25% costituiti da soluzione salina isotonica; la quantità di glucosio e di elettroliti da somministrare si basa sui risultati degli esami di laboratorio. Importante somministrare vitamine del gruppo B. Basse concentrazioni di sodio vanno corrette con cautela.
Nelle forme gravi di delirium tremens è necessario controllare frequentemente i parametri vitali prima che si manifestino shock e ipotermia. La comparsa di shock richiede la somministrazione d’urgenza di liquidi e di farmaci vasoattivi e l’ipertermia rende necessario l’impiego di coperte termiche in aggiunta al trattamento di eventuali infezioni concomitanti.
I farmaci devono essere utilizzati con giudizio, in quanto l’obiettivo non consiste nella soppressione completa del tremore e dell’agitazione, ma nella loro riduzione a livelli tali da consentire una gestione più agevole del paziente. Essi vanno generalmente somministrati per via parenterale. Può essere somministrato diazepam, 10 mg e.v., una due volte a intervalli di 20-30 minuti finché il paziente è tranquillo e sveglio, oppure fenobarbital (120 mg) o aloperidolo (1-2 mg) ogni 3-4 ore. Il propranololo e altri farmaci β-bloccanti possono essere utili, mentre i corticosteroidi non trovano indicazione nella terapia della sindrome da astinenza da alcol.
Terapia delle convulsioni nella sindrome da astinenza
Nella maggior parte dei casi non è necessario l’uso di farmaci anticonvulsivanti perché le crisi convulsive hanno solo una breve durata nella fase iniziale della sindrome da astinenza e spesso sono già cessate quando il paziente giunge all’osservazione del medico. La somministrazione precoce di fenobarbital o di clordiazepossido nella prima fase della sindrome da astinenza da alcol può prevenire le convulsioni, mentre la fenitoina non è efficace in questo contesto clinico. Si è osservato, comunque, che il lorazepam in piccole dosi, per via endovenosa, può prevenire l’insorgenza di crisi ricorrenti.
La somministrazione a lungo termine di anticonvulsivanti, inoltre, è poco indicata dal punto di vista pratico: infatti, se il paziente rimane in fase di astinenza non presenterà più convulsioni, mentre se ricomincia ad assumere alcolici probabilmente non assumerà i farmaci prescritti.
Lo stato di male epilettico da astinenza da alcol deve essere trattato come qualsiasi altro stato epilettico da cause diverse. I pazienti affetti da epilessia idiopatica o sintomatica non devono assumere alcolici e devono continuare la terapia con anticonvulsivanti.
Terapia della dipendenza da alcol
Ottenuta la guarigione dalle complicanze neurologiche e internistiche dell’alcolismo, resta il sottostante problema della dipendenza dall’alcol. Dimettere a questo punto il paziente e lasciarlo a sé stesso, senza indirizzarlo verso una cura a monte dell’alcolismo, significa favorire la – molto probabile – possibilità di una ripresa dell’assunzione di alcol e dei disturbi medici a esso associati. In poche parole il medico non deve solo occuparsi di curare le complicanze dell’alcolismo, ma di indirizzare l’alcolista verso il giusto iter di riabilitazione. Per cominciare il medico deve informare il paziente e la famiglia delle conseguenze medico-sociali dell’assunzione persistente di alcolici e del fatto che solo una totale astinenza rappresenta la soluzione definitiva del problema: curare di volta in volta le complicanze è infatti necessario, ma è un “palliativo”, visto che non risolve a monte l’alcolismo. Per raggiungere questi obiettivi il paziente deve essere responsabilizzato ed indirizzato verso il professionista sanitario più adatto (medico delle dipendenze e psicoterapeuta). Il paziente e i familiari devono essere quindi informati circa i centri per l’assistenza, le cliniche specialistiche, i centri di disintossicazione, le unità ospedaliere, i centri per l’igiene mentale e, soprattutto, l’associazione “Alcolisti Anonimi”, che si è dimostrata un’organizzazione utile ed efficace nella riabilitazione dei pazienti alcolizzati.
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Lo Staff di Medicina OnLine
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