Psicofisiologia del sonno: rapporto tra emisferi cerebrali e sogno

MEDICINA ONLINE AREE CEREBRALI CERVELLO SISTEMA NERVOSO DIFFERENZA TRA EMISFERO DESTRO E SINISTRO ARTE MUSICA ANALISI VISTA LINGUAGGIO BROCA WERNIKE UDITO MATEMATICA LOGICA CAUSA EFFETTOIn medicina del sonno da decenni si cerca di rispondere alla domanda se l’organizzazione onirica sia l’espressione di un’attività cerebrale globale come nell’ipotesi di attivazione-sintesi di Hobson e McCarley o rispecchi un prevalente intervento di alcune aree cerebrali specifiche.
Negli ultimi decenni è stato particolarmente sviluppato lo studio sul rapporto fra asimmetria emisferica e sogno. In base alle conoscenze accumulatesi sulla specializzazione complementare dei due emisferi e cioè che l’emisfero sinistro è particolarmente implicato nell’elaborazione di un’attività mentale di tipo logico, analitico, sequenziale, e quello destro, deputato a compiti non-verbali, prevalentemente visuospaziali e olistici, fu formulata l’ipotesi che l’esperienza onirica aveva vari punti di similarità con un’attività mentale «prodotta» dall’emisfero destro.
Un modello così rigido, dopo le prime osservazioni favorevoli avutesi utilizzando particolari test al momento del risveglio oppure l’analisi automatica dell’EEG mediante la valutazione dell’asimmetria della potenza del segnale fra i due emisferi, è stato successivamente sottoposto a varie critiche. In effetti gli studi elettrofisiologici non hanno fornito risultati omogenei e inoltre non è stata osservata una correlazione fra presenza di asimmetria EEGrafica e differenti contenuti onirici nei soggetti risvegliati durante la registrazione.

Anche un altro approccio, basato sull’osservazione di pazienti con lesioni cerebrali, non ha fornito elementi a favore di tali ipotesi. Seguendo l’ipotesi che l’attività onirica venga prodotta dall’emisfero destro, ne consegue che essa debba essere trasferita all’emisfero sinistro attraverso il corpo calloso per essere trasmessa verbalmente al momento del risveglio. Tuttavia l’osservazione che i soggetti epilettici sottoposti a callosotomia erano in grado di riportare un contenuto onirico indicava che l’emisfero sinistro ha di certo un ruolo nell’elaborazione onirica, osservazione confermata nello studio di pazienti afasici.
A loro volta, altri ricercatori conferiscono particolare valore al coinvolgimento dell’emisfero sinistro, osservando che il sogno ha una struttura linguistica, che contiene il ricordo di varie informazioni, simile ad un’attività mentale di tipo logico-sequenziale. L’emisfero destro avrebbe solo il ruolo di partecipare con la produzione di elementi allucinatori, in genere visivi, la cui intrusione disorganizzata provocherebbe il carattere bizzarro dei sogni.

Un altro approccio basato sulle lesioni cerebrali risale ad una singola osservazione, fatta più di un secolo fa da Charcot e successivamente comprovata: e cioè che un danno, in genere in fase acuta, in sede occipito-parietale può comportare la perdita del ricordo del sogno con maggior frequenza rispetto a lesioni in altre sedi. La presenza in questi pazienti di un’agnosia visiva, specie per gli oggetti e per le facce, può indicare che il disturbo gnosico e l’apparente assenza di una produzione onirica siano fenomeni strettamente interdipendenti. Non vi è invece un rapporto con il lato della lesione: là revisione degli isolati casi riportati in passato e la nostra osservazione su un’ampia casistica mostrano infatti che la perdita dei ricordi del sogno avviene per un danno prevalente sulle regioni posteriori sia di destra sia di sinistra.

Da quanto sopra esposto emerge chiaramente che permangono – e probabilmente permarranno ancora a lungo – molte difficoltà nello studio e nella comprensione dell’attività mentale durante il sonno; tuttavia l’approccio verso questo problema ha ormai lasciato il campo delle interpretazioni del contenuto del sogno, cercando di comprendere questo complesso fenomeno su basi neurobiologiche.

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