Ascesso cerebrale: cause, tipi, sintomi, diagnosi e trattamento

 

MEDICINA ONLINE Ascessi cerebrali multipli nel corso di un'endocardite batterica (Staphylococcus aureus) in uomo di 55 anni. Il voluminoso ascesso nell'emisfero sinistro presenta aumento del contrasto ad anello.jpg

Ascessi cerebrali multipli nel corso di un’endocardite batterica (Staphylococcus aureus) in uomo di 55 anni. Il voluminoso ascesso nell’emisfero sinistro presenta il caratteristico aumento del contrasto ad anello.

 

Il cervello è resistente alla formazione di ascessi, ma questi possono svilupparsi in quelle condizioni in cui si osservano simultaneamente necrosi tissutale e infezione batterica. Le affezioni che possono portare alla formazione di un ascesso cerebrale sono: infezioni
polmonari croniche (polmoniti, bronchiectasie, ascessi polmonari): forme
croniche o ricorrenti di sinusite, otite e mastoidite: patologie cardiache
congenite o malformazioni vascolari polmonari; infezioni della cute, del-
l’osso e del rene; endocardite batterica acuta. In un numero considerevo-
le di casi non si riesce a determinare l’origine dell’ascesso.

Tipologie

L’ascesso, la cui formazione richiede un periodo di alcune settimane, passa attraverso diversi stadi: da un’encefalite suppurativa localizzata a un completo incapsulamento. In rapporto alla causa, può essere presente un solo ascesso o possono esservi ascessi multipli. Quelli dovuti a un’infezione dell’orecchio o di un seno paranasale sono singoli, con uno o più focolai secondari, e sono localizzati nella parte del cervello più vicina alla sede di origine. Così, nel corso di una sinusite frontoetmoidale l’ascesso tende a formarsi nel lobo frontale, nella sinusite sfenoidale nel lobo frontale o in quello temporale anteriore, nell’otite media nella parte media o posteriore del lobo temporale e nella mastoidite nel cervelletto.

Cause

L’infezione è causata da batteri. I microrganismi che causano più frequentemente un ascesso cerebrale sono gli streptococchi, molti dei quali sono anaerobi o microaerofili: questi batteri vengono spesso individuati insieme ad altri anaerobi o a enterobatteri. I casi particolari in cui l’ascesso è dovuto a toxoplasmosi, infezione micotica o tubercolare sono presi in esame più avanti in questo capitolo.

Sintomi e segni

La cefalea è il sintomo iniziale più frequente, seguita da sonnolenza, stato confusionale, crisi epilettiche focali o generalizzate e disturbi focali motori, sensitivi, campimetrici o del linguaggio; i segni focali variano in rapporto alla sede dell’ascesso. Negli ascessi frontali la cefalea frontale, un’emiparesi e le crisi versive controlaterali sono le manifestazioni più evidenti. Negli ascessi del lobo temporale i sintomi più importanti sono la cefalea frontotemporale, la quadrantanopsia omonima superiore, le disnomie e altri sintomi afasici se l’ascesso è localizzato a sinistra. Negli ascessi cerebellari si osservano cefalea retroauricolare, atassia omolaterale e paralisi dello sguardo verso il lato della lesione con nistagmo.

Diagnosi

La diagnosi si basa su anamnesi, esame obiettivo, esami di laboratorio (in particolare puntura lombare con analisi del liquido cefalorachidiano) e di diagnostica per immagini (TC e RM). In tutti i tipi di ascessi la pressione liquorale è elevata e in genere vi è una pleiocitosi con aumento delle proteine; la concentrazione di glucosio è invece normale. La TC e la RM sono in grado di evidenziare la lesione o le lesioni responsabili del quadro clinico, che appaiono come masse rotondeggianti con intensificazione del contrasto ad anello (vedi immagine in alto nell’articolo). Se l’ipertensione intracranica non viene corretta, esiste il rischio di erniazione del lobo temporale a livello tentoriale o del cervelletto. Anche un’eventuale rottura ventricolare è generalmente fatale.

Terapia

L’ascesso cerebrale, in tutte le sue forme, esige la somministrazione associata di 4 g di ceftriaxone per via endovenosa e di 2-4 g al giorno di metronidazolo in dosi frazionate, o di 20-40 milioni di unità di penicillina G e 4-6 g al giorno di cloramfenicolo per via endovenosa in dosi frazionate. L’aumento iniziale della pressione intracranica viene trattato con mannitolo e.v., seguito da desametasone alla dose di 6-12 mg ogni 6 ore. Un ascesso in fase iniziale o allo stadio di “cerebrite” può essere trattato efficacemente con le sole misure elencate sopra. Un ascesso subacuto o cronico, tuttavia, di solito non risponde a questa terapia e rende necessaria l’aspirazione per una diagnosi batteriologica precisa o un drenaggio chirurgico a cielo aperto. Se l’ascesso è profondo, deve essere trattato mediante aspirazione e iniezione locale di antibiotici, che possono eventualmente essere ripetute, associate a somministrazione di antibiotici per via endovenosa. Gli ascessi multipli possono essere trattati solo con antibiotici per via parenterale.

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