Fibrosite (fibromialgia) e disturbi del sonno: cause, sintomi, cure

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma FIBROMIALGIA DOVE SI TROVANO TENDER Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Ano PeneLa fibrosite o “fibromialgia” è una condizione clinica caratterizzata da dolori muscoloscheletrici diffusi, stanchezza cronica e tensione apprezzabile alla palpazione in alcune sedi anatomiche definite (vedi tabella in basso). Il sonno risulta scarsamente soddisfacente. Non vi sono reperti di laboratorio indicativi di patologie articolari, extra-articolari o metaboliche.

Criteri per la diagnosi di fibrosite (Comitato multicentrico per i criteri diagnostici, 1990):

  • dolore diffuso da almeno 3 mesi;
  • dolore in almeno 11 delle seguenti 18 sedi (tender points), evocato dalla palpazione digitale con pressione di 4 kg:
    • occipite: alle inserzioni del muscolo suboccipitale (bilateralmente);
    • ervicale inferiore: nella parte anteriore degli spazi intertrasversi C5-C7 (bilateralmente);
    • trapezio: nel punto medio del margine superiore (bilateralmente);
    • sopraspinato: alle origini, sopra la spina della scapola, in prossimità del margine mediale (bilateralmente);
    • seconda costa: alla seconda giunzione costo-condrale, appena lateralmente alla giunzione delle superfici superiori (bilateralmente);
    • epicondilo laterale: 2 cm distalmente rispetto all’epicondilo (bilateralmente);
    • gluteo: nel quadrante supero-esterno della natica, nella piega anteriore del muscolo (bilateralmente);
    • gran trocantere: dietro la prominenza trocanterica (bilateralmente);
    • ginocchia: al cuscinetto adiposo mediale prossimale alla linea di giunzione (bilateralmente).

La diagnosi può essere posta se entrambi i criteri sono soddisfatti. La presenza di un
disturbo clinico associato non esclude la diagnosi di fibrosite. La distinzione tra fibro-
site primaria e secondaria è stata abolita.

Cause

Il meccanismo fisiopatogenetico alla base della fibrosite è attualmente sconosciuto anche se numerose sono le ipotesi formulate. Il dolore muscolare è stato attribuito ad alterazioni del microcircolo ed a «microspasmi» localizzati. Il disturbo del sonno, che non è legato al dolore muscolare, ma rappresenta un elemento indipendente della sindrome, è stato associato ad alterazioni del metabolismo della serotonina a livello del SNC, ma sono stati chiamati in causa anche altri neuromediatori, quali le catecolamine e i neuropeptidi (sostanza P, endorfine). È stata anche sottolineata la possibile importanza di fattori emotivi. Più recentemente, la fibrosite è stata interpretata, con convincenti evidenze sperimentali, come il risultato di una reazione autoimmunitaria forse innescata da infezioni virali, che spesso precedono l’esordio della malattia.

Quadro clinico

La fibrosite esordisce solitamente nella terza o quarta decade, più raramente in età avanzata, con maggiore incidenza nel sesso femminile (rapporto femmine:maschi uguale a 8:1). In alcuni casi può essere preceduta da una sindrome influenzale. Il quadro clinico è caratterizzato da dolenzia e tensione di singoli muscoli o di gruppi muscolari, prevalentemente a carico dei cingoli scapolare e, in minor misura, pelvico (in particolare il trapezio, i muscoli della regione lombare e quelli della loggia laterale della coscia). Il dolore ha spesso un esordio improvviso e un andamento ingravescente per alcuni giorni. Microtraumi o variazioni meteorologiche possono accentuarlo. Durante le ore notturne la sintomatologia presenta una caratteristica recrudescenza, per cui il sonno risulta disturbato e al risveglio vengono lamentati stanchezza, impaccio e rigidità articolari. Talvolta è presente sonnolenza diurna. La fibromiosite è stata osservata in associazione con emicrania, sindrome di Raynaud e disturbi affettivi.

Quadro polisonnografico

Durante tutte le fasi di sonno NREM, in particolare nelle fasi di sonno più profondo (S3 e S4), i pazienti affetti da fibrosite presentano un pattern EEG caratterizzato dalla sovrapposizione di attività alfa, con frequenza tra 7 e 11 Hz, al ritmo di fondo. Questo pattern, solitamente definito alpha-delta sleep, non è specifico della fibrosite, ma si associa frequentemente a condizioni in cui il sonno è disturbato. Tuttavia, l’intrusione dell’attività alfa nel sonno è, nella fibrosite, assai più evidente che in altre condizioni (fino al 60% del sonno NREM presenta i caratteri dell’alpha-delta sleep).
L’attività di tipo alfa-delta non sembra correlabile con l’entità del disturbo muscolare e l’analisi spettrale dell’EEG sembra evidenziare una sua maggiore espressione sulle aree frontali. Gli altri parametri relativi all’organizzazione ipnica non sono solitamente modificati; talvolta può verificarsi una riduzione della percentuale di S4.
Nei pazienti più anziani è frequente il riscontro di movimenti periodici degli arti durante la notte. Il MSLT, in genere, non mette in evidenza una particolare tendenza  alla sonnolenza diurna.

Diagnosi

La diagnosi si basa essenzialmente sull’anamnesi e sull’esame obiettivo che si focalizzano sui tender points (vedi immagine in basso). Caratteristicamente, i parametri di laboratorio solitamente indicativi di malattie reumatiche e i reperti radiologici sono negativi.

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Evoluzione

Il decorso della fibrosite è cronico, con remissioni che si alternano a riacutizzazioni. Il trattamento può indurre un miglioramento del pattern di sonno, mentre meno buona è la risposta del disturbo muscolare alla terapia. Alcuni pazienti possono sviluppare uno stato ansioso-depressivo reattivo in seguito al persistere del dolore e alla frequente scarsa comprensione del fenomeno da parte del medico meno esperto in fibromialgia.

Diagnosi differenziale

Va posta nei confronti di numerose malattie reumatiche (poliomialgia reumatica, artrite reumatoide, osteoartrite) che possono essere riconosciute, oltre che sulla base dei rispettivi quadri clinici, per le alterazioni dei parametri di laboratorio, tipica-
mente normali nella fibrosite.
Pazienti distimici possono presentare disturbi del sonno e dolori muscolari diurni, ma raramente presentano un pattern di sonno alfa-delta così pronunciato come nella fibrosite. La sindrome da fatica cronica (CFS) può presentare un quadro clinico simile a quello della fibrosite, con dolori muscolari, stanchezza cronica e sonno non soddisfacente. La presenza di dolore evocato dalla palpazione e tensione in sedi anatomiche definite (tender points) consente la diagnosi di fibrosite. È stato ipotizzato che le due sindromi possano riconoscere un comune meccanismo patogenetico.

Terapia non farmaco logica

I pazienti possono trarre giovamento dall’esercizio fisico, dai massaggi e dall’applicazione locale di calore; spesso, inoltre, necessitano di un adeguato supporto psicologico. Molto utile nei nostri pazienti si è dimostrata la psicoterapia cognitivo comportamentale. L’igiene del sonno può contribuire al miglioramento del pattern ipnico.

Terapia farmacologica

Antidepressivi triciclici (amitriptilina, nortriptilina). I FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) possono influire positivamente sul dolore muscolare.

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