Se osserviamo l’incidenza dell’allattamento al seno nei paesi di tutto il mondo nel corso degli ultimi 50 o 60 anni, troviamo alcuni schemi molto curiosi. Negli anni ’50 e ’60, l’allattamento al seno calò decisamente nella maggior parte dei paesi occidentali, compresi gli Stati Uniti, tanto che nel 1971 soltanto il 25 delle donne statunitensi allattava al seno e per poche settimane. Contemporaneamente, l’allattamento al seno continuava a essere il metodo normale di nutrire i bambini piccoli nei paesi non occidentali, compresi praticamente tutti i paesi del terzo mondo.
Nei decenni successivi queste due tendenze si sono ribaltate. Non appena furono rese note le prove della sua importanza, l’allattamento al seno risalì bruscamente nella maggior parte dei paesi industrializzati e nel 1984 il 60 delle donne statunitensi allattava al seno per almeno alcune settimane. In quegli stessi anni, però, lo percentuale iniziò a calare nei paesi del terzo mondo e in via di sviluppo, dove lo stragrande maggioranza delle madri continuava sì ad allattare al seno, ma soltanto nelle prime settimane di vita del figlio, determinando un calo della durata dell’allattamento, un’evoluzione allarmante dal punto di vista della salute pubblica, perché fu accompagnata dall’improvviso aumento della mortalità infantile.
Alcuni anni fa, la World Health Organization giungeva alla conclusione che lo distribuzione su scala mondiale del latte in polvere aveva contribuito significativamente ad abbassare i livelli del!’ allattamento al seno in molti paesi. I produttori di latte in polvere hanno distribuito campioni gratuiti e biberon gratuiti alle madri assicurandole che il latte in polvere è altrettanto buono, se non migliore, per i bambini, spesso senza fornire loro le istruzioni adeguate su come utilizzarlo. Alcune donne, poco informate e alle prese con privazioni economiche estreme, hanno diluito il latte in polvere del loro bambino con acqua per sfruttarlo oltre il giusto limite e inoltre, molte di esse non hanno capito l’importanza della sterilizzazione delle bottiglie e delle tettarelle, o semplicemente non erano attrezzate per farlo. Tuttavia l’allattamento al seno continua a diminuire, perché le madri di tutto il mondo fanno sempre più parte della forza lavoro e della vita urbana.
Un calo del genere è causa di preoccupazioni reali, in quanto, per i bambini allattati artificialmente, il rischio di contrarre gravi malattie o di morire è molto più alto. Nel Bangladesh, ad esempio, il rischio di morte per diarrea è tre volte maggiore tra i bambini allattati artificialmente che tra quelli allattati al seno e in Brasile il rischio di morte a causa di diversi tipi di malattie aumenta di 2 volte e mezzo fino a 14 volte. In tutte queste ricerche, il rischio è anche connesso alle condizioni sanitarie in cui il bambino viene allevato, per cui l’allattamento al seno è migliore per due ragioni: in primo luogo, il neonato è senza dubbio meno esposto al contagio, inoltre fornisce gli anticorpi necessari contro le malattie infettive.
I vantaggi del!’allattamento al seno, comunque, non sono limitati al terzo mondo. Anche nei paesi in cui la maggior parte dei bambini cresce in condizioni sanitarie buone, quelli allattati al seno sono più sani e hanno minori probabilità di morire durante il primo anno di vita.
Chi sceglie l’allattamento al seno?
In considerazione di tali scoperte, è allarmante constatare che negli Stati Uniti lo linea di tendenza è di nuovo orientata verso il basso. Tra il 1984 e il 1989 il numero delle donne che iniziano l’allattamento al seno è sceso dal 60 al 52%, mentre il numero di quelle che
superano i sei mesi è sceso dal 23,8 al 18,1%. Sia nel 1984 che nel 1989, comunque, sono sempre gli stessi sottogruppi ad essere maggiormente orientati verso l’allattamento al seno:
- Le donne indoeuropee più di quelle afro-americane e di quelle latino-americane.
- Le madri più anziane. Maggiore è l’età della madre, maggiore è lo probabilità che allatti al seno.
- Le madri più colte.
- Le madri con maggiori possibilità economiche.
Oltre alla miseria, anche lo situazione lavorativa delle madri ha certamente un peso nella scelta tra l’allattamento al seno e quello artificiale, ma in molti casi non
è un fattore decisivo. La maggior parte delle ricerche dimostra che lo decisione di iniziare l’allattamento al seno è solo debolmente legata al fatto se una madre è in attesa di tornare al lavoro o di iniziare un’attività poco dopo il parto. Infatti, nel momento in cui una madre ritorna a lavorare, c’è sì un calo dell’ allattamento al seno, ma non scende a zero, inoltre anche i quattro quinti delle donne che non hanno un lavoro non allattano più dopo i primissimi mesi di vita del bambino.
Due cose mi colpiscono di questi risultati. Prima di tutto, è impressionante che molte donne riescano a trovare modi ingegnosi di conciliare l’impiego con l’allattamento al seno, inoltre questi risultati forniscono anche una testimonianza in più a favore di politiche sociali più generose riguardo alla maternità, politiche in atto in molti paesi europei, ma non nella maggior parte degli Stati Uniti. Se restare a casa durante i primi
tre o sei mesi permettesse a un numero maggiore di donne di continuare l’allattamento al seno, sarebbe un vantaggio non solo per i bambini ma, alla lunga, anche per l’intera società.
Per approfondire:
- Quando iniziare lo svezzamento dopo latte artificiale e allattamento al seno
- Differenza tra latte in polvere e liquido per neonati: quale scegliere?
- Gli 8 trucchi per aumentare la produzione di latte materno
- Cibi e farmaci che aumentano la produzione di latte materno
- Differenze latte 1 (di inizio) e 2 (di proseguimento): quando cambiare?
- Differenze tra latte materno e latte artificiale
- Allattamento materno, artificiale e misto: quale latte per il bambino?
Leggi anche:
- Sviluppo motorio nel bambino: le tappe da sdraiato a carponi e in piedi
- Quando il bambino inizia a camminare e quando camminerà bene?
- Quando il bambino inizia a gattonare? Cosa deve fare il genitore?
- Bambino di 14 mesi non cammina ancora: cosa fare? I consigli delle mamme
- Quanto devono crescere di peso ed altezza un neonato ed un bambino?
- Cosa vede, sente e prova un neonato? Il mondo visto dalla culla
- Sindrome del bambino scosso: i gravissimi danni della violenza sul neonato
- Il “Riflesso di Moro”: un tenero abbraccio dal neonato alla madre
- Bullismo e prepotenza a scuola: il disturbo della condotta
- Intossicazioni da alcol: quasi un quinto sono minori di 14 anni
- Litigi e mancato rispetto delle regole: il disturbo oppositivo provocatorio
- Suicidarsi a causa del Minority Stress: minoranza, discriminazione e sofferenza
- Tagliarsi e sentirsi meglio: come vincere l’autolesionismo
- Voglio morire: ecco i consigli per convincerti a non suicidarti
- Suicidio: i segnali per capire chi si vuole suicidare
- Per quali motivi una persona potrebbe desiderare di morire?
- Come riconoscere un tossicodipendente eroinomane?
- Depressione maggiore e minore, suicidio, diagnosi e cura: fai il test e scopri se sei a rischio
- Omosessualità negli adolescenti: pregiudizi, fattori genetici e ormonali
- Depressione e suicidio tra gli adolescenti: cause e prevenzione
- Uso e abuso di alcol e droghe tra gli adolescenti e delinquenza giovanile
- Quando la mente protegge sé stessa: i meccanismi di difesa
- I 6 consigli per educare i bambini alla diversità e ad essere altruisti
- L’esperimento di Jane Elliott per spiegare il razzismo ai bambini
- Separazione e divorzio: 9 consigli per attenuare gli effetti negativi sui figli
- Il gioco nei bambini tra 1 e 6 anni: senso-motorio, di costruzione, di finzione e socio-drammatico
- Quale giocattolo comprare ad un bambino in base all’età?
- Libido, Es, Io, Super-Io e fasi psicosessuali del bambino: le teorie di Freud
- Le otto fasi di sviluppo dell’individuo proposte da Erik Erikson
- Complesso di Edipo: sintomi, fasi, età, risoluzione, conseguenze, cure
- Complesso di Elettra: sintomi, fasi, età, risoluzione, conseguenze, cure
- Jean Piaget e la teoria dello sviluppo cognitivo: schema, assimilazione, accomodamento, equilibrazione
- Processi dello sviluppo della prima infanzia: maturazione fisica, esplorazione, attaccamento
- Processi dello sviluppo della prima infanzia: malattie e ambiente famigliare
- Iniziazione degli adolescenti: espulsione dalla famiglia, mutilazioni, prove fisiche
- Dilemma di Heinz e stadi dello sviluppo morale di Lawrence Kohlberg
- Applicazione dei livelli morali di Kohlberg: comunità giusta e pressione del gruppo
- L’effetto della scuola sul pensiero dei bambini ed il risultato della sua assenza
- Bambini sempre più isolati: comprate meno tablet e più giocattoli classici ai vostri figli
- Figli che usano il televisore: modello permissivo, costrittore, promotore e selettivo
- Volete figlie più intelligenti? Regalate loro più Lego e meno bambole
- Ritardo mentale nei bambini lieve, moderato, grave: si guarisce?
- Ritardo semplice di linguaggio: definizione e classificazione
- Disturbi specifici di apprendimento (DSA): definizione, cause, sintomi, cure
- Dislessia: cos’è, come riconoscerla, come affrontarla e superarla
- Il disagio psicologico nel bambino con dislessia
- Come affrontare la dislessia? Il percorso terapeutico nel bimbo dislessico
- Bambino con dislessia e scuola: un apprendimento attraverso l’esempio e la sperimentazione
- Disgrafia: esempi, come riconoscerla precocemente, test, rimedi
- Disgrafia: esempi, come riconoscerla precocemente, test, rimedi
- Creatività in psicologia: definizione, significato, pensiero divergente
- Cosa può fare l’insegnante per stimolare la creatività degli alunni?
- LAD (Language Acquisition Device) di Noam Chomsky
- Linguaggio iconico Bliss: simboli, metodo, sistema, quando si usa
- Ipotesi di Sapir-Whorf e determinismo linguistico: esempi e spiegazione
- La lingua che parli influenza la tua personalità ed il tuo cervello
- Makaton per bambini con disturbo specifico del linguaggio
- Braille alfabeto e numeri in italiano: come impararlo
- Lingua dei segni italiana: cos’è, come impararla, alfabeto, esempi
- Quando il bambino inizia dire le prime parole? Come aiutarlo a parlare?
- Riflesso di Moro: VIDEO
- Sviluppo del linguaggio nel bambino: le tappe dal pianto alla lallazione e alle parole
- A che età i bambini imparano a leggere?
- Apprendimento della lettura: consigli per velocizzarla nei bambini
- A che età i bambini imparano a scrivere?
- Come e quando iniziare a lavare i denti ai bambini?
- Quando il bambino inizia a mangiare da solo autonomamente?
- Deficit di attenzione: quando un bambino è iperattivo, che fare?
- Bambini scoprono per prima volta la loro ombra
- Analfabetismo funzionale: significato e differenze con l’analfabetismo “classico”
- Balbuzie e disfluenze: significato, cause, sintomi, rimedi
- Disortografia: cause, come riconoscerla, esempi, rimedi, si guarisce?
- Differenze tra disgrafia e disortografia
- Discalculia: significato, tipi, sintomi, diagnosi e terapia
- Disprassia a scuola: sintomi, esercizi, si guarisce?
- Disturbo specifico della compitazione: significato, sintomi, cure
- Disturbo specifico del linguaggio: sintomi, classificazione, si guarisce?
- Epilessia: riconoscere in tempo l’arrivo di una crisi e come comportarsi
- Epilessia infantile: come comportarsi col proprio figlio?
- Si può morire di epilessia?
- Favole nei bambini: quando iniziare a raccontarle e quanto sono importanti?
- Disturbi pervasivi dello sviluppo (disturbi dello spettro autistico)
- Disturbo pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato
- Autismo: definizione, cause, sintomi, diagnosi e cure
- Sindrome di Rett: cause, sintomi, tipi, diagnosi, stadi, cure, morte
- Ansia e paura di andare a scuola: la fobia scolare, sintomi e cure
- Teoria dell’attaccamento e John Bowlby: la tendenza innata al legame tra figli e genitori
- Attaccamento: legame genitori e figli, comportamenti interdipendenti, rapporto padre/bambino
- Differenza tra attaccamento sicuro e insicuro e sue conseguenze nei figli
- Maltrattamenti dei bambini e fallimento dell’attaccamento
- L’alterazione del sistema dell’attaccamento: il disturbo dell’attaccamento
- Disturbo disintegrativo dell’infanzia (demenza infantile): cause, sintomi e terapie
- Vostro figlio soffre di autismo? I primi segnali per capirlo e come comportarsi con lui
- Sindrome dell’idiota sapiente: cause, caratteristiche e sintomi
- Persone famose con la Sindrome di Asperger
- I vaccini provocano l’autismo? La risposta da un nuovo studio
- Sindrome dell’X fragile in uomini e donne: sintomi, aspettativa di vita, cure
- Differenze tra autismo e sindrome dell’X fragile
- Sindrome di Down: cause, sintomi in gravidanza e nei neonati
- Si può morire di epilessia?
- Che cos’è l’intelligenza umana: definizione, significato e psicologia
- Quoziente d’intelligenza: valori, significato, test ed ereditarietà
- Problem solving: cos’è, caratteristiche, tecniche, fasi ed esempi
- Le 12 cose che ogni genitore fa di nascosto dai propri figli
- La memoria prodigiosa dei gran maestri di scacchi: come fanno ad averla?
- Effetto von Restorff: cos’è e come usarlo a tuo vantaggio
- Le funzioni del cervelletto: apprendimento e correzione dei movimenti del corpo
- Uomo anaffettivo: cosa fare e come comportarsi con lui?
- Dimmi che padre hai e ti dirò che l’uomo che cerchi e che fa per te
- Sindrome di Asperger in bambini ed adulti: primi sintomi, terapie
Lo Staff di Medicina OnLine
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!