Alterazione del linguaggio: afasie fluenti e non fluenti, cause, classificazione

MEDICINA ONLINE MEDICO PAZIENTE ANAMNESI VISITA ESAME OBIETTIVO IDIOPATICO SINTOMI DOLORE STUDIO OSPEDALE AMBULATORIO CONSIGLIO AIUTO DOTTORE INFERMIERE PRESCRIZIONE FARMACO DIAGNOSILe funzioni cognitive sono l’insieme di caratteristiche e processi consci ed inconsci che permettono all’essere umano di identificare, elaborare, memorizzare, richiamare, usare e comunicare informazioni. Esempi di funzioni cognitive sono la percezione, la memoria, il riconoscimento, l’attenzione, le funzioni prassiche, la comprensione e l’elaborazione del linguaggio, le funzioni esecutive. In questo articolo ci occuperemo in particolare delle più diffuse alterazioni del linguaggio: le afasie. Ricordiamo al lettore che il “linguaggio” è la funzione cognitiva che permette di comunicare ed esprimere informazioni ad altre persone per mezzo di segni di varia natura, in particolare di suoni articolati, organizzati in parole. Ricordiamo inoltre che le difficoltà del linguaggio trattate in questo articolo sono relative a danni nervosi, ma esistono anche patologie che determinano alterazioni del linguaggio secondarie a danno di strutture non nervose. Ad esempio un danno alle corde vocali o alla muscolatura della lingua potrebbero determinare alterazione del linguaggio anche in presenza di nessun danno nervoso.

Le afasie

L’afasia è la perdita parziale o completa della capacità linguistica, non necessariamente accompagnata dalla perdita delle facoltà cognitive o dalla capacità di muovere la muscolatura relativa all’eloquio, che deriva da una lesione alle regioni cerebrali motorie. Le afasie vengono distinte sul piano clinico-semeiologico in due tipi:

  • afasie fluenti;
  • afasie non fluenti.

Nell’afasia non fluente il linguaggio è esitante, la produzione verbale scarsa, la spontaneità ridotta, le pause e le interruzioni numerose anche nelle frasi più semplici. Il discorso è rallentato, monotono (disprosodia) e deve essere continuamente sostenuto dall’interlocutore. Il paziente sembra non essere in grado di realizzare un’ampia e adeguata scelta lessicale.
Nell’afasia fluente invece il linguaggio rimane scorrevole e la sintassi è preservata, ma si osserva una notevole perdita di contenuto. Si osservano grandi difficoltà a trovare la parola giusta e frequenti sono le imprecisioni dei termini, le circonlocuzioni, le approssimazioni. Il paziente introduce neologismi e parafasie (sostituzioni, omissioni, ripetizioni o trasposizioni di fonemi all’interno della parola stessa: corda = coda, tigre = trighe) che rendono il gergo privo di senso.

Cause

Le afasie sono causate principalmente da lesioni cerebrali, come ad esempio quelle determinate da ictus cerebrali ischimici, emorragie cerebrali, traumi, processi espansivi (come tumori ed ematomi). La distinzione tra afasia di Broca e afasia di Wernicke si presta a una correlazione anatomopatologica e si adatta alla nozione di organizzazione bipolare dei dispositivi del linguaggio. Le afasie non fluenti sono determinate – oltre che dalla presenza di lesioni a livello dell’area del Broca – anche da quelle del territorio prerolandico, della capsula interna e del putamen. Allo stesso modo le afasie fluenti sono causate – oltre che da lesioni che interessano la zona del Wernicke – anche da quelle che interessano la zona postrolandica, la parte posteriore della prima circonvoluzione temporale, la corteccia lobulo parietale inferiore (giro sopramarginale e giro angolare). Di conseguenza, una correlazione tra tipo di afasia e area anatomica interessata dalla lesione non è così netta e definibile ed i tipi di afasia fluente e non fluente sono in realtà gli estremi di un continuum.

Classificazione

Le afasie sono valutate con le scale per l’afasia che in genere seguono uno schema convenzionale per la classificazione dei disturbi:

  • afasia motoria o di Broca: è deficitaria l’espressione del linguaggio;
  • afasia sensoriale o di Wernicke: è deficitaria la comprensione del linguaggio;
  • afasia di conduzione: è interrotta la connessione tra centro motorio e quello sensoriale e il paziente riesce a esprimere quello che ode o legge solo rielaborandolo a livello dei lobi frontali ma non è in grado di effettuare una ripetizione a pappagallo di quello che sente o legge;
  • afasia sottocorticale motoria e afasia sottocorticale sensoriale: sono forme di disturbi del linguaggio rispettivamente di espressione e di comprensione dovute a
    un’interruzione delle connessioni tra i relativi centri del linguaggio e le aree frontali.

Per approfondire:

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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