La sindrome di Gerusalemme (in inglese “Jerusalem syndrome“; in ebraico: סינדרום ירושלים?) consiste nella manifestazione improvvisa, da parte di un visitatore della città di Gerusalemme (in genere un turista), di appassionati sentimenti religiosi, di idee ossessive a tema religioso, deliri, allucinazioni visive e/o uditive o altre esperienze simili a psicosi. Un picco di casi sembra si sia verificato intorno all’anno 2000. La sindrome di Gerusalemme è un esempio di “shock culturale” (in inglese “culture shock“), come anche la sindrome di Parigi.
Cenni storici
La sindrome di Gerusalemme è stata precedentemente considerata come una forma di isteria, denominata “fièvre Jérusalemienne“. Fu descritta clinicamente per la prima volta negli anni ’30 dallo psichiatra di Gerusalemme Heinz Herman, uno dei fondatori della moderna ricerca psichiatrica in Israele, ma già nel Medioevo, il teologo domenicano Felix Fabri, narrò episodi analoghi, nei suoi dettagliati racconti dei pellegrinaggi in Terra Santa. Durante il Medioevo la sindrome era stata descritta anche nella biografia di Margery Kempe. Altri casi sono stati descritti nella vasta letteratura dei visitatori di Gerusalemme durante il XIX secolo.
Caratteristiche
La manifestazione più nota, anche se non la più diffusa, della sindrome di Gerusalemme è il fenomeno per cui una persona che sembrava precedentemente equilibrata e priva di qualsiasi segno di psicopatologia diventa psicotica dopo essere arrivata a Gerusalemme (sindrome di Gerusalemme tipo III). La psicosi è caratterizzata da un’intensa religiosità che interviene in genere improvvisamente breve tempo dopo l’arrivo nella città. Sintomi psicotici includono:
- ansia, agitazione, nervosismo;
- volontà di separarsi dal resto del gruppo o dalla famiglia per continuare da solo il tour di Gerusalemme;
- bisogno ossessivo di pulizia e igiene (continui lavaggi di mani e corpo);
- indossare lunghe toghe bianche;
- bisogno ossessivo di declamare versi o salmi religiosi, o di cantare Inni Sacri;
- allucinazioni visive e/o uditive a sfondo mistico;
- desiderio irrefrenabile di eseguire processioni o marce verso luoghi caratteristici;
- creazione di sermoni che indicano una via morale da seguire;
- proclamarsi il Messia o altro personaggio religioso.
Le guide turistiche, allertate da questi segnali, abitualmente informano le autorità sanitarie. È dibattuto se questi comportamenti derivino o meno specificamente dalla visita a Gerusalemme, poiché comportamenti simili sono stati notati in altri luoghi di importanza religiosa e storica come La Mecca e Roma. Alcuni tra i maggiori studiosi del fenomeno, quali il Yair Bar-El, affermano che questa sindrome si manifesti in persone privi di precedenti malattie o sintomi psichiatrici, mentre altri, come Eliezer Witztum, affermano che la sindrome si verifica in soggetti che hanno sviluppato una malattia mentale prima dell’arrivo a Gerusalemme.
Terapia
La psicosi, salvo rari casi, si risolve in un completo recupero spontaneo immediatamente dopo aver abbandonato l’area o dopo alcune settimane. Solo in alcuni casi possono essere utili i farmaci antipsicotici.
Sindrome di Gerusalemme in psichiatria
La sindrome di Gerusalemme non è inclusa nel DSM IV né nel DSM 5 (rispettivamente quarta e quinta edizione del Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders), né nell’ICD 10 (la decima edizione dell’International Classification of Diseases).
Sindrome di Gerusalemme, di Stendhal e di Parigi
La sindrome di Gerusalemme ha delle similitudini con la sindrome di Stendhal, che si manifesta durante la visita a bellezze artistiche particolarmente rinomate – soprattutto nella città di Firenze – ma si differenzia in quanto è collegata all’ambito strettamente religioso. La sindrome di Gerusalemme ha delle similitudini anche con la sindrome di Parigi, ma anche in questo caso il focus religioso delinea le differenze tra le due sindromi.
Tipologie
Yair Bar-El ha classificato la sindrome in tre tipi principali per riflettere i diversi tipi di interazioni tra una visita a Gerusalemme e processi di pensiero insoliti o correlati alla psicosi. Tuttavia Kalian e Witztum si sono opposti, affermando che Yair Bar-El non ha presentato prove per giustificare la tipologia dettagliata e la prognosi presentate e che i tipi in effetti sembrano non essere correlati piuttosto che aspetti diversi di una sindrome. La classificazione di Yair Bar-El è la seguente:
- Tipo I Sindrome di Gerusalemme imposta a una precedente malattia psicotica. Questo si riferisce a individui già diagnosticati come affetti da una malattia psicotica prima della loro visita a Gerusalemme. Di solito sono andati in città a causa dell’influenza di idee religiose, spesso con un obiettivo o una missione in mente che ritengono debba essere completata all’arrivo o durante il loro soggiorno. Ad esempio, una persona affetta può credersi un’importante figura religiosa storica o può essere influenzata da idee o concetti religiosi importanti (come la causa della venuta del Messia o la seconda venuta di Cristo).
- Tipo II Sindrome di Gerusalemme sovrapposta e complicata da idee idiosincratiche. Ciò non assume necessariamente la forma di una malattia mentale e può essere semplicemente un’ossessione culturalmente anomala per il significato di Gerusalemme, sia come individuo, sia come parte di un piccolo gruppo religioso con credenze spirituali idiosincratiche.
- Tipo III La sindrome di Gerusalemme come forma discreta, non aggravata da precedenti malattie mentali. Questo descrive il tipo più noto, per cui una persona precedentemente mentalmente equilibrata diventa psicotica dopo essere arrivata a Gerusalemme. Può includere una convinzione paranoica che un’agenzia stia cercando l’individuo, causando i suoi sintomi di psicosi attraverso avvelenamento e farmaci.
Diffusione
Durante un periodo di 13 anni, dal 1980 al 1993, per i quali sono stati analizzati i ricoveri al Centro di salute mentale Kfar Shaul di Gerusalemme, è stato riferito che vi sono stati indirizzati circa 1.200 turisti con gravi problemi mentali a tema religioso. Di questi, 470 sono stati ricoverati in ospedale. In media, 100 turisti di questo tipo sono stati visti ogni anno, 40 dei quali hanno richiesto il ricovero in ospedale. Per avere una proporzione del fenomeno, devo ricordare che circa tre milioni e mezzo di turisti visitano Gerusalemme ogni anno.
Casi famosi
Uno dei casi clinici più significativi, fu quello del turista australiano Michael Rohan, che, nel 1969, accecato da un “raptus”, tentò di incendiare la moschea di “Al-Aqsa” situata al Monte del Tempio di Gerusalemme, ovverosia la zona sacra contesa da ebrei e islamici.
Curiosità
Nella popolare serie tv statunitense X-Files nella stagione 3 l’episodio 11 chiamato “Revelations” (in italiano “Miracoli”) andato in onda il 13 ottobre 1996, parla di una persona affetta dalla “sindrome di Gerusalemme” dopo una visita a Gerusalemme.
Nell’episodio dei Simpson “The Greatest Story Ever D’ohed” (in italiano “La più grande storia mai ra-d’oh-ntata“), sedicesimo della ventunesima stagione, andato in onda l’11 ottobre 2010, Homer è affetto dalla sindrome di Gerusalemme mentre visita Israele con la sua famiglia e un gruppo di turisti da Springfield. Alla fine, la maggior parte dei membri del gruppo viene sopraffatta dalla sindrome di Gerusalemme, ognuno dei quali proclama di essere il Messia.
Per approfondire:
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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