Il commovente abbraccio tra Michael J. Fox e Christopher Lloyd

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO RITORNO AL FUTURO BACK TO THE FUTURE MICHAEL J. FOX MARTY MCFLY DOC CHRISTOPHER LLOYD ABBRACCIO MALATTIA PARKINSON TREMORI“Prima della malattia ero Mike l’attore di Ritorno Al Futuro, poi sono diventato Mike l’attore col Parkinson. Adesso sono solo Mike col Parkinson. La malattia ha consumato la mia carriera e in certo senso è diventata la mia carriera. Ho dovuto ricostruirmi una nuova vita quando ero già molto felice di quella vecchia.
Non guardo alla vita come a una battaglia o come a una lotta. So accettare. Dico ‘vivere con’ o Continua a leggere

Le 38 curiosità che ancora non conosci su Ritorno al Futuro

MEDICINA ONLINE RITORNO AL FUTURO 1 Back to the Future 1985 American science-fiction Robert Zemeckis Bob Gale Michael J. Fox Marty McFly  Christopher Lloyd Dr. Emmett Doc Brown FILM CINEMA WALLPAPER SFONDO HD HI RES PHOTO.jpgQuante curiosità ancora non conosci sul primo film della trilogia “Ritorno al futuro”? Eccone alcune!

38 – Il nome del personaggio di Doc (Emmett) viene dalla parola “time” (tempo), con spelling inverso e pronunciata per sillabe (em-it).

37 – Quando Jennifer e Marty escono dalla scuola e discuno sull’insuccesso del provino, si vede di sfondo una macchina con scritto sulla targa “FOR MARY”, dedicato a Mary Radford. Assistente personale del direttore Frank Marshall.

36 – La giornalista che appare in TV durante la sequenza di apertura è Deborah Harmon, apparsa nel film del 1980 diretto da Robert Zemeckis “la fantastica sfida”.

35 – Nella scena della fattoria quando Marty arriva per la prima volta nel 1955, il nome del figlio del vecchio Peabody è Sherman. Sherman era il nome del bambino viaggiatore del tempo in uno spezzone dello show di cartoni di Jay Ward, “Lo show di Bullwinkle” (1961). Il cane che possedeva la sua macchina del tempo inoltre, si chiamava Signor Peabody.

34 – La data in cui Marty arriva nel 1955, il 5 novembre, è la stessa data del viaggio in ” Time After Time”, diretto da Nicolas Meyer nel 1979

33 – Il liceo di Hill Valley è la Whittier High School a Whittier, in California appena fuori da Los Angeles. E’ la scuola frequentata da Richard Nixon.

32 – Marty, tornato dal passato saluta un barbone chiamandolo Red. Il motivo per cui lo conosce è perché trattasi dell’uomo che nel 1955 faceva il sindaco: Red Thomas.

31 – Quando Marty torna nel 1985 e va a tentare di salvare Doc si può notare che il parcheggio non si chiama più “Twin Pines Mall” ma “Lone Pine Mall”, visto che nel passato uno dei due pini nella fattoria l’ha buttato giù passando con la macchina.

30 – Il generatore di fusione “Mr. Fusion” visibile alla fine del film, è in realtà un macina caffè prodotto dalla Krups.

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29 – Alla fine del film, quando stanno per partire per il 2015 Marty dice la famosa frase “Non c’è abbastanza strada per arrivare a 88”. Curioso che la sera prima Doc sulla stessa strada e nella stessa direzione ci abbia messo pochi secondi per partire. Inoltre si vede benissimo nell’inquadratura prima che la strada è lunga, dritta e senza ostacoli. Chiaramente la battuta serve per giustificare il decollo dell’auto.

28 – Quando la DeLorean fa retromarcia per prepararsi a portare Marty e Jennifer nel futuro alla fine del film, si vede la videocamera dello staff riflessa nella targa.

27 – “Chuck, Chuck! È Marvin! Tuo cugino, Marvin Berry! Sai quel nuovo sound che stai cercando? Bene, senti questo!” Da questa scena si intuisce come l’ispirazione per comporre Johnny B. Goode, Chuck Berry l’ha avuta proprio grazie a Marty che però la suona in virtù del fatto che Berry l’aveva già composta… un bel paradosso!

26 – All’inizio del film si vedono inquadrati gli orologi del laboratorio di Doc. Tra questi ce n’è uno con un omino appeso alla lancetta dei minuti. SI tratta di una citazione di quello che succederà alla fine del film.

25 – Per buona parte del film, Doc Brown cammina incurvato: non sono gli anni. Per compensare la differenza d’altezza tra lui e Marty (più di venti centimetri), Zemeckis impiegò tutta una serie di rialzi e di altri escamotage, ma quando Christopher Lloyd e Michael J. Fox dovevano apparire nella stessa inquadratura, il primo era costretto a piegarsi.

24 – Quando Marty si finge un alieno per spaventare il padre nel sonno (“Silenzio terrestre! Il mio nome è Darth Vader. Sono un extra-terrestre e vengo dal pianeta Vulcano!”), lo sveglia con una cassetta con su scritto “Van Halen”. Si tratta di un brano senza titolo scritto da Edward Van Halen per il film The Wild Life, in cui appariva anche Lea Thompson.

23 – Il capo della Universal, Sid Sheinberg, impose a Zemeckis, il regista, una quantità di modifiche spaventosa. Chiese ad esempio al regista di cambiare il titolo in Spaceman from Pluto e di rimpiazzare con “I am a spaceman from Pluto”, la gag dell’alieno con la tuta antiradiazioni. Sheinberg era convinto che nessuno sarebbe mai andato a vedere nel 1985 un film con la parola “futuro” nel titolo, ma non aveva fatto i conti con Spielberg: il produttore rispose alla richiesta di Sheinberg ringraziandolo per la deliziosa battuta. Tutti ci si fecero sopra una bella risata, Sheinberg non ebbe il coraggio di dire che la sua era una richiesta seria e ingoiò il rospo. Non andò così per le ALTRE sue richieste: il professor Brown divenne Doc Brown, la madre di Marty (nei primi script indicata come Meg e poi Eileen) divenne Lorraine come la moglie di Sheinberg, ed Einstein un cane. Nelle intenzioni di Zemeckis e Gale, Einstein doveva essere uno scimpanzé: Sheinberg disse che nessun film con una scimmia aveva mai fatto del grano e pretese il cane.

22 – Quando Doc spedisce Einstein per un minuto nel futuro, il cane e la DeLorean tornano indietro dopo un minuto e 21 secondi. Il numero 121 doveva piacere a qualcuno, perché i due riappaiono all’1,21 di notte e il flusso canalizzatore richiedeva come noto 1.21 gigowatt di elettricità per funzionare.

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21 – Doc sostiene che ci vogliano 1.21 gigowatt di elettricità per far viaggiare nel tempo ma l’unità di misura corretta è il “gigawatt” non il “gigowatt”.

20 – Da anni circola su internet una voce secondo cui, prima di tirar dentro Robert Zemeckis, Spielberg e la Universal abbiano offerto la regia del film a Leonard Nimoy; questi, raccontano le leggende, avrebbe declinato perché già alle prese con Star Trek IV/Rotta verso la Terra. Bene, qualche anno fa, rispondendo alle domande degli appassionati sul sito bttf.com, Bob Gale (produttore e sceneggiatore del film) ha bollato tale voce come priva di fondamento.

19 – La parte di Marty McFly è stata pensata sin dal primo momento per Michael J. Fox. Come tutti i fan di Ritorno al Futuro sanno, però, la produzione iniziò a girare il film senza di lui, affidando il ruolo a Eric Stoltz. Era successo che Meredith Baxter, collega di Michael J. Fox nel telefilm Casa Keaton, era rimasta incinta: per colmare il vuoto lasciato dalla sua assenza, gli autori del serial avevano affidato molte più scene del solito a Fox, che non poteva quindi lasciare il set. Bob Gale e Robert Zemeckis ingaggiarono perciò Stoltz e iniziarono le riprese. Dopo quattro settimane, però, si resero conto che non andava e ricontattarono Fox, che riuscì a portare avanti entrambi gli impegni lavorando come un pazzo: di giorno girava Casa Keaton, la sera dopo le 18 il grosso del film (ora sapete perché ci sono così tante scene in notturna), nel week-end gli esterni di giorno. Universal spese circa 3 milioni di dollari extra per rigirare tutte le scene già realizzate con Stoltz. Fox – che per l’impegno con Casa Keaton non ebbe modo di partecipare in seguito ai tour promozionali del film – dormì in quel periodo solo cinque ore per notte.

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18 – Nella scena in cui c’è l’audizione per i gruppi a scuola, Marty e la sua band (i Pinheads) vengono interrotti dal giudice, che dice loro: “Mi dispiace, ragazzi, ma siete troppo rumorosi!”. Il brano era una versione più rockeggiante della theme song “The Power of Love” ed il giudice è proprio Huey Lewis, cioè l’autore per la colonna sonora del film proprio di quel pezzo e di “Back in Time”. In quella scena è interessante notare come le azioni del batterista non corrispondono per nulla con la canzone suonata; quando la musica si interrompe si sente uno stacco di batteria, mentre lui non sta facendo nulla.

17 – Anche Christopher Lloyd era stato la prima scelta per Doc Brown (su pressione del produttore Neil Canton, che aveva lavorato con lui ne Le avventure di Buckaroo Banzai nella quarta dimensione) ma in un primo momento aveva rifiutato la parte. Fu la moglie a convincerlo. Lea Thompson fu scelta come Lorraine perché aveva recitato già con Eric Stoltz in The Wild Life, e sempre Stoltz fu indirettamente l’artefice del casting di Biff. L’attore scelto inizialmente, J.J. Cohen, venne considerato non abbastanza alto per fare il bullo con Stoltz e perciò è finito a interpretare uno dei membri della gang di Biff. Sempre parlando di casting, pare che tra i sostituti di Fox, prima di arrivare a Stoltz, sia stato preso in considerazione Ralph Macchio. Il ragazzo del karate rifiutò, considerando il film “solo una storia su un ragazzino, un’auto e delle pillole di plutonio”. Bell’errore di valutazione!

16 – Michael J. Fox è nato solo dieci giorni dopo Lea Thompson (nel film sua madre, con parecchio trucco in faccia) e tre anni PRIMA di Crispin Glover (nel film, suo padre). Non è finita. Wendie Jo Sperber, che interpreta Linda McFly, la sorella di Marty, passa tre anni alla Thompson e sei a Glover.

15 – All’inizio del film c’è un omaggio a Stanley Kubrick voluto da Spielberg. Presente la scena in cui Marty va a casa di Doc e collega la chitarra al superampli? Quando gira la manopola, si vede un’etichetta fatta col dymo: “CRM 114”. È il nome di un accrocchio radio ne Il Dottor Stranamore, sigla poi riutilizzata da Kubrick in altri suoi film (il sedativo durante il trattamento curativo in Arancia Meccanica, un taxi in Eyes Wide Shut). Sempre a proposito di citazioni, il George McFly del 1955 è un patito del telefilm fantascienzo Science Fiction Theatre: in quella serie apparve anche Michael Fox, attore americano classe 1921 per distinguersi dal quale – la Screen Actors Guild non permetteva di registrare due tizi con lo stesso nome – il giovane Michael Fox aveva adottato la J puntata. Relativamente a quando Marty sta per suonare la chitarra, c’è da dire un fatto che non sarà certo sfuggito ai chitarristi: MAI accendere un amplificatore, specie al massimo di volume e gain, senza aver prima attaccato il jack del cavo alla chitarra! Ciò produrrebbe un rumore fortissimo nel momento del tentativo di inserimento del jack, ancor prima di suonare una nota (cosa che invece nel film non accade).

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14 – Nelle innumerevoli versioni dello script (40, si narra) continuamente rigettate dalla produzione, la macchina del tempo ha assunto forme diverse. All’inizio doveva essere un accrocchio laser montato in una stanza apposita, poi un frigorifero finito in un’area di test per ordigni nucleari nel Nevada, e Zemeckis raccontò in seguito che l’idea era stata scartata perché Spielberg aveva paura che i ragazzini finissero per rinchiudersi nel frigo di casa per emulazione. A un certo punto saltò fuori la DeLorean:, ci avete fatto caso che quando l’auto torna da un viaggio temporale, ha la carrozzeria ghiacciata? E’ una citazione proprio del fatto che nella sceneggiatura iniziale la macchina del tempo era costruita con un frigo.
I produttori cambiarono il frigo con l’auto e l’esplosione atomica con i fulmini: questi ultimi erano molto più economici da fare come effetto speciale.
Spielberg, 23 anni dopo avrebbe cambiato idea su quella storia dei frigoriferi e delle esplosioni nucleari: utilizzò l’idea del frigorifero e del sito per i test nucleari del Nevada nel suo film Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo del 2008.

13 – Quando venne girato il film, non erano in cantiere dei seguiti. Zemeckis spiegò che altrimenti non avrebbe lasciato salire Jennifer sulla DeLorean con Marty e Doc alla fine. Non a caso, all’inizio del secondo film Jennifer – Claudia Wells non era disponibile perché sua madre si era ammalata, ed era stata sostituita da Elizabeth Shue – viene tolta di mezzo con un escamotage. La scritta “To Be Continued” che molti ricordano prima dei titoli di coda venne inserita nell’edizione in VHS, uscita quando il seguito era già in lavorazione. A proposito sei seguiti: i due sequel, pur avendo molto successo, non hanno sbancato i botteghini come il primo film. Ritorno al Futuro ha incassato negli USA nel primo anno 197 milioni di dollari, Parte II (costato più del doppio) si è fermato a 118, Parte III a 87. Il quarto film, quello che Cristopher Lloyd sognava venisse ambientato nell’Antica Roma, non si è mai concretizzato.

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12 – L’idea di un film del genere balenò nella mente di Bob Gale quando si ritrovò tra le mani l’annuario scolastico del padre. Il futuro autore di Batman e Daredevil si ritrovò a fantasticare su come sarebbe stato frequentare il papà quando era un giovincello e magari diventare suo amico.

11 – Il cognome di Biff, Tannen, è una presa in giro di Gale e Zemeckis all’ex boss della Universal Ned Tanen (una N), che aveva apprezzato talmente tanto lo script del loro 1964: allarme a New York arrivano i Beatles da buttarlo via, accusandoli di essere due antisemiti, nonostante Gale sia ebreo. L’attore che interpreta Biff, Thomas F. Wilson, raccontò di averci quasi rimesso una clavicola nella scena in cui litiga con Marty nel bar. Eric Stoltz lo colpì infatti con troppa foga, in TUTTI i ciak della scena e nonostante Wilson gli avesse raccomandato di andarci piano. L’attore meditava di vendicarsi nella scena del parcheggio durante il ballo, ma quando si arrivò a girarla Stoltz era stato già mandato via.

10 – Il cognome della famiglia di Marty era in un primo momento McDermott: solo che aveva troppe sillabe, e così Zemeckis se n’è uscito con McFly. Peccato. “Non ci cascare tutte le volte, McDermott” suonava troppo tanto benissimo.

9 – Nella prima versione dello script, la schitarrata di Marty (eseguita con una Gibson ES-335, entrata in commercio solo tre anni dopo, nel ’58, e in cui Fox cita, oltre ovviamente a Hendrix, la mimica di Angus Young degli AC/DC, la scalciata alle casse da concerto degli Who e i saltelli su una gamba di Chuck Berry) provocava una rivolta degli studenti, con tanto di ingresso in scena della polizia. Questo, e la scoperta di un “ingrediente segreto” per far funzionare la macchina del tempo, cambiavano il corso della storia, trasformando il presente di Marty, il 1985, in un mondo in cui il rock non era mai stato inventato e tutto era carburato a… Coca Cola. La Coca Cola e la polizia sono poi spariti dalla versione finale della storia, per lasciare posto… alla Pepsi. I film degli anni 80 sono stati sempre ricolmi di pubblicità e pur non arrivando al grande tripudio di loghi del suo primo seguito, anche: il primo Ritorno al Futuro venne imbottito di product placement da un apposito ufficio appena creato dalla Universal. Tra le tante offerte ricevute c’era anche l’interessamento della Coca Cola e della Shell, ma si preferirono Pepsi e Texaco perché i loro loghi nel 1955 erano molto diversi rispetto ai rispettivi loghi degli anni 80 e ciò avrebbe generato confusione. In totale i riferimenti alla Pepsi nel corso del film sono 9: il fatto che Fox fosse allora uno dei testimonial della bibita ha sicuramente influito nella scelta di tale marchio.

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8 – Nel 1955 Marty chiede a un barista una Pepsi Free, cioè una versione senza caffeina lanciata nel 1982, quello capisce che vuole da bere gratis (“free in inglese significa “senza” ma anche “gratis”) e gli risponde che non si fa credito nel suo locale. Nella versione italiana lo stesso gioco di parole non esiste e viene cambiato: McFly chiede una “Pepsi Senza”, e il barista Lou risponde “…senza che? Se vuoi dire senza pagare hai sbagliato porta”. La traduzione è abbastanza fedele, a differenza di un paio di altri scambi di battute resi oggetto di un adattamento piuttosto disinvolto. Sempre nel bar del ’55, pochi secondi prima, Marty chiede una Tab (altra bibita senza zucchero, ma della Coca Cola), il barista capisce che vuole il “conto” e gli chiede di ordinare prima qualcosa; nella versione italiana ovviamente il gioco di parole non si può fare uguale e il dialogo diventa: “Dammi una Fanta” e il barista risponde “Fanta che? Vuoi della fantascienza da bere?”.
L’altro famigerato cambio di marca italico riguarda gli slip. Lorraine chiama Marty Calvin Klein, perché legge il logo sulle mutande, ma in Italia Calvin Klein ancora nonlo conosceva nessuno, perciò si optò per un Levi Strauss, marca già famosissima in Italia.

7 – Tra le aziende che avevano pagato la produzione per inserire pubblicità del suo prodotto nel film, c’era anche una specie di “consorzio delle prugne” della California, il California Raisin Board. 50mila cucuzze per promuovere le prugne nel film. Ma l’idea di piazzare da qualche parte durante il ballo Incanto sotto il mare una tazza piena di prugne faceva lo stesso effetto delle prugne, perciò la produzione non trovò di meglio che piazzare il logo della California Raisin Board su una panchina. La panchina su cui dorme Red il barbone quando Marty torna dal 1955. Quelli delle prugne si sono leggermente arrabbiati ed hanno voluto i soldi indietro. Con John DeLorean invece tutto andò bene: era ovviamente felicissimo di vedere la sua auto co-protagonista del film e scrisse una lettera di ringraziamento a Gale e Zemeckis.

6 – Lo scambio di battute tra Marty e Doc su Reagan (“Ronald Reagan! L’attore! Eh. E il vice-presidente chi è? Jerry Lewis?”) doveva essere approvato dalla Casa Bianca, pare. Sembra che alla fine al presidente degli Stati Uniti Reagan la battuta e il film siano piaciuti parecchio, tanto che nel suo discorso annuale al congresso del 1986 citò la pellicola di Zemeckis: “Never has there been a more exciting time to be alive, a time of rousing wonder and heroic achievement. As they said in the film Back to the Future, Where we’re going, we don’t need roads”. In un making of del film, sull’edizione in DVD, si raccontava come durante una proiezione privata, arrivati a quella scena Reagan abbia chiesto di riavvolgere la pellicola per rivederla.

5 – Prima di approdare alla Universal, l’idea di Gale e Zemeckis venne rifiutata da numerose compagnie. Ma per ragioni diverse. Disney considerò troppo oscena per i suoi standard l’idea di un tizio che viene corteggiato dalla madre. Molte altre compagnie, invece, considerarono il film troppo poco osceno: ricordatevi che quelli erano gli anni de La Rivincita dei Nerds, Scuola di Polizia e Fuori di Testa.

4 – Durante le riprese del film sono state usate tre diverse DeLorean: una per le scene di guida (una DeLorean DMC-12 del 1982 taroccata con un motore Porsche per renderla più scattante), una con gli interni modificati per le riprese in cui gli attori scendevano o salivano dal veicolo, e una tutta smontata per le riprese all’interno dell’abitacolo. Nell’edizione speciale in DVD della trilogia uscita nel 2002 si parlava di un motore 4 cilindri, ma le DeLorean avevano tutte un motore V6 da 130 cavalli. Quella usata su strada era un veicolo regolarmente registrato all’equivalente americano del PRA, con targa 3CZV657 e vanity plate (la targa personalizzata ottenibile pagando un extra alla motorizzazione) “OUTATIME”. La DeLorean venne scelta perché aveva un look sufficientemente fantascientifico, specie per quelle porte ad ali di gabbiano. Quella cosa che Marty ci sbatte ripetutamente la testa contro non era prevista dal copione: uno degli sportelli era difettoso.

3 – Doc non dice mai “Grande Giove!”: il suo“Great Scott!” fu tradotto così solo nei due seguiti, mentre nel primo film è diventato “Bontà Divina!”. “Great Scott” era una espressione di sorpresa diffusa nel 19° ed in parte del 20° secolo, riferendosi a allo scrittore scozzese sir Walter Scott e successivamente al generale statunitense Winfield Scott.

2 – La scena in cui Lorraine segue Marty di nascosto a casa di Doc e il dottor Brown la saluta timidamente è l’unica volta in cui Cristopher Lloyd e Lea Thompson hanno interagito davanti ad una cinepresa, pur essendo apparsi insieme in cinque film e un film per la TV: i tre Ritorno al FuturoDennis la Minaccia (1993), il corto Haunded Lighthouse (2003) e The Right to Remain Silent (1996).

1 – Ritorno al Futuro è stato il film di debutto per Billy Zane: è Match, uno degli sgherri di Biff. Un anno prima di Critters gli extraroditori e dodici prima di fare la parte del cattivo nel film Titanic di James Cameron con Leonardo DiCaprio.

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