Basarsi sulle percentuali rispetto all’1RM (che sta per Ripetizione Massimale, il massimo peso che riusciamo a sollevare in una singola ripetizione) per impostare l’intensità degli allenamenti è un ottimo metodo, utilizzato da grandi preparatori di tutto il mondo. Consente di settare il carico in maniera oggettiva. Il metodo, benché come detto sia buono, presenta però qualche limite.
Ipotizziamo di avere un massimale di Bench Press di 100 Kg, testato in un giorno nel quale eravamo al massimo della nostra forza, e di dover utilizzare, in un determinato allenamento, l’80% dell’1RM, che corrisponde dunque a 80 Kg. Siamo sicuri che in quel determinato contesto, proprio nel giorno dell’allenamento, gli 80 Kg corrispondano effettivamente all’80% del massimo carico che saremmo in grado di sollevare? Oppure le nostre condizioni psicofisiche (unite a quelle ambientali) sono diverse dal giorno in cui abbiamo testato il massimale, e quindi i nostri 80 KG non sono effettivamente l’80% del nostro potenziale? In sostanza, settando così il carico esterno, non possiamo avere la certezza che il carico interno sia effettivamente quello che desideriamo. Come ovviare a questo problema? Una soluzione la propone Mike Tuchscherer, ideatore del “The Reactive Training System”, descritto nel suo libro The Reactive Training Manual. Il buon Mike propone il concetto di RPE, cioè “Rate of Perceived Exertion”, in italiano Tasso di Sforzo Percepito, che abbiamo presentato nella discussione omonima sul forum fitsmart. In parole povere, l’RPE indica quanto è “difficile” o “impegnativa” una determinata serie in una determinata situazione.
Tuchscherer utilizza una scala numerica che va da 1 a 10 a seconda dello sforzo percepito (in realtà poi colloca l’estremo inferiore della scala a 4, sostenendo che sforzi al di sotto di quell’RPE non siano significativi). La scala (originariamente scala di Borg) dell’intensità percepita è stata ben descritta dal nostro Dott. Tortora nell’e-book The Body Chance. Per i dettagli, invito a consultare il topic “Scala dell’intensità percepita” sul nostro forum fitsmart; la scala, “normalizzata” da 0 a 10, appare come segue:
Per quanto riguarda i pesi, Tuchscherer organizza la scala come segue:
Classificazione RPE di Tuchscherer
RPE |
Commento |
10 |
Sforzo massimale. Non si sarebbe in grado di effettuare altre ripetizioni. |
9 |
L’ultima ripetizione è stata molto difficile, tuttavia si sarebbe in grado di farne ancora una. |
8 |
Il peso è troppo alto per mantenere la velocità dell’alzata, ma non è troppo difficile. C’è un buffer di 2-4 ripetizioni. |
7 |
Applicando la massima forza è possibile rendere l’alzata molto veloce. |
6 |
Il peso va su molto velocemente anche se si applica una forza moderata. |
5 |
Peso utile per il riscaldamento. |
4 |
Peso utile per il defaticamento. |
Come vedete, ogni livello è associato a uno specifico “feeling” del carico, a una sua precisa percezione. Cosa significa tutto questo? Semplicemente che è possibile settare l’intensità in base non alla percentuale di carico rispetto al massimale, ma in base allo sforzo effettivamente richiesto per sollevarlo. Ovviamente nella maggior parte dei programmi il peso da utilizzare è indicato sulla percentuale dell’1RM. Per questo Tuchscherer ha creato una tabella secondo la quale è possibile convertire la percentuale di carico in RPE:
Usarla è molto semplice: supponiamo che il vostro programma preveda che voi eseguiate 3 ripetizioni all’80%. Andate sulla colonna delle 3 reps, e scendete a cercare l’80%. Scorrendo poi verso sinistra, potete vedere che corrisponde ad un RPE di 8. Andiamo a rivedere la descrizione del valore 8: “Il peso è troppo alto per mantenere la velocità dell’alzata, ma non è troppo difficile. C’è un buffer di 2-4 ripetizioni”.
Questo significa che dovete fare in modo da avere ancora “in canna”, quando finite la serie, da 2 a 4 ripetizioni. Attenzione, l’RPE va calcolato per ogni singola serie. Questo significa che se dovete fare varie serie allo stesso RPE, non è detto che il peso sul bilanciere rimanga costante.
Riprendiamo l’esempio di prima, quello delle 3 ripetizioni all’80%. Immaginiamo che la vostra programmazione reciti: 6×3 @80% (scritto in Serie x Ripetizioni, quindi 6 serie x 3 reps). Abbiamo visto che 3 reps @80% corrispondono a un RPE di 8, quindi dobbiamo avere almeno 2 ripetizioni di buffer (la differenza tra le ripetizioni effettivamente eseguite e quelle fattibili se si arrivasse al massimo dello sforzo). Settate il peso ed eseguite la prima serie. Poi vi chiedete: “Per la prossima serie, mantenendo questo peso, avrò ancora 2 reps di buffer?”. Se la risposta è affermativa, allora mantenete il peso, altrimenti lo diminuite di conseguenza. Quindi viene naturale che se dovete fare 6 serie con RPE costante è molto probabile che il peso che usiate nella prima non sia lo stesso che andrete ad usare nell’ultima.
Questo metodo permette quindi di settare il carico esterno in base a qual è l’effettivo carico interno richiesto dal programma, uno strumento molto utile per seguire la mia “programmazione razionale”, pubblicata per Body Science Magazine. Se la giornata non è ottimale, siete stanchi, avete dormito poco o quant’altro, utilizzerete meno peso, ma l’impegno per sollevarlo sarà comunque quello che il programma prevede. Sicuramente all’inizio può sembrare un metodo difficile da usare, ma provandoci e prendendo confidenza con esse, imparerete ad interpretare le sensazioni e i segnali che il vostro corpo vi invia.
Per concludere è necessario fare una raccomandazione importantissima: se settate l’intensità utilizzando questo metodo, è assolutamente fondamentale che siate estremamente autocritici e il più possibile oggettivi. Se date retta al vostro ego e volete fare i superuomini dicendo “si, un’altra ripetizione ci stava, l’RPE era 9” quando invece è palese che avete tirato la serie al limite… Beh, nel migliore dei casi non riuscirete a portare a termine il vostro programma. Nel peggiore, invece, rischierete di farvi male. Però è sbagliato anche, al contrario, essere “timidi” e sottovalutarvi, dando al carico una valutazione minore di quella reale. In questo caso, rischiate di deallenarvi.
Leggi anche:
- Intensità, volume, cedimento, cadenza e pause tra gli esercizi: le 5 variabili dell’allenamento coi pesi
- Costruire un fisico muscoloso: i 14 punti chiave
- Pre-esaurimento muscolare: cos’è, a che serve e schemi pratici
- Come aumentare la massa dei pettorali senza panca piana
- Recupero breve tra le serie per aumentare la definizione muscolare
- Allungamento muscolare forzato per aumentare la massa muscolare: scheda di allenamento
- Differenza tra contrazione eccentrica e concentrica con esempi
- Differenza tra contrazione isometrica (statica) e isotonica (dinamica) con esempi
- Schemi di allenamento, riposo alimentazione, integrazione: come raggiungere la super compensazione
- Differenza tra creatina monoidrato ed alcalina: quale preferire?
- Differenza tra creatina e carnitina: quale delle due preferire?
- Ormone della crescita (GH): effetti avversi nel body building e nello sport
- Io dico NO al doping in palestra, sempre e comunque
- Differenza tra aminoacidi ramificati BCAA 2:1:1, 4:1:1, 8:1:1 e 12:1:1
- Quali aminoacidi ramificati BCAA assumere: 2:1:1, 4:1:1, 8:1:1 o 12:1:1?
- Sempre stanco dopo la palestra? E’ la Sindrome da sovrallenamento. Ecco gli errori ed i rimedi
- Dolore muscolare il giorno dopo l’allenamento: cause, cure e prevenzione
- Fare palestra da giovani blocca la crescita? A che età iniziare?
- Come riconoscere un atleta “natural” da un dopato in palestra
- Differenze proteine whey concentrate, isolate e idrolizzate: quale scegliere?
- Proteine whey: quando, quante e perché assumerle?
- Creatina e sport: quando, quanta e perché assumerla?
- Creatina e caffè o coca cola: posso assumerli insieme?
- Quante proteine devo assumere ogni giorno? Troppe proteine fanno male?
- Differenza tra omega 3, omega 6 ed omega 9: quale integratore scegliere?
- Differenza tra grassi animali e vegetali
- Differenza tra grassi ed oli con esempi
- Differenza grassi saturi, monoinsaturi e polinsaturi
- Integratore di acido alfa lipoico: a che serve e qual è il dosaggio?
- Differenze tra acido alfa lipoico ed acido linoleico coniugato
- I 6 principi base dell’allenamento in palestra
- Allenamento ad alta intensità e cedimento muscolare per spingerti oltre ogni limite
- Il recupero tra le serie non va fatto a caso: ogni allenamento ha il suo recupero ideale
- Allenamento in palestra: gli errori che fanno spesso gli uomini
- Cosa e come mangiare prima dell’allenamento?
- Phil Heath: allenamento, dieta ed integratori del grande bodybuilder
- Core stability ed allenamento in palestra
- Allenamento con le ripetute (interval training): cos’è ed a che serve?
- Nuoto e triathlon: quanto conta e come allenarsi
- Cause di fatica muscolare: acidificazione del muscolo e deplezione del glicogeno muscolare
- Come aumentare naturalmente il testosterone per migliorare muscoli e rapporti sessuali
- Allenamento: in palestra non fare MAI questi errori
- Gli integratori alimentari: fanno bene o fanno male?
- Gli integratori migliori per aumentare massa e definizione muscolare
- Integratori alimentari nello sport: guida facile per principianti
- I 7 integratori alimentari necessari per chi segue una dieta vegana
- Bicarbonato di sodio: come influenza la prestazione sportiva?
- Arginina per aumentare il pump muscolare
- Quali sono gli integratori alimentari migliori per il crossfit?
- I 4 integratori più sottovalutati ma che invece sono molto utili nello sport
- I 5 integratori economici che aumentano le vostre prestazioni
- Creatina monoidrato ed acido linoleico coniugato (CLA) per migliorare le tue prestazioni
- Integratori soppressori dell’appetito per perdere peso
- Integratori: quando assumerli per potenziarne gli effetti?
- Carnosina e β-alanina per incrementare la performance sportiva
- Semi di lino e olio di lino: benefici reali e teorici
- Differenza tra ginecomastia vera, falsa, acquisita, congenita e puberale
- Quando prendere le proteine per potenziarne l’effetto?
- Dinitrofenolo (DNP): il ritorno della pillola dietetica mortale
- Synthol per gonfiare i muscoli: cos’è e quali pericoli nasconde
- Synthol nei bicipiti: bodybuilder a rischio amputazione delle braccia
- Differenza tra fibre muscolari bianche e rosse
- Potenziale genetico: come calcolare la massima crescita muscolare possibile
- Il segreto per progredire nel tuo allenamento? La periodizzazione
- Whey o aminoacidi essenziali: quale scegliere per aumentare la massa muscolare?
- Frequenza dei pasti e matabolismo: meglio pasti piccoli e frequenti o pochi ed abbondanti
- Pasto libero: “sgarrare” nella dieta è davvero così deleterio?
- Intolleranza al glutine e sport: gestione dell’atleta celiaco
- I carboidrati fanno davvero ingrassare?
- Quante proteine assumere dopo l’allenamento con i pesi (post-workout)?
- Ricomposizione corporea e rapporto tra massa grassa e magra
- I grassi si bruciano dopo 20 minuti di attività: vero o falso?
Lo staff di Medicina OnLine
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!
Condividi questo articolo: