Con “recettore” in biochimica si intende una proteina che ha la capacità di legarsi con una molecola specifica, definita “ligando”. Il legame di un recettore col proprio ligando, causa nel recettore una variazione conformazionale in seguito alla quale si ha una cascata di reazioni (trasduzione del segnale) che portano all’insorgenza di una risposta cellulare o un effetto biologico specifici. Il farmacologia il recettore è una molecola che rappresenta il bersaglio specifico di un dato farmaco: la definizione di recettore assume quindi – in ambito farmacologico – un significato più ampio rispetto al campo biochimico, essendo definito “recettore” qualsiasi struttura biologica (proteine, enzimi, lipidi, acidi nucleici…) che diviene bersaglio del farmaco.
I recettori possono essere suddivisi in due grandi categorie, a seconda della loro localizzazione cellulare:
- recettori transmembrana (o più semplicemente “recettori di membrana“): sono recettori che possiedono domini extracellulari, transmembrana ed intracellulari;
- recettori intracellulari: sono localizzati all’interno della cellula, distinti in recettori citosolici o nucleari, in base alla loro localizzazione ripettivamente nel citosol o nel nucleo della cellula.
I recettori transmembrana sono suddivisibili in due differenti classi: ionotropi e metabotropici. I recettori ionotropi, definiti anche recettori-canale, sono recettori la cui apertura causa il flusso di ioni. I recettori metabotropici sono una classe di recettori che, in seguito all’interazione con lo specifico ligando, inducono una cascata di reazioni cellulari. Sono riconducibili a quattro tipologie recettoriali principali:
- recettori tirosin chinasici;
- recettori per le citochine;
- recettori guanilil-ciclasi;
- recettori accoppiati a proteine G: strutture recettoriali transmembrana costituiti da sette domini transmembrana (TM) la cui risposta è modulata da una proteina G. Tra tali tipi di recettore possiamo trovare anche il recettore colinergico e quello adrenergico.
I recettori adrenergici hanno un sito di legame per i neurotrasmettitori appartenenti alla famiglia delle catecolammine (adrenalina, noradrenalina ecc.). L’adrenalina è il cosiddetto ormone del combattimento e della fuga, per cui questi recettori hanno il compito di stimolare a livello neuronale una risposta motrice dettata da spavento e ansia. Sono recettori ACCOPPIATI A PROTEINE G, per cui il legame recettore-neurotrasmettitore determina una via di trasduzione del segnale. I recettori adrenergici sono tipici delle fibre post-gangliari ortosimpatiche,
In base all’affinità per i ligandi endogeni adrenalina e noradrenalina, nonché per il composto di sintesi isoprenalina, i recettori adrenergici sono distinti in recettori α e recettori β.
I recettori α-adrenergici si suddividono in:
- Recettori α1, che comprendono i sottotipi α1A, α1B e α1C;
- Recettori α2, che comprendono i sottotipi α2A, α2B e α2C.
I recettori β-adrenergici si suddividono in:
- Recettori β1;
- Recettori β2;
- Recettori β3.
I recettori α1-adrenergici sono solo postsinaptici e sono recettori ubiquitari; il sottotipo α1A ha una prevalente localizzazione a livello dei vasi, del cuore e del fegato, ma negli stessi organi sono presenti i sottotipi α1B e α1C. Sono tutti associati a proteine Gq/11 che promuovono l’attivazione di una fosfolipasi C (PLC), causando in ultima analisi un aumento della concentrazione di calcio intracellulare. Gli effetti dei recettori α1-adrenergici sono:
- Aumento delle resistenze periferiche.
- Vasocostrizione.
- Aumento della pressione sanguigna.
- Midriasi.
- Nello stomaco, rilasciamento della muscolatura liscia.
- Nell’intestino, rilasciamento della muscolatura liscia delle pareti e contrazione degli sfinteri.
- Aumentata chiusura dello sfintere interno della vescica.
- Aumento della glicogenolisi epatica.
- Nel SNC determinano stato di veglia e secrezione di ormone adrenocorticotropo (o corticotropina, ACTH) e di ormone luteinizzante (LH).
I recettori α2-adrenergici sono sia presinaptici che postsinaptici. Sono espressi in modo preponderante sui neuroni noradrenergici, nei quali sono in grado di mediare una risposta di tipo iperpolarizzante dovuta alla stimolazione di canali del potassio rettificanti anomali (o inward rectifiers). Effetti mediati da questi recettori sono:
- nel SNC, inibizione della scarica simpatica, aumentata secrezione di ormone della crescita (o somatotropina, GH) e stimolo all’assunzione di cibo;
- inibizione della liberazione di insulina da parte delle cellule β-pancreatiche
- inibizione dell’attività della lipasi negli adipociti;
- aggregazione piastrinica;
- riduzione del rilascio di noradrenalina ed acetilcolina;
- contrazione arteriosa;
- rilasciamento della muscolatura liscia;
- nel rene, riduzione dell’escrezione di Na+, K+ e Cl– .
Tutti i recettori β-adrenergici sono postsinaptici e sono accoppiati a proteine Gs con conseguente aumento intracellulare di cAMP che attiva una protein-chinasi A (PKA) che fosforila diverse proteine intracellulari con conseguente comparsa di numerose risposte funzionali.
I recettori β1-adrenergici si trovano principalmente a livello miocardiaco, ma anche a livello di alcuni neuroni del sistema nervoso centrale e a livello dell’apparato juxtaglomerulare del rene dove mediano il rilascio di renina. Provocano:
- aumento della contrattilità del miocardio (effetto inotropo positivo);
- aumento della frequenza cardiaca (effetto cronotropo positivo);
- aumento della velocità di conduzione (effetto dromotropo positivo);
- aumento della eccitabilità (effetto batmotropo positivo).
I recettori β2-adrenergici si riscontrano a livello della muscolatura liscia e nel fegato. Il meccanismo di attivazione di questi recettori è lo stesso dei β1 ma inquesto caso la PKA fosforila la MLCKinattivandola, quindi inibendo la fosforilazione della miosina e la contrazione. Determinano:
- broncodilatazione;
- rilasciamento della muscolatura liscia viscerale e del tratto urogenitale;rRilasciamento della muscolatura liscia uterina;
- aumento della glicogenolisi muscolare ed epatica;
- aumento della gluconeogenesi.
I recettori β3-adrenergici si riscontrano soprattutto nel tessuto adiposo dove promuovono la lipolisi tramite attivazione della lipasi che catalizza il catabolismo dei trigliceridi ad acidi grassi. Il meccanismo è quello generico: attivazione della PKA.
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