Ricovero e disintossicazione: possibili risorse nella gestione delle patologie da dipendenza
Nel quadro complesso delle dipendenze patologiche, il ricovero può rappresentare un’opportunità significativa all’interno di un percorso terapeutico più ampio, soprattutto nelle fasi iniziali di disintossicazione o quando si rende necessario un approfondimento diagnostico. L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce l’addiction come una “patologia cronica e recidivante”, sottolineando sia l’estensione temporale del disturbo sia l’elevata frequenza delle ricadute dopo periodi di remissione. In quest’ottica, il ricovero non può essere inteso come una soluzione definitiva, ma come un intervento puntuale, utile in specifiche fasi del trattamento e sempre integrato in una strategia globale di cura.
L’addiction come fenomeno complesso e multifattoriale
Le difficoltà incontrate dai terapeuti nella gestione ambulatoriale delle dipendenze derivano in parte dal carattere non lineare del percorso di cura del disturbo, segnato da ricadute e riprese improvvise del comportamento di uso. A ciò si aggiunge la pluralità degli approcci interpretativi, influenzati dalla formazione e dall’esperienza clinica del curante. Le prospettive più attuali integrano contributi delle neuroscienze affettive e della psicologia evoluzionistica, riconoscendo l’intreccio tra processi emotivi, fattori culturali e dinamiche comportamentali alla base dell’addiction.
Funzioni cliniche del ricovero nei percorsi terapeutici
Il ricovero può rappresentare un passaggio utile quando è necessario riformulare il progetto terapeutico, ristabilire stabilità clinica o avviare una disintossicazione controllata con adeguata regolazione farmacologica. L’invio da parte del curante esterno apre a una collaborazione interdisciplinare che coinvolge terapeuti interni ed équipe specialistiche, permettendo una gestione più articolata del caso. Tale integrazione facilita l’osservazione, la definizione degli obiettivi e la continuità del lavoro clinico dopo la dimissione, mantenendo una prospettiva evolutiva e condivisa del trattamento.
Un modello relazionale e multidimensionale
Come spiegato dall’Istituto Europeo delle Dipendenze (IEuD), la dipendenza è una patologia della relazione, espressa dall’interazione tra tre elementi: soggetto, sostanza o comportamento, ambiente e cultura. Ne deriva la necessità di un approccio multidimensionale che includa valutazioni psicologiche, fisiche, sociali e relazionali. La gestione clinica per obiettivi mira a modificare la salienza affettiva che lega la persona alla propria addiction, enfatizzando la trasformazione dei processi affettivi profondi. Il ricovero, in questo modello, diventa una possibilità terapeutica, utile soprattutto quando mira a mettere in sicurezza la persona o chi gli sta vicino.
Lo Staff di Medicina OnLine
