Motorini beige, sellini beige, cervelli beige

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO MOTO MOTORINO VESPA STRADA MOTOREQuando andavo al liceo, il Giulio Cesare di Roma (si proprio quello cantato da Venditti), tutti i ragazzi e le ragazze alla moda, avevano lo Scarabeo o l’SH “nuovo”, cioè i motorini giusti per essere “cool”. Perfino i colori erano quelli “giusti”: varie sfumature di un beige che fa così tanto “pariolo”, perfetto per un liceo su Corso Trieste popolato in gran parte da figli di papà.

Guardando il parcheggio della scuola, appariva chiara una cosa: io ero letteralmente l’unico ad avere una vecchia Vespa, ereditata da mio padre prof. di filosofia “vecchia scuola”, bianca per di più, col parabrezza e col portapacchi nero. Ancora oggi mi ricordo quegli sguardi di supposta superiorità all’uscita di scuola, seduti sui loro motorini di marca nuovissimi, coi loro caschi di marca, su occhiali da sole di marca. Io avevo una Vespa bianca con tre marce, un anonimo casco bianco della Nolan e non ho mai portato occhiali da sole. “Ah, hai una Vespa, va beh…”. Ma io non ero triste, anzi: ero… libero!

Quello che quei ragazzi boriosi non hanno mai saputo è che non solo mi disinteressavo altamente della loro opinione, ma mi facevano proprio pena. Quei ragazzi viziati che mi consideravano sfigato – che pensavano che la mia vita fosse triste ed anonima perché “senza marche” – erano tutti omologati, farciti con la stessa camicia beige firmata, le stesse scarpe, lo stesso taglio di capelli, seduti su quei sellini tutti perfettamente abbinati al beige del loro motorino. Il loro carattere era una marca stampata su un tessuto, costata chissà quanto e pagata dai loro genitori.

Quegli stessi ragazzi che pensavano che io fossi un idiota, perché mi comportavo in modo da loro considerato strambo ed arrivavo alle interrogazioni di greco e latino poco preparato, senza sapere che per me frequentare quel rinomato liceo classico non era una passerella di vestiti, comportamenti e bei voti, ma solo il sistema per studiare dalla mattina alla sera le materie che mi hanno permesso di arrivare pronto al test di ingresso a Medicina e superarlo brillantemente al primo colpo, quando ad entrare erano solo uno su dieci.

Io ingranavo la prima marcia sulla mia vespetta rilasciando la frizione (che loro non avevano neanche idea di cosa fosse), tenevo in tasca una copia del Signor Malaussène di Daniel Pennac, accompagnavo a casa la ragazza dei miei sogni ed avevo cordoglio per la loro vita. E l’ho tuttora quando dopo vent’anni li vedo ancora passeggiare sulla stessa strada con gli stessi vestiti firmati e lo stesso sguardo tronfio, convinti di essere superiori a chiunque altro. Camicie beige, motorini beige, sellini beige… erano così omologati che probabilmente era beige anche il loro piccolo cervello!

Perciò, se vai ancora a scuola e ti prendono in giro perché sei diverso, vanne orgoglioso, perché tu sei libero e pensi con la tua testa, mentre loro sono solo una scatola vuota con sopra una pubblicità.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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