Differenza tra meteorite, asteroide e cometa con esempi

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Per cominciare bisogna chiarire che si definisce “pianeta” ogni corpo freddo o inerte (ossia non dotato di luce propria) che percorra un’orbita direttamente intorno al Sole. In questa definizione non rientrano solo i 9 più noti ma anche un gran numero di corpi celesti più piccoli che percorrono orbite proprie attorno al Sole e possiedono caratteristiche fisiche analoghe ai maggiori. Essi vengono appunti denominati Asteroidi o “pianetini” e secondo calcoli approssimativi si stima che esistano circa 300.000 asteroidi nello spazio. La maggior parte degli asteroidi orbita tra Marte e Giove, ad una distanza compresa tra 2 e 4 UA dal Sole, in una regione conosciuta come Fascia principale.
Esempi di grandi asteroidi sono Cerere, con un diametro di circa 950 km, Pallade e Vesta, di circa 550 km di diametro ciascuno. I pianetini più grandi sono quasi sferici, però forme allungate e irregolari sono comuni tra quelli di diametro inferiore a 150 km. La maggior parte degli asteroidi, indipendentemente dalle dimensioni, ruota attorno ad assi, con periodi compresi tra le 5 e le 20 ore; vi sono anche pianetini doppi, cioè dotati di compagni.
Alcuni scienziati ritengono che gli asteroidi siano i resti di un pianeta esploso, ma è più probabile che essi si siano formati singolarmente giacché la distruttiva influenza gravitazionale di Giove dovrebbe aver impedito l’aggregazione di un pianeta in quella regione celeste. Un numeroso gruppo di asteroidi, oltre un migliaio, è costituito dai cosiddetti troiani. Questi asteroidi hanno orbite molto simili a quella di Giove. Poi esistono i centauri che orbitano attorno al Sole in mezzo ai pianeti giganti, quindi oltre l’orbita di Giove. Le migliorate capacità dei moderni telescopi hanno permesso di estendere le nostre conoscenze sugli oggetti trans-nettuniani. Oggi vengono comunemente riconosciute tre grandi distribuzioni asteroidali oltre l’orbita di Nettuno: la fascia di Edgeworth-Kuiper, il disco diffuso e la nube di Oort.

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Meteoriti
Per definizione un meteorite è ciò che rimane di un meteoroide ( ovvero un piccolo Asteroide) dopo il processo di ablazione ( rimozione di materiale dalla superficie di un oggetto mediante processi di vaporizzazione ed erosione ) nel suo passaggio attraverso l’atmosfera e che raggiunge il suolo. Si definisce meteora ogni corpo celeste che, provenendo dallo spazio, si incendia al contatto con l’atmosfera terrestre, consumandosi completamente prima di raggiungere il suolo. Quando entrano nell’atmosfera i meteoroidi si riscaldano fino ad emettere luce, formando così una scia luminosa chiamata meteora, bolide o stella cadente. Contrariamente a quanto comunemente si ritiene, il riscaldamento non è prodotto dall’attrito, ma dalla pressione dinamica generata dalla fortissima compressione dell’aria di fronte al meteorite. L’aria si riscalda e a sua volta riscalda il meteorite.

Comete
Una cometa è un oggetto celeste, simile ad un asteroide ma composto prevalentemente di ghiaccio. Spesso descritte come “palle di neve sporche”, le comete sono composte per la maggior parte di sostanze volatili come biossido di carbonio, metano e acqua ghiacciata, con mescolati aggregati di polvere e vari minerali. La sublimazione delle sostanze volatili (ovvero del nucleo) quando la cometa è in prossimità del Sole causa la formazione della chioma (nube o atmosfera rarefatta che si genera attorno al nucleo) e della coda (nube che si allunga dalla chioma nella direzione del vento solare). Esempi di comete famose, sono:

  • Cometa Hale-Bopp: è una delle più luminose comete mai viste, definita come la Grande Cometa del 1997. Fu visibile a occhio nudo per ben 18 mesi, scoperta il 23 luglio 1995 quando si trovava ancora molto lontano dal Sole.
  • Cometa di Halley: la più famosa e brillante delle comete periodiche provenienti dalla Fascia di Kuiper, le quali passano per le regioni interne del sistema solare ad intervalli di decine di anni, a differenza delle migliaia di anni delle comete provenienti dalla Nube di Oort. È così chiamata in onore di Edmond Halley, che per primo ne predisse il ritorno al perielio.
  • Cometa Ikeya-Seki: la prima osservazione di questa cometa fu fatta con un telescopio il 18 settembre 1965. I primi calcoli della sua orbita suggerirono che il 21 ottobre sarebbe dovuta transitare a soli 450 000 km dalla superficie del Sole e che probabilmente sarebbe stata molto luminosa: ciò si rivelò poi esatto.

Spesso polveri e gas di una cometa formano due code distinte, che puntano in direzioni leggermente differenti: la polvere, più pesante, rimane indietro rispetto al nucleo e forma spesso una coda incurvata, che si mantiene sull’orbita della cometa; il gas, più sensibile al vento solare, forma una coda diritta, in direzione opposta al Sole, seguendo le linee del campo magnetico locale piuttosto che traiettorie orbitali. Viste prospettiche dalla Terra possono determinare configurazioni in cui le due code si sviluppano in direzioni opposte rispetto al nucleo, oppure in cui la coda di polveri, più estesa, appare ad entrambi i lati di esso. In questo casi si dice che la cometa possiede una coda ed un’anti-coda.
La maggior parte delle comete seguono orbite ellittiche molto allungate che le portano ad avvicinarsi al Sole per brevi periodi ed a permanere nelle zone più lontane del Sistema solare per la restante parte. Le comete hanno vita relativamente breve. I ripetuti passaggi vicino al Sole le spogliano progressivamente degli elementi volatili, fino a che la coda non si può più formare, e rimane solo il materiale roccioso. Se questo non è abbastanza legato, la cometa può semplicemente svanire in una nuvola di polveri. Se invece il nucleo roccioso è consistente, la cometa è adesso diventata un asteroide inerte, che non subirà più cambiamenti.

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