Lo sport nazionale italiano non è il calcio: è criticare.

Sono ben pochi quelli che ci mettono la faccia, quelli che si svegliano la mattina con una idea nuova in testa – giusta o sbagliata che sia –  e che si impegnano per realizzarla, quelli che studiano in silenzio per acquisire competenze nuove per creare qualcosa dal nulla, quelli che vedono le cose da una prospettiva diversa.

Sono tantissimi invece quelli che passano la loro intera vita a scaricare la frustrazione di una esistenza mediocre, sui social e per strada, insultando gli altri e criticando il loro operato, sicuramente l’unico momento della loro giornata in cui hanno un qualche tipo di soddisfazione. Tanti falsi amici che godono solo nel sottolineare i tuoi errori e nell’imbastire critiche mascherandole da consigli; tanti che hanno la ricetta giusta per fare qualcosa (ma non la fanno); tanti che qualsiasi cosa tu faccia o il suo contrario, stai sbagliando e loro la farebbero sicuramente meglio (ma non la fanno); tanti che anziché impegnarsi e mettersi in gioco innalzando sé stessi, preferiscono abbassare te al loro livello; tanti che stanno fermi e ti vogliono insegnare come correre. A tutte queste persone non voglio dare alcun consiglio, anzi, continuate a passare la vostra vita aspettando che arrivi il miracolo, criticando il miracolo raggiunto dagli altri: siete irrecuperabili.

A tutti quelli che invece vogliono fare qualcosa, un consiglio lo voglio dare. Tirate dritto e fatevi scivolare le critiche (non costruttive) da dosso, non ascoltate i vostri “hater”: vi insulteranno qualunque cosa voi facciate, quindi non dategli alcuna importanza e continuate orgogliosamente sulla vostra strada.

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Lo Staff di Medicina OnLine

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