Iniezione di acido ialuronico sul pene: il rapporto sessuale dura quattro volte di più!

MEDICINA ONLINE SESSO AMORE COPPIA RAPPORTO SESSUALE ATTRAZIONEL’eiaculazione precoce non fa più paura grazie ad un nuovo rivoluzionario metodo. Da oggi sarà possibile durare più a lungo mentre si fa l’amore grazie ad una ricerca scientifica che a portato alla creazione di un filler a base di acido ialuronico da iniettare sul glande. Quest’ultimo, una volta iniettato all’interno della parte terminale del pene, consentirebbe di aumentare di quattro volte la durata di un rapporto sessuale, almeno stando a quanto affermato da Alessandro Littara, direttore del Centro di Medicina sessuale di Milano.

La ricerca anti eiaculazione precoce, pubblicata di recente sulla rivista International Journal of Impotence Research è stata eseguita beneficiando della partnership di diversi centri universitari, fra cui l’Institute for Membrane and System Biology dell’Università di Leeds e il dipartimento di specialità chirurgiche di Reggio Emilia.

Per giungere alla scoperta di questo rivoluzionario metodo in grado di estendere l’orgasmo, i ricercatori hanno preso in esame un gruppo di oltre 100 pazienti con un’età compresa fra i venticinque e i quarant’anni. Tutti i soggetti in questione avevano una partner fissa da almeno 12 mesi e soffrivano di eiaculazione precoce. Il detto disturbo finiva con il manifestarsi dopo appena un minuto dall’inizio del rapporto sessuale.

Grazie alle iniezioni sul glande, l’80% di coloro che hanno preso parte allo studio è riuscito a migliorare le proprie performance sessuali. Oltre a riscontrare un considerevole aumento della durata delle proprie prestazioni, gli ex eiaculatori precoci hanno finito con il riscontrare anche una maggiore durata nel partner. Quest’ultimo caso si sarebbe verificato nel 70% dei casi. E’ inoltre stato riscontrato una crescita del volume del glande, tutto ciò senza alcun effetto collaterale o complicazione di sorta. Per quel che concerne i dettagli tecnici, la durata del filler si aggira intorno ai 12 mesi, tuttavia, l’effetto del medesimo in molti casi ha superato i 18 mesi.

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