Cosa accade e cosa si prova quando si frattura il pene? La sindrome del chiodo rotto

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO PENE SESSO UOMO SCROTO TESTICOLI DISFUNSIONE ERETTILE IMPOTENZALa frattura del pene, anche denominata “sindrome del chiodo rotto” è un, per fortuna, raro trauma del pene che consiste nell’improvvisa e dolorosa rottura della tonaca albuginea dei corpi cavernosi (regioni interne del pene di tessuto erettile con una struttura spugnosa che contengono il sangue durante l’erezione). Ciò è  dovuto nella maggioranza dei casi ad un colpo violento verificatosi durante l’erezione. Traumi simili, se avvenuti a pene flaccido non vengono generalmente definiti fratture, ma semplici traumi penieni. In caso di frattura del pene si possono anche verificare dei danni anche al legamento sospensorio del pene, al corpo spongioso e all’uretra

Quando si verifica?

La frattura peniena si verifica soprattutto durante l’attività sessuale e la masturbazione, indipendentemente dalla posizione adottata. Può avvenire per una brusca fuoriuscita del pene dalla vagina e il successivo urto con le zone adiacenti, come la sinfisi pubica o la regione perineale della donna, oppure per un eccesso di spinta durante il coito. In particolare il 43% delle fratture si presenta durante il coito, il 24% dalla piegatura manuale del pene, il 21% è causato dal girarsi nel letto con il pene in erezione durante il sonno e il 6% avviene durante la masturbazione.

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Come si verifica la frattura del pene?

Durante l’erezione la tonaca albuginea si trova a essere molto assottigliata dalla pressione intracavernosa (dai 2 mm durante la fase flaccida, ai 0,25-0,50 mm). Un evento traumatico, specialmente trasversale, può superare la resistenza alla trazione della tonaca e strapparla, causando una fuoriuscita di sangue dai corpi cavernosi ai tessuti circostanti. La frattura può avvenire in qualsiasi punto del pene, ma solitamente si verifica alla sua base e coinvolge solitamente un solo corpo cavernoso.

Qual è la posizione sessuale che causa più facilmente la frattura del pene?

Per conoscere le posizioni sessuali che statisticamente determina più facilmente la frattura del pene, leggi questo articolo: Qual è la posizione sessuale che causa più facilmente la frattura del pene?

Cosa si prova?

Durante la rottura il paziente avverte un dolore improvviso e un suono simile a un ramo spezzato, spesso udito anche dal partner, con conseguente e immediata detumescenza del pene ed eventuale comparsa di una sua curvatura. Successivamente si manifesta la presenza di ematomi o ecchimosi, le cui dimensioni variano in base al trauma subito. In caso di rottura concomitante della fascia di Buck l’ematoma può espandersi allo scroto e al perineo. Anche in caso di rottura di uretra, raramente si osserva fuoriuscita di sangue vivo (uretrorragia), mentre possono essere presenti ematuria e difficoltà minzionali, quali stranguria, disuria o impossibilità a urinare.

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Come si fa la diagnosi? Quali esami sono necessari?

Il quadro clinico e l’anamnesi sono generalmente sufficienti per porre una diagnosi, tuttavia esami sono necessari per valutare la compromissione delle strutture anatomiche, soprattutto dell’uretra, per impostare un trattamento corretto. Nel caso sia presente ematuria è utilizzabile l’uretrografia al fine di valutarne le condizioni, mentre l’esame è evitabile qualora non vi siano elementi di sospetto per un’eventuale lesione.
L’esame d’elezione è stato la cavernosografia, una radiografia con mezzo di contrasto iniettato nei corpi cavernosi; la fuoriuscita del mezzo radioopaco è utilizzata per segnalare la localizzazione precisa della lesione. La tecnica, tuttavia, presenta un alto numero di falsi negativi ed è ritenuta potenzialmente dannosa per il tessuto penieno, con rischio di fibrosi, infezioni e reazioni allergiche.
L’ecografia è un esame con finalità preparative alla terapia chirurgica, soprattutto nell’emergenza, in quanto di facile esecuzione, non invasiva e meno costosa. L’esecuzione di un’ecocolor Doppler permette una valutazione dei vasi sanguigni e uno studio della circolazione al loro interno.
La risonanza magnetica permette una migliore valutazione anatomica e non è invasiva; si tratta tuttavia di una tecnologia costosa e non comune, da riservare ai casi più dubbi. Riveste un ruolo importante nella presentazione atipica, ovvero quella che non si presenta classicamente durante il rapporto sessuale con detumescenza immediata, edema, ematoma e deviazione peniena.

Come si tratta la frattura del pene?

Il trattamento della frattura del pene può essere di tipo conservativo e chirurgico, per approfondire leggi anche: Frattura del pene: trattamenti e cosa succede nel post intervento

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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