In varie occasioni la comunità scientifica aveva espresso il dubbio di un possibile legame tra l’uso del reggiseno ed il tumore al seno, tuttavia gli studi scientifici specifici sull’argomento erano decisamente pochi ed incompleti. Ad eliminare una buona quantità di dubbi su questo teorico legame, giunge ora un’indagine statunitense pubblicata sulla rivista dell’Associazione Americana per la Ricerca sul Cancro, Cancer Epidemiology, Biomarkers Prevention. Lo scopo dell’analisi era proprio valutare l’eventuale legame tra i differenti modelli di reggiseno (o le diverse abitudini delle donne nell’indossarlo) e il rischio di sviluppare un tumore mammario.
La ricerca che scagiona il reggiseno
A tale scopo i ricercatori del Fred Hutchinson Cancer Research Center hanno arruolato 454 donne con carcinoma duttale invasivo, 590 donne con carcinoma lobulare invasivo (due fra i sottotipi più comuni di cancro al seno) e 469 donne sane. Tutte le partecipanti erano in post-menopausa, fra i 55 e i 74 anni d’età, e hanno risposto a interviste in cui s’indagava sulla loro storia familiare/riproduttiva e sulle abitudini legate al reggiseno che erano solite indossare: con ferretto? di che taglia? per quante ore al giorno? a che età avevano iniziato a portarlo?. «Non abbiamo rilevato alcuna prova che il reggiseno, di qualsiasi tipo e indipendentemente da quanto lo si porta, possa aumentare il rischio di cancro al seno» afferma Lu Chen, coordinatore dello studio. Il reggiseno è dunque scagionato del tutto e definitivamente? La metodologia di studio utilizzata non consente di ottenere risultati conclusivi, ma le indicazioni che ne derivano sono molto affidabili. Non esiste, al momento, alcuna evidenza di correlazione diretta fra l’insorgenza del tumore al seno e le abitudini legate all’utilizzo del reggiseno.
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Evitare reggiseni troppo stretti e non indossare il reggiseno di notte
Bisogna però ricordare che, per il benessere del nostro corpo, ci sono delle precauzioni che restano sempre valide. Cominciamo col dire che il seno è ricco di vasi linfatici (vedi figura qui accanto) i quali, tra le tante funzioni, si occupano anche dell’eliminazione delle tossine. Il reggiseno – se particolarmente stretto e indossato per molte ore durante il giorno, o addirittura la notte – può determinare la stasi della linfa contenuta in questi vasi linfatici, con conseguente indolenzimento delle mammelle e dei cavi ascellari. Quest’ultimo dato è ancora più significativo quando si usa un reggiseno con ferretto. Ricorda: indossare un capo, sia biancheria o vestiario, troppo stretto non giova alla circolazione! Il suggerimento pratico è quindi quello di ricorrere alla saggezza delle nonne: esattamente come le scarpe con tacco dodici non andrebbero portate tutto il giorno sette giorni su sette, anche i push up andrebbero usati a piccole dosi.
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Irritazione cutanea da reggiseno
Se la temperatura dell’ambiente è elevata, la sudorazione sarà altrettanto elevata. L’uso continuato di un reggiseno, unito alla presenza copiosa di sudore, può determinare la formazione di irritazioni cutanee, specie a livello del solco al di sotto della mammella. Alcuni consigli per evitare questa spiacevolissima condizione, sono ad esempio: scegliere tessuti 100% cotone (senza poliestere); lavarsi accuratamente le zone a contatto col reggiseno usando prodotti neutri che non contengano alcool, agenti chimici derivati dal petrolio, profumazioni eccessive; usare dei fazzoletti di cotone 100% per separare la cute sotto il seno, o sotto la chiusura del reggiseno. Importante stare attenti anche alla presenza di nei: il reggiseno potrebbe in alcuni casi determinare traumi e sanguinamento copioso a carico di queste strutture, con conseguenze anche pericolose per l’organismo. In caso di rottura traumatica di un neo, si consiglia una dermatoscopia.
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Il tumore al seno si previene così
Abbiamo quindi capito che il reggiseno non provoca il tumore, ma deve essere utilizzato con criterio. Ma come fare per prevenire il tumore al seno? Molteplici studi hanno confermato che una dieta ipocalorica a basso consumo di carboidrati e derivati animali sia associata a una diminuzione significativa del rischio di sviluppare un tumore al seno nel corso della vita. Così come l’attività fisica regolare previene l’insorgenza di questa neoplasia. Inoltre, bisogna ricordare che i principali fattori di rischio, oltre alla familiarità, sono il consumo di alcol, l’obesità, la sindrome metabolica e l’insulino-resistenza. In tutti questi casi, risulta particolarmente importante sottoporsi a controlli senologici regolari e adottare uno stile di vita salutare, riducendo l’apporto calorico, contenendo il peso e facendo movimento regolarmente.
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