Io non mollai: la guerra non fermò il mio sogno

MEDICINA ONLINE Luka Modrić  calciatore croato centrocampista del Real Madrid nazionale croata capitano WORL CUP FIFA SOCCER FOOTBALL FINAL FINALE NON MOLLARE GUERRA CALCIO SPORT.jpg“Da piccolo durante il periodo della guerra, fuori l’albergo che ci ospitava come rifugiati, calciavo continuamente il pallone contro il muro. Sognavo di giocare in grandi palcoscenici e di scappare da tutto quello che mi circondava: volevo diventare un calciatore professionista. Gli altri mi vedevano e mi consideravano pazzo. Pensare al calcio, in un momento del genere… ma io volevo solo giocare e calciare la palla, non mi faceva pensare a niente. Finita la guerra, mio padre – che nel frattempo aveva trovato lavoro come meccanico per l’esercito – mi iscrisse in una scuola calcio, mi rifiutarono diverse volte, dicevano che non potevo giocare perché troppo magro e perché avevo le ossa troppo piccole, ma io non mollai: la guerra non aveva fermato il mio sogno, figuratevi se potevo mollare proprio ora. Andai avanti e provai ad inseguire il mio sogno. 
Con il mio club ho vinto tutto ed oggi sono qui, in finale di Coppa del Mondo con la mia Croazia e nella semifinale al fischio finale mi è passata in mente tutta la mia vita. Come fai a non commuoverti? Come fai a non piangere?”

Luka Modrić, calciatore croato, capitano della nazionale croata (ieri qualificatasi per la prima volta nella sua storia ad una finale della Coppa del Mondo FIFA, contro la Francia) e centrocampista del Real Madrid, squadra vincitrice delle ultime tre edizioni della Champions League. Il calciatore si riferisce alla guerra di indipendenza della Croazia, combattuta tra il 1991 e il 1995 quando Modrić aveva meno di 10 anni.

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Lo Staff di Medicina OnLine

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