Il genere Datura appartiene alla famiglia delle Solanaceae ed include diverse specie, tra cui Datura stramonium, Datura metel, Datura innoxia e Datura ferox. Si tratta di piante erbacee o arbustive caratterizzate da fiori tubolari bianchi o violacei e da frutti spinosi contenenti numerosi semi. Originaria di regioni temperate e tropicali, la Datura cresce spontaneamente in molte aree del mondo, compresa l’Europa meridionale. Dal punto di vista farmacologico, la Datura è ricca di alcaloidi tropanici: atropina, scopolamina e iosciamina. Questi composti agiscono come antagonisti competitivi dei recettori muscarinici dell’acetilcolina, producendo un effetto anticolinergico sistemico. Le concentrazioni degli alcaloidi variano in modo imprevedibile a seconda della specie, del clima, della stagione e della parte di pianta considerata, rendendo impossibile dosare in modo sicuro la sostanza a fini non terapeutici. In ambito medico, derivati purificati della scopolamina e dell’atropina sono utilizzati in dosi controllate per il trattamento di spasmi gastrointestinali, bradicardia e cinetosi. Tuttavia, quando la Datura viene assunta in forma grezza o artigianale per scopi psicoattivi, la variabilità del contenuto alcaloidico espone il consumatore a un altissimo rischio di intossicazione grave o letale.
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Uso tradizionale e culturale della Datura
Fin dall’antichità, la Datura è stata impiegata in contesti rituali e religiosi. Popolazioni dell’India, dell’America Centrale e dei nativi nordamericani la consideravano una pianta “sacra” in grado di indurre visioni e trance mistiche. In molte culture, veniva assunta sotto forma di infusi, fumi o unguenti per comunicare con gli spiriti o predire il futuro. In Europa medievale, la Datura (assieme alla Mandragora e alla Belladonna) rientrava nella composizione degli “unguenti delle streghe”, preparati allucinogeni spalmati sulla pelle per ottenere stati di estasi o volo magico. La presenza di scopolamina, lipofila e capace di attraversare la barriera ematoencefalica, spiega i fenomeni di dissociazione e amnesia che spesso accompagnavano tali esperienze. Nel XX secolo, con la diffusione della cultura psichedelica, alcuni gruppi giovanili iniziarono a sperimentare la Datura come alternativa “naturale” all’LSD, tuttavia, a differenza degli allucinogeni serotoninergici, la Datura induce deliri anticolinergici e confusione mentale anche estrema piuttosto che percezioni amplificate, rendendola una delle droghe più imprevedibili e pericolose.
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Quale specie specifica di Datura determina allucinazioni?
Non c’è un solo tipo di Datura che determina allucinazioni: diverse specie del genere Datura contengono alcaloidi tropanici (scopolamina, atropina, iosciamina) che possono produrre allucinazioni deliranti di tipo anticolinergico. Le specie più frequentemente implicate nei casi clinici e negli usi rituali/ricreativi sono soprattutto:
- Datura stramonium (jimsonweed, thorn-apple): la specie più spesso riportata in tossicologia e letteratura clinica per intossicazioni con delirio, allucinazioni e casi gravi.
- Datura metel: usata tradizionalmente in Asia; contiene gli stessi alcaloidi e può provocare quadri analoghi.
- Datura innoxia, D.ferox, D.wrightii e altre specie del genere: tutte contengono tropani in varia misura e quindi potenzialità di produrre delirio/allucinazioni. La concentrazione varia molto tra specie, parti della pianta, stagione e luogo di crescita.
Le parti che più determinano allucinazioni, sono semi e fiori (ma anche foglie e radici).
Modalità di assunzione della Datura
L’assunzione della Datura, in contesti non terapeutici, rappresenta uno dei comportamenti più pericolosi nel campo delle droghe naturali. A differenza di sostanze come la psilocibina o la mescalina, che possiedono un margine di sicurezza relativamente ampio e un effetto psicotropo più prevedibile, la Datura è una pianta dall’effetto altamente tossico, a dose imprevedibile e con un profilo farmacologico estremamente variabile.
Ogni parte della pianta – semi, foglie, radici, fiori – contiene alcaloidi tropanici in concentrazioni diverse, che possono oscillare in maniera marcata in base alla stagione, al suolo, all’età della pianta e perfino all’ora del giorno in cui viene raccolta. Le modalità di assunzione documentate, sia in contesti tradizionali sia nel consumo ricreativo contemporaneo, sono molteplici:
- Ingestione orale: è la via più comune e più pericolosa. I semi vengono ingeriti interi o triturati e miscelati ad alimenti o bevande. In alternativa, si utilizzano infusi o decotti ottenuti da foglie e fiori. In queste forme, l’assorbimento enterico degli alcaloidi (soprattutto scopolamina e atropina) è rapido, con effetti che iniziano entro 30–60 minuti e possono durare fino a 24–48 ore. I soggetti spesso sperimentano un passaggio brusco da uno stato di eccitazione psicomotoria e confusione a un delirio allucinatorio completo, accompagnato da secchezza estrema delle mucose, midriasi paralitica e tachicardia marcata.
- Fumo o inalazione: alcune tradizioni sciamaniche e pratiche pseudo-esoteriche prevedono l’essiccazione delle foglie di Datura stramonium o Datura metel, che vengono poi fumate da sole o mescolate ad altre piante. L’assorbimento per via inalatoria produce un effetto più rapido ma non meno pericoloso, con un rischio maggiore di convulsioni e alterazioni acute del ritmo cardiaco. Anche piccole quantità possono determinare deliri confuso-onirici difficilmente controllabili.
- Applicazione cutanea o mucosale: in alcune culture antiche (in particolare mesoamericane e indiane), la Datura veniva utilizzata sotto forma di unguenti o paste applicate sulla pelle o sulle mucose genitali. Gli alcaloidi tropanici, lipofili, attraversano facilmente la barriera cutanea, generando stati di allucinazione e sedazione profonda. È una via d’assorbimento lenta ma insidiosa, poiché l’intossicazione può manifestarsi dopo ore e persistere per giorni.
- Associazione con altre sostanze: in epoca moderna, si sono verificati casi di consumo combinato con cannabis, alcol o psichedelici classici. Questa combinazione è estremamente rischiosa: l’effetto anticolinergico della Datura interagisce con l’azione depressiva o stimolante delle altre sostanze, amplificando il rischio di delirio tossico, coma e collasso cardiovascolare.
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Effetti tossicologici
Gli effetti della Datura si manifestano entro 30–60 minuti dall’ingestione e possono durare oltre 24 ore. A dosi basse, si osservano secchezza delle fauci, midriasi e tachicardia; a dosi moderate o elevate, compaiono agitazione psicomotoria, allucinazioni vivide, delirio, disorientamento e amnesia retrograda. A livello sistemico, l’intossicazione causa tachicardia, ipertermia, ritenzione urinaria, ileo paralitico, midriasi fissa e perdita della termoregolazione. Nei casi gravi si verifica depressione respiratoria, coma e morte. Il trattamento richiede monitoraggio intensivo e somministrazione di fisostigmina, un inibitore della colinesterasi capace di antagonizzare gli effetti centrali degli alcaloidi tropanici, sebbene il suo impiego debba essere valutato con cautela per il rischio di bradicardia o convulsioni.
Effetti allucinogeni
Le allucinazioni prodotte dalla Datura si differenziano qualitativamente da quelle indotte da psichedelici serotoninergici (LSD, psilocibina) o da dissociativi (ketamina):
- Contenuto realistico e immersivo. Le visioni sono spesso estremamente “verosimili”: il soggetto interagisce con persone, animali o scenari che percepisce come reali, con dettagli comportamentali e sensoriali vividi.
- Tipologia sensoriale mista. Predominano allucinazioni visive e cenestetiche; possono essere presenti allucinazioni uditive e del senso del tempo. Non è raro che le percezioni siano multisensoriali (es. vedere e “sentire” un interlocutore inesistente).
- Delirium e confabulazione. Le allucinazioni si inseriscono in un quadro di delirio anticolinergico: il paziente spesso costruisce narrative confabulatorie per spiegare le percezioni, con amnesia retrograda o anterograda parziale.
- Emotività e tonalità persecutoria. Le esperienze tendono ad essere angosciose o minacciose: paura intensa, panico, reazioni aggressive o tentativi di fuga sono frequenti.
- Amnesia post-evento. Dopo la risoluzione dell’intossicazione è comune un vuoto mnestico riguardo a parti importanti dell’esperienza.
Queste caratteristiche spiegano perché l’uso di Datura sia associato a comportamenti pericolosi (cadute, traumi, incidenti) più frequentemente rispetto a molte altre sostanze allucinogene.
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Rischi acuti e cronici dell’uso di Datura
L’assunzione di Datura stramonium e delle altre specie affini comporta una serie di rischi medici estremamente elevati, sia a breve termine (fase acuta dell’intossicazione) sia a lungo termine, per gli effetti neurotossici e psichiatrici residui. La difficoltà principale risiede nell’impossibilità di prevedere il contenuto in alcaloidi e la risposta individuale, rendendo qualsiasi uso “ricreativo” potenzialmente letale.
Rischi acuti
L’intossicazione acuta da Datura determina il cosiddetto delirio anticolinergico, quadro clinico caratterizzato da:
- Midriasi fissa e fotofobia dovuta al blocco dei recettori muscarinici pupillari;
- Ipertermia e anidrosi, per inibizione della sudorazione;
- Tachicardia e ipertensione transitoria seguite da possibile collasso cardiovascolare;
- Ritenzione urinaria e ileo paralitico;
- Disorientamento, allucinazioni, delirio e agitazione psicomotoria intensa.
Le allucinazioni indotte sono realistiche, spesso terrorizzanti, e possono indurre comportamenti pericolosi per sé e per gli altri. Numerosi casi clinici riportano traumi, cadute o incidenti durante fasi di confusione e fuga delirante. Nei casi più gravi si osservano coma, convulsioni, rabdomiolisi, insufficienza respiratoria e arresto cardiaco. La mortalità è correlata all’ipertermia e all’insufficienza multiorgano. L’unico antidoto specifico rimane la fisostigmina endovenosa, che ripristina temporaneamente la trasmissione colinergica, ma deve essere somministrata in ambiente intensivo per il rischio di bradicardia severa.
Rischi neurologici e cognitivi
L’effetto neurotossico degli alcaloidi tropanici si concentra su ippocampo, corteccia prefrontale e sistema limbico. Anche dopo la risoluzione dell’intossicazione, i pazienti possono presentare:
- Disturbi della memoria a breve termine;
- Deficit di concentrazione e attenzione;
- Persistente confusione o disorientamento temporale;
- Episodi di flashback o disforia post-allucinatoria.
In letteratura sono descritti casi di encefalopatia tossica transitoria e alterazioni cognitive di lunga durata dopo esposizioni singole ad alte dosi.
Rischi psichiatrici
Sul piano psichiatrico, l’esperienza delirante può precipitare episodi psicotici acuti, soprattutto in soggetti predisposti. Alcuni pazienti sviluppano successivamente ansia cronica, insonnia e sintomi post-traumatici legati alla percezione di perdita di controllo durante l’intossicazione.
La scopolamina, in particolare, può indurre amnesia dissociativa e depersonalizzazione, favorendo crisi identitarie e stati paranoidi anche a distanza di giorni.
Rischi sociali e ambientali
La Datura è una pianta facilmente reperibile, spesso coltivata a scopo ornamentale, e questo ne favorisce l’abuso soprattutto tra adolescenti o soggetti che cercano esperienze “naturali” di alterazione della coscienza. L’assenza di una percezione del rischio, unita alla disinformazione online, conduce spesso a ingestioni inconsapevoli di dosi tossiche.
L’uso in gruppo aumenta il rischio di intossicazioni multiple, ritardi nei soccorsi e comportamenti impulsivi pericolosi (cadute, annegamenti, incidenti stradali).
Rischi medico-legali
In ambito forense, la Datura è implicata in episodi di stupefazione criminale: la scopolamina, somministrata a scopo di rapina o abuso, provoca amnesia anterograda e perdita di volontà, rendendo la vittima docile e inconsapevole. Tali casi, più frequenti in America Latina, hanno alimentato il soprannome di “droga dello zombie”.
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Implicazioni mediche, legali e sociali
L’uso della Datura come droga rappresenta un grave problema di salute pubblica per la combinazione di accessibilità, scarsa conoscenza tossicologica e potenziale letale. In molti Paesi, la pianta non è classificata come sostanza stupefacente, ma la vendita o promozione a fini ricreativi è vietata. Dal punto di vista medico, i casi di intossicazione da Datura richiedono un approccio multidisciplinare che coinvolge emergentisti, tossicologi e psichiatri. Spesso, i pazienti presentano stato confusionale persistente, agitazione e amnesia anche per 48–72 ore, con necessità di contenimento farmacologico e supporto ventilatorio nei casi severi. Sul piano sociale, la Datura è una sostanza che affascina per la sua reputazione “mistica” ma che in realtà nasconde una tossicità imprevedibile e una totale assenza di controllo sulla dose. L’assunzione, anche di poche foglie o semi, può determinare esiti fatali o danni neurologici permanenti. Per questo motivo, le campagne di informazione devono sottolineare non solo la pericolosità chimica della pianta, ma anche la differenza sostanziale tra un fitoterapico controllato e un veleno naturale dall’effetto psicoattivo illusorio e distruttivo.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine