
Trezzano sul Naviglio (Milano), 8 settembre 2013. Arriva in tribunale il caso di una donna di Trezzano che, nel maggio 2012, subì gravi ustioni durante un trattamento di epilazione in un centro estetico locale. I titolari del centro saranno ora chiamati a rispondere in sede giudiziaria.
La vittima, 48 anni, si era rivolta al centro per una sessione di fotoepilazione, tecnica mirata a rimuovere i peli e rallentarne la ricrescita. Durante la seduta la donna avvertì un intenso bruciore, ma fu rassicurata dall’estetista. Con il passare dei minuti il dolore peggiorò e la paziente chiese di interrompere il trattamento. Il giorno successivo, non avendo notato miglioramenti, si rivolse al medico curante, che la indirizzò a un dermatologo. Persistendo i sintomi, la donna si recò pochi giorni dopo al pronto soccorso dell’ospedale San Paolo, dove le furono diagnosticate ustioni alle gambe e all’inguine, con formazione di vesciche, trattate con medicazioni e terapia antibatterica.
Gli accertamenti hanno confermato ustioni di primo e secondo grado, con danni estetici tali da rendere necessaria una valutazione per un eventuale intervento di chirurgia plastica. La donna presentò quindi denuncia per lesioni contro il centro estetico.
Il pubblico ministero Ferdinando Esposito, dopo aver concluso le indagini, ha chiesto il rinvio a giudizio della titolare del centro, una sessantenne, accusata di lesioni aggravate. Secondo l’accusa, l’estetista avrebbe causato «lesioni superficiali e profonde» con un «periodo di malattia superiore a 40 giorni», non fornendo adeguate informazioni sui rischi e procedendo al trattamento senza regolare correttamente il filtro, l’intensità della luce e l’applicazione del gel sulle aree più vulnerabili.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine