Differenza tra fisiatra, fisioterapista, ortopedico, osteopata, posturologo, logopedista, chinesiologo, medico dello sport

DOTT. EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO MEDICINA ONLINE FISIOTERAPIA FISIATRIA ORTOPEDICO RIABILITAZIONE GINOCCHIO ANCA LETTINO MASSAGGIO POSTUROLOGO CHINESIOLOGO OSTEOPATA LOGOPEDISTA MEDICO DELLO SPORT DISTORSIONETra i miei pazienti ho notato che esiste spesso una profonda confusione tra la figura professionale di fisioterapista, fisiatra, medico dello sport ed ortopedico ed ancor peggio quando si tratta di comprendere le diverse competenze di osteopata, di chinesiologo, di posturologo e di logopedista. Cerchiamo di capire oggi, con un linguaggio semplice, quali sono le differenze tra queste variegate tipologie di professionisti della salute.

Fisioterapista o fisiatra?

Per prima cosa cominciamo a vedere la differenza che c’è tra fisiatra e fisioterapista. Anche se entrambe le figure professionali operano nell’ambito della Medicina della riabilitazione, il loro ruolo nei confronti il paziente, nel concreto, è completamente differente. Così come risulta differente anche il rispettivo percorso professionale. Capire bene la differenza che c’è tra un fisiatra ed un fisioterapista risulta fondamentale per sapere a quale dei due rivolgersi.

Il fisiatra è, innanzitutto, un medico. La parola stessa deriva dal greco physis (fisico) e iatra (medico), e significa letteralmente medico del fisico. Dunque, il fisiatra, è un medico chirurgo che ha conseguito una specializzazione nel campo della Medicina della riabilitazione. Si tratta quindi di un medico specialista che si occupa di tutte le patologie che possono causare disabilità motorie o che possono provocare problemi sia a livello dell’apparato locomotore sia a livello del sistema nervoso. Il fisiatra segue tutti gli aspetti della gestione della disabilità a seguito di un trauma fisico, di un intervento chirurgico, di un ictus oppure in caso di disabilità congenita o acquisita. Semplificando, il ruolo di un fisiatra è di formulare una diagnosi della patologia e di prescrivere il trattamento adeguato, che può essere un farmaco e/o una terapia riabilitativa e/o un altro tipo di terapia. In molti casi il fisiatra collabora con altri medici, ad esempio un neurologo (pensiamo ad esempio alla riabilitazione dopo una emorragia cerebrale che ha determinato emiparesi) e/o con un ortopedico (ad esempio dopo una frattura).

Il fisioterapista, invece, NON è un medico come molti pensano. Per la precisione questa figura viene definita come un professionista sanitario che si occupa di pazienti affetti da patologie del sistema locomotore, attuando tutte le strategie necessarie per arrivare alla riabilitazione e al recupero funzionale. Il fisioterapista si occupa della fase pratica del trattamento: egli, infatti, propone ed attua le terapie fisiche necessarie alla guarigione, integrandole con l’utilizzo di protesi o ausili. Come già detto, il fisioterapista NON è un medico quindi il suo campo di azione inizia solo successivamente alla diagnosi, che può essere effettuata esclusivamente dal medico fisiatra o da altro medico. Semplificando: il medico fisiatra visita il paziente, formula una diagnosi e all’occorrenza può prescrivere una terapia riabilitativa (ad esempio TENS o magnetoterapia) che viene effettuata dal fisioterapista. Importante infine sottolineare il fatto che il fisiatra, come tutti i medici, è autorizzato a prescrivere farmaci mentre il fisioterapista NON può farlo.

La differenza che c’è tra un fisiatra e un fisioterapista non riguarda solo il loro ruolo ma anche il rispettivo percorso formativo: Per diventare fisiatra, infatti, è necessario conseguire prima una laurea in Medicina e Chirurgia (durata 6 anni) e successivamente, previo esame di Stato, iscriversi all’albo dei Medici Chirurghi, bisogna vincere un concorso e frequentare un corso di specializzazione in fisiatria (quindi un totale 11 anni di studio). Invece per diventare fisioterapisti non è necessario iscriversi a Medicina ma bisogna comunque seguire un percorso formativo universitario mediante iscrizione alla facoltà di Fisioterapia. Il corso di laurea in fisioterapia ha una durata di 3 anni al termine dei quali si dovrà superare un esame di Stato che darà la possibilità di esercitare la professione di fisioterapista.

Fisiatra o ortopedico?

L’ortopedico è un medico che ha conseguito una laurea in Medicina e Chirurgia e successivamente una specializzazione in ortopedia e traumatologia. L’ortopedico deve aver maturato conoscenze teoriche e pratiche nel campo della fisiopatologia e della terapia, sia medica che chirurgica, nel campo scheletrico che muscolare. Quando un ortopedico visita il paziente ne valuta le condizioni fisiche anche con l’ausilio di esami diagnostici (ad esempio radiografia o TAC) ed elabora una terapia che può essere chirurgica o non chirurgica. In definitiva sia ortopedico che fisiatra sono medici (quindi possono somministrare farmaci), ma uno si è specializzato in fisiatria e l’altro in ortopedia. Mentre il fisiatra generalmente non si occupa anche della parte chirurgica, al contrario l’ortopedico ha conoscenze soprattutto in campo chirurgico e si occupa della chirurgia. I due specialisti possono collaborare essendo complementari. Ad esempio durante un percorso di riabilitazione dopo una frattura di femore: in questo caso l’ortopedico effettua la parte chirurgica e il fisiatra si occupa del recupero funzionale dell’arto operato prescrivendo terapie che in genere possono essere eseguite presso il fisioterapista.

Medico dello sport

Il medico dello sport è un medico (laureato in medicina) che si è poi specializzato in medicina dello sport. La medicina dello sport è la branca della medicina che si occupa della prevenzione e del trattamento delle patologie associate all’attività fisica di tipo sportivo. Il medico dello sport si occupa di certificare l’idoneità alla pratica sportiva agonistica (per legge è l’unico medico che può farlo) e quella non agonistica e può effettuare test e valutazioni per identificare eventuali problemi legate allo sport o che possono sconsigliarne la pratica, ad esempio un disturbo cardiaco che può impedire l’attività agonistica di un calciatore che aspiri al professionismo. Il medico dello sport può fornire consulenze sull’alimentazione più adatta a uno sportivo ed elaborare una dieta specifica per un certo sport, inoltre assiste l’atleta durante la pratica sportiva, gestisce i traumi sportivi e si occupa della gestione delle malattie croniche attraverso la prescrizione dell’esercizio fisico come terapia. Infine, può rivestire il ruolo di medico di gara e occuparsi di antidoping. Le patologie più spesso trattate dal medico dello sport sono i traumi sportivi, che quasi sempre includono danni alle articolazioni e ai legamenti (come distorsioni, lussazioni, rottura dei legamenti), dolore patellofemorale (ginocchio del corridore), epicondilite laterale e mediale (gomito del tennista), fratture, traumi cranici.Strumenti spesso usati dai medici dello sport sono ad esempio: il test da sforzo massimale, le ecografie articolari, il protocollo RICE: riposo, ghiaccio, compressione e sollevamento (Rest, Ice, Compression, Elevation), le iniezioni di corticosteroidi, le ortesi. Il medico dello sport spesso collabora con altri medici (tra cui neurologi, ortopedici, neurochirurghi, fisiatri) ed altre figure professionali come fisioterapisti e posturologi. Il medico dello sport, essendo un medico, può ovviamente somministrare farmaci ed eseguire diagnosi.

Osteopata: chi è e cosa tratta?

L’osteopata pratica l’osteopatia, cioè una medicina non convenzionale che si basa sul contatto manuale in fase di diagnosi e trattamento e che considera l’essere umano come unità di corpo, mente e spirito, dove ciascuna parte del corpo può interagire con l’insieme tramite dei movimenti. Tramite valutazione, diagnosi e trattamento (con tecniche manuali di massaggio/allungamento muscolare e di “auto-guarigione”), si applica ad una pluralità di condizioni cliniche, senza utilizzo di farmaci o strumenti, semplicemente attraverso la manipolazione dei tessuti. L’osteopata si occupa di prevenire e/o curare diverse patologie e condizioni di interesse ortopedico, neurologico, psichiatrico ed internistico, tra cui: ipercifosi, iperlordosi, lombalgia, cervicalgia, dorsalgia, dolori al coccige, colpo di frusta, periartrite scapolo omerale, problemi dell’anca, gonalgia, pubalgie, fascite, tendiniti, vertigini, cefalee, ernia del disco, nevralgie facciali, nevralgie cervico-brachiali, cruralgie, sciatalgie, fatica cronica, fibromialgia, turbe del sonno, irritabilità, depressione, ansia, reflusso gastroesofageo, stipsi, disordini funzionali delle vie digestive, colon irritabile, ernia iatale, bruciore di stomaco, problemi post-operatori cardiocircolatori, emorroidi, dismenorrea, problemi di masticazionedisturbi dell’articolazione temporo-mandibolare, malocclusioni dentarie. In genere l’osteopatia non si occupa di malattie particolarmente gravi ed in tutti i casi di urgenze mediche, come ad esempio una frattura: in questi casi in genere interviene il medico ortopedico. La principale differenza tra la fisioterapia e l’osteopatia consiste nel fatto che il fisioterapista in genere si occupa di una sintomatologia locale, mentre l’osteopata utilizza un approccio totale sia nella diagnosi che nella terapia. In genere il fisioterapista cura il sintomo (ad esempio il dolore) mentre l’osteopata non cura il sintomo, ma va oltre cercando la causa alla base del disturbo anche quando non è diagnosticata e non è apparente.

Osteopata: che titoli servono?

Dal 22 dicembre 2017 in Italia l’osteopatia viene identificata come una nuova professione sanitaria dall’articolo 7 della Legge 3/2018. Questo porterà verosimilmente alla creazione di un corso di laurea in osteopatia e di un albo professionale (albo degli Osteopati). Allo stato attuale, invece, per diventare osteopati serve frequentare appositi corsi, a cui ci si può iscrivere dopo il diploma di scuola superiore oppure dopo una laurea in fisioterapia o una in medicina.I possibili corsi sono di tre tipi:

  • Corso di Osteopatia a Tempo Pieno della durata di 5 anni;
  • Corso di Osteopatia per Fisioterapisti della durata di 5 anni;
  • Corso di Osteopatia a Tempo Parziale della durata di 6 anni.

Nel primo caso l’aspirante osteopata inizia un percorso di studi subito dopo aver terminato le scuole superiori. Al termine non ci sarà una laurea, almeno per ora, ma si avrà la possibilità poi di esercitare la professione. Negli altri due casi si tratta di corsi post laurea aperti soltanto a studenti già qualificati in possesso di:

  • Laurea in Fisioterapia;
  • Laurea in Medicina e Chirurgia;
  • Laurea in Odontoiatria.

Per chi intraprende i percorsi post laurea al termine dei corsi si avrà l’abilitazione riconosciuta a livello medico. Sarà qundi possibile avere quattro figure distinte: il medico osteopata (che se necessario può somministrare anche farmaci al paziente), l’odontoiatra osteopata (che se necessario può somministrare anche farmaci al paziente), il fisioterapista osteopata (che è anche fisioterapista ma, non essendo medico, per legge non può somministrare farmaci) ed l’osteopata (che non è né fisioterapista né medico quindi non può somministrare farmaci). Queste informazioni potrebbero tuttavia non essere attuali visto che la figura professionale dell’osteopata è probabilmente destinata a cambiare per le leggi italiane.

Posturologo: chi è e cosa tratta?

Il posturologo pratica la posturologia, cioè una branca della medicina complementare che studia il funzionamento del sistema posturale e il rapporto tra questo e le patologie che possono derivare dall’assunzione di una postura scorretta. Tipicamente il posturologo, tramite ginnastica posturale ed altre tecniche, si occupa di artrosi, ernia del disco, sciatica, lombosciatalgia, ernia cervicale, lombalgia, scoliosi, disturbi della colonna vertebrale, dolori lombari, discopatie cervicali, tendiniti, vertigini, bruxismo o malocclusioni. Il posturologo può intervenire anche per curare indirettamente il mal di testa, qualora esso dipenda da una scorretta postura. Per intervenire sulle posture errate, il posturologo deve occuparsi di numerose strutture del corpo coinvolte nella postura, tra cui: sistema nervoso centrale e periferico, piede, bocca (mandibola ed articolazione temporo-mandibolare), orecchio interno, occhio, muscoli, articolazioni.

Posturologo: che titoli servono?

Si diventa posturologo frequentando uno specifico corso (master, in gemnere della durata di un anno), al quale si accede con una delle lauree propedeutiche alla posturologia, tra cui quella in Medicina e Chirurgia, quella in Odontoiatria e tutte le lauree brevi sanitarie, come Fisioterapia, Scienze Motorie, Podologia e anche Logopedia e Psicologia.
Dopo aver acquisito il titolo di posturologo, è possibile praticare la professione, ma gli ambiti di azione sono diversi a seconda della laurea posseduta prima del master. Infatti rimane costante il fatto che solo il medico posturologo possa somministrare farmaci, mentre tutte le altre figure (ad esempio il fisioterapista posturologo) non possono farlo, inoltre un posturologo laureato in Medicina può formulare una diagnosi clinica, mentre un posturologo operatore sanitario può solamente effettuare valutazioni posturali e funzionali dei pazienti, senza poter decidere o attuare programmi riabilitativi o terapeutici.
In Italia ancora non esiste un corso di laurea in Posturologia, né un albo professionale e la formazione del posturologo avviene esclusivamente tramite master post-laurea. Queste informazioni potrebbero tuttavia non essere attuali visto che la figura professionale del posturologo è probabilmente destinata a cambiare per le leggi italiane.

Chinesiologo o kinesiologo: chi è e cosa tratta?

Il chinesiologo (o kinesiologo, anche se i due termini indicano cose leggermente diverse, in Italia vengono comunque usati spesso come sinonimi) pratica la chinesiologia (o kinesiologia), cioè una branca della medicina complementare che si occupa del movimento umano sotto tutti i più svariati punti vista: sportivo, rieducativo, preventivo, amatoriale e/o ludico. Il chinesiologo è colui che applica le proprie conoscenze scientifiche di fisiologia e di biomeccanica per aiutare il proprio paziente a raggiungere gli obiettivi fisici che si propone, come ad esempio corretta postura, dimagrimento, migliore perfomance sportiva, rieducazione funzionale, potenziamento muscolare, attività fisica nella disabilità. Tra le applicazioni della chinesiologia vi sono anche la psicologia dello sport, il controllo motorio, l’acquisizione delle abilità, l’apprendimento motorio, la riabilitazione.

Chinesiologo: che titoli servono?

Dal gennaio 2013 la professione del chinesiologo è stata inserita nell’elenco delle professioni organizzate (legge 04/2013) e i professionisti possono associarsi in associazioni di categoria per dimostrare ai propri utenti di essere in possesso dei requisiti minimi fondamentali per esercitare la professione (che sono titolo di studio ed iscrizione all’Unione Nazionale Chinesiologi). Il chinesiologo è generalmente un laureato in Scienze Motorie che ha approfondito i propri studi con appositi studi (ad esempio un master in chinesiologia). Esistono comunque anche altre figure professionali, come ad esempio il medico chinesiologo oppure il fisioterapista chinesiologo. Rimane costante il fatto che solo il medico chinesiologo possa somministrare farmaci, mentre tutte le altre figure (ad esempio il fisioterapista chinesiologo) non possono farlo. Queste informazioni potrebbero tuttavia non essere attuali visto che la figura professionale del chinesiologo è probabilmente destinata a cambiare per le leggi italiane.

Logopedista: chi è e cosa tratta?

Il logopedista pratica la logopedia, cioè quella parte della medicina che si occupa dello studio, della prevenzione, della valutazione e della cura delle patologie e dei disturbi della voce, del linguaggio, della comunicazione, della deglutizione e dei disturbi cognitivi connessi (come memoria ed apprendimento).
Tra le patologie di interesse logopedico sono quelle neurologiche e neuropsicologiche (afasie, aprassia verbale e aprassia bucco-linguo-facciale, agnosie verbali, ritardi di sviluppo del linguaggio, disturbi fonologici isolati, disturbi specifici del linguaggio, disturbi specifici dell’apprendimento, ritardi mentali, disturbi dell’attenzione, disprassia verbale); quelle neurocomportamentali (patologie cerebrali che modificano il comportamento, patologie dello spettro dell’autismo, demenze); quelle otorinolaringoiatriche e foniatriche (disfonie, disartrie, dislalie, disodie, difficoltà di linguaggio legate alla sordità, balbuzie, disfagie, deglutizione disfunzionale); quelle miofunzionali. I logopedisti – in molti casi coordinandosi con i fisioterapisti – praticano attività terapeutica volta alla rieducazione delle disabilità comunicative e cognitive, utilizzando terapie logopediche di abilitazione e riabilitazione della comunicazione e del linguaggio, verbali e non verbali. I logopedisti inoltre propongono l’adozione di ausili, ne addestrano all’uso e ne verificano l’efficacia; svolgono attività di studio, didattica e consulenza professionale nei servizi sanitari e in quelli ove si richiedono le loro competenze professionali; verificano le rispondenze della metodologia riabilitativa attuata agli obiettivi di recupero funzionale; svolgono la loro attività professionale in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o in regime libero professionale.

Logopedista: che titoli servono?

Il profilo professionale del logopedista in Italia è definito nel decreto ministeriale 14 settembre 1994, n. 742, che prevede:

  • laurea di primo livello, ordinariamente incardinata presso la facoltà di Medicina e chirurgia (dipartimenti di otorinolaringoiatria e foniatria, neuropsichiatria infantile, neurologia);
  • laurea magistrale in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie, come è per tutte le professioni sanitarie “SNT2”.

A seguito dell’entrata in vigore della legge 3/2018 e successivi decreti attuativi, dal primo luglio 2018, per i logopedisti è previsto l’obbligo di iscrizione all’albo dei logopedisti, istituito presso l’Ordine dei tecnici di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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