Differenze tra effetto collaterale, effetti indesiderati, reazione avversa, evento avverso

MEDICINA ONLINE FARMACO FARMACIA PHARMACIST PHOTO PIC IMAGE PHOTO PICTURE HI RES COMPRESSE INIEZIONE SUPPOSTA PER OS SANGUE INTRAMUSCOLO CUORE PRESSIONE DIABETE CURA TERAPIA FARMACOLOGICTermini come effetto collaterale, reazione avversa, evento avverso non sono affatto sinonimi e non vanno usati indifferentemente, come spesso succede. Proviamo a spiegarne qui le differenze.

Con “effetto collaterale” (in inglese “side effect” o SE) si intende uno o più effetti non intenzionali che insorgano alle dosi normalmente impiegate nell’uomo e che siano connesso alle proprietà del farmaco, insomma un qualsiasi effetto non previsto o non desiderato (e non necessariamente nocivo) legato all’azione farmacologica di una sostanza terapeutica; tali effetti sono illustrati nel rispettivo foglietto illustrativo. Esempi classici di effetti collaterali sono: letargia, insonnia, cefalea e nausea. Alcuni effetti collaterali sono lievi e “banali”, mentre altri possono essere decisamente più gravi e pericolosi.

L’espressione “effetti indesiderati” è un sinonimo di “effetti collaterali”.

Con “reazione avversa a un farmaco” (in inglese “adverse drug reaction” o ADR) si intende un effetto nocivo e non voluto conseguente all’uso di un medicinale. Si distinguono anche reazioni avverse di tipo A (augmented), di tipo B (bizzarre), di tipo C (chronic), di tipo D (delayed), di tipo E (end of use) e di tipo F (failure). Secondo altre fonti si parla invece di reazioni avverse di tipo A, B e C. Una reazione avversa è sempre nociva. Una reazione avversa può anche essere inaspettata quando non è riportata nel foglietto illustrativo o nella autorizzazione alla commercializzazione del farmaco o quando sia inattesa rispetto alle caratteristiche del farmaco stesso (e va comunicata ai centri di farmacovigilanza). Un esempio di reazione avversa ad un farmaco è l’allergia.

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Con “evento avverso” (in inglese “adverse event” o AE) si intende un qualsiasi fenomeno clinico spiacevole che si presenta durante un trattamento con un farmaco ma senza avere necessariamente un rapporto di causalità o di relazione con il trattamento stesso. Quindi, l’evento avverso potrebbe essere causato dal farmaco assunto come da altri fattori e non esiste un legame tra l’evento e il farmaco.

Effetti collaterali e reazioni avverse: alcuni consigli
Molte persone si spaventano nel leggere il lungo elenco di effetti indesiderati riportati sul foglietto illustrativo e a volte decidono di rinunciare alla cura o di sospenderla o di modificare arbitrariamente i dosaggi e le modalità di somministrazione. In questo modo però rinunciano anche ai possibili benefici di un determinato trattamento. A volte inoltre è più pericoloso interrompere la cura che tollerarne i disturbi come accade ad esempio con i farmaci per la pressione alta, quindi il mio consiglio è quello di non interrompere mai una cura a meno che non sia il medico a dirlo.
Al momento della prescrizione di un farmaco si dovrebbero sempre richiedere, laddove non vengano offerte spontaneamente, informazioni sui possibili effetti indesiderati e, soprattutto, su come riconoscerli al loro esordio. Un capogiro può indicare un calo eccessivo della pressione del sangue, un gonfiore improvviso delle labbra può essere il segno di una allergia potenzialmente pericolosa, un semplice mal di gola può essere il segno di una aumentata sensibilità alle infezioni indotta da un farmaco. In caso sospettiate un effetto collaterale o una reazione avversa ad un farmaco, specie se è la prima volta che lo assumete, contattate il vostro medico.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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