Acne tardiva (senile): cause, sintomi e cure dell’acne negli adulti

MEDICINA ONLINE ACNE SENILE TARDIVA ADULTO ANZIANO DONNA UOMO VISO FURUNCOLO COMEDONE PUNTO NERO BRUFOLO CAUSE FARMACI CREMA POMATA RIMEDI PELLE CUTE ROSSORE DOLORE PUS.jpgL’acne tardiva è un problema cutaneo di natura ormonale che colpisce le donne, in prevalenza, e che consiste nella comparsa di foruncoli e comedoni arrossati in diverse aree del viso, ma anche del décolleté e della schiena, che si irritano e infiammano proprio come la tipica acne adolescenziale. Non c’è nulla di più fastidioso che ritrovarsi a soffrire improvvisamente di acne a 40 anni, magari senza aver mai avuto un solo brufolo in precedenza. Nonostante non si tratti di un problema diffuso (e tutto sommato anche considerato “normale”) come l’omologa giovanile, l’acne tardiva colpisce donne in età comprese tra i 30-35 e i 40-45 anni, e le cause possono essere svariate, anche se in linea generale c’entra sempre l’azione degli ormoni androgeni, come il testosterone, che provocano una stimolazione eccessiva delle ghiandole sebacee. Vediamo, intanto, come si manifesta l’acne tardiva.

Sintomi
Foruncoli arrossati, pustole e microcisti sono le sgradevoli e antiestetiche manifestazioni dell’acne tardiva, che compaiono soprattutto su mento e guance ma anche sul tronco o sulla schiena. Una forma di acne tardiva particolare è detta “a collare”, per via della disposizione dei brufoli e delle pustole. Esse compaiono intorno alle orecchie, sulla mandibola, sul mento e sulla gola, soprattutto in concomitanza con la fase premestruale. Esattamente come per l’acne dei teenagers, anche in questo caso l’ansia peggiora in modo notevole il sintomo, e non a caso si parla di acne tardiva da stress. Tuttavia, questo problema cutaneo non è solo di natura psicosomatica.

Cause
Spesso l’acne tardiva è dovuta ad una ipersensibilità delle ghiandole sebacee all’azione degli ormoni androgeni (che ne regolano la funzionalità), nel 50% dei casi è di origine ereditaria, e le cause sono sconosciute. Poiché, però, parliamo di un problema dermatologico, lo stress negativo, il nervosismo, uno stile di vita poco salutare e un sonno di cattiva qualità possono incidere in modo determinante nell’aggravarsi del fenomeno. Anche un ovaio policistico può naturalmente esserne la causa, ma più facilmente un’acne tardiva riguarderà donne che per anni abbiano seguito cure di tipo ormonale, come l’assunzione di pillole anticoncezionali ad alto dosaggio, poi interrotte. Quale terapia è la migliore per l’acne tardiva? Vediamo come curarla.

Cure farmacologiche
Per eliminare o attenuare l’acne tardiva non servono cure a base di dosaggi ormonali, neppure nel caso di un ovaio policistico. Una volta che il dermatologo, dopo una visita accurata, abbia stabilito che l’antiestetico fiorire di pustole e brufoletti sul viso sia proprio un’acne tardiva, potrà prescrivere prodotti adeguati, soprattutto ad uso topico. Pomate e gel farmacologici a base di retinoidi e microbici (per combattere l’infiammazione batterica) sono utili nei casi più lievi, mentre antibiotici da assumersi per via orale sono consigliati nei casi più seri. In particolare, quando la formazione di microcisti infiammate appare alquanto difficile da trattare, il dermatologo può prescrivere isotretinoina, un farmaco sintetizzato dalla vitamina A, da assumersi sotto stretto controllo e per brevi periodi, e mai in gravidanza.

Rimedi naturali
Per curare l’acne tardiva l’omeopatia è una alternativa ai farmaci tradizionali da prendere in considerazione, soprattutto perché del tutto priva di effetti collaterali. Per le pustole da acne sono indicati Calcarea Sulphurica 7 CH, 5 granuli due volte al dì, mentre per combattere le microcisti è più adatto il Selenium 9CH 5 granuli due volte al dì. Anche i gel a base di aloe vera sono un toccasana per la pelle impura e infiammata. Per quanto riguarda la fitoterapia, ecco un ottimo impacco consigliatissimo per alleviare l’acne tardiva.

Impacco di borragine:

  • 80 g di foglie di borragine (la trovate in erboristeria):
  • 1 litro di acqua.

Bollite per 12 minuti le foglie di borragine nell’acqua, lasciate intiepidire e filtrate accuratamente.

Usate il decotto come tonico disinfettante per applicazioni esterne, imbevendo delle garze da applicare sulle zone colpite. L’azione antisettica della borragine aiuterà a depurare la cute e soprattutto a spegnere l’infiammazione della pustole.

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