Differenza infiammabile, combustibile, comburente e facilmente infiammabile

MEDICINA ONLINE FLAME FIRE WOMAN WALLPAPER PHOTO PICTURE HD HI RESOLUTION METABOLISMO BASALE CALORIE BRUCIA USTIONE CALORE CALDO HOT CALOR SEXY BABY INFIAMMABILE FUOCO FLAMMABLE DANGER.jpgInfiammabile o facilmente infiammabile

La regolamentazione distingue due gruppi di sostanze infiammabili: quelle “solo” infiammabili e quelle “facilmente” infiammabili. Premetto che, per semplicità di scrittura, parlerò prevalentemente di sostanze senza distinguere tra sostanze pure, miscele, preparati, soluzioni e quant’altro a meno che non sia strettamente necessario, o che non stia citando una qualsiasi fonte.

Le sostanze facilmente infiammabili sono le seguenti:

  • sostanze e preparati liquidi il cui punto di infiammabilità è inferiore a 21 °C (compresi i liquidi estremamente infiammabili), o
  • sostanze e preparati che a contatto con l’aria, a temperatura ambiente e senza apporto di energia, possono riscaldarsi e infiammarsi, o
  • sostanze e preparati solidi che possono facilmente infiammarsi per la rapida azione di una sorgente di accensione e che continuano a bruciare o a consumarsi anche dopo l’allontanamento della sorgente di accensione, o
  • sostanze e preparati gassosi che si infiammano a contatto con l’aria a pressione normale, o
  • sostanze e preparati che, a contatto con l’acqua o con l’aria umida, sprigionano gas facilmente infiammabili in quantità pericolose.

Per le sostanze infiammabili, la sigla di riferimento è H3-B.

Infiammabile e combustibile

Di particolare rilievo è la differenza tra “infiammabile” e “combustibile” per quanto riguarda le sostanze solide. Infatti, la caratteristica di infiammabilità (che, tra l’altro, prevede il solo gruppo H3-A) va assegnata a sostanze che bruciano “rapidamente”, evitando di coinvolgere inutilmente sostanze di ordinaria combustibilità quali, ad esempio, il legno.

Combustibile

Dato che il comburente (ossigeno) è allo stato gassoso, anche il combustibile deve essere gassoso per poter reagire. I combustibili di tipo solido o liquido devono passare attraverso il processo di evaporazione o sublimazione per poter innescare la combustione.
I combustibili solidi possono essere suddivisi in difficilmente combustibili e combustibili propriamente detti, che a loro volta possono essere classificati in sostanze facilmente accendibili e sostanze difficilmente accendibili. Le sostanze difficilmente combustibili bruciano solo in presenza di un innesco costante, mentre quelle combustibili proseguono con il processo della combustione per autocatalisi. La differenza tra sostanze facilmente accendibili e sostanze difficilmente accendibili sta nella quantità più o meno elevata di energia di innesco da loro richiesta.
I combustibili liquidi che richiedono una bassa temperatura di infiammabilità sono detti volatili. I liquidi infiammabili possono accendersi anche non in presenza di una fiamma, poiché raggiungono facilmente la temperatura di autoaccensione. Quei liquidi la cui temperatura di infiammabilità è inferiore ai 21°C possono dare luogo a sostanze esplosive. Esempi sono l’acetone, la benzina, il benzolo, l’alcool, l’etere. I liquidi la cui temperatura di infiammabilità si trova tra 21°C e 65°C sono detti infiammabili. Esempi possono essere il petrolio, l’acqua ragia, il tricloroetano. Se il punto di infiammabilità supera i 65°C, questi sono detti liquidi combustibili. Tra questi, le nafte, le vernici grasse, gli oli combustibili, gli oli lubrificanti, gli oli commestibili di origine vegetale ed animale.
I combustibili gassosi non necessitano di una temperatura di infiammabilità, dato che per loro è già possibile miscelarsi con l’ossigeno.
In un ambiente chiuso, i gas si dispongono a strati di densità crescente a seconda del proprio peso, miscelandosi in proporzioni diverse con l’ossigeno già presente in quel dato ambiente. Il campo di infiammabilità è quella zona in cui la miscela tra combustibile e ossigeno è tale da consentirne la combustione. La zona all’interno del campo di infiammabilità in cui la proporzione tra gas e ossigeno permette una combustione violenta è detta miscela tonante.
I gas sono suddivisi in infiammabili, ininfiammabili, reattivi e tossici. I gas infiammabili possono bruciare in miscela con l’ossigeno ad una concentrazione data. I gas ininfiammabili non possono bruciare in miscela con l’ossigeno in nessun caso. I gas reattivi son quei gas che combinati con altre sostanze possono dare origine a reazioni diverse dalla combustione. I gas tossici sono semplicemente quei gas pericolosi per la salute dell’uomo una volta rilasciati in aria. A volte i gas sono distinti tra gas combustibili, cioè quei gas usati come combustibili miscelati con l’aria, gas industriali, cioè qualsiasi gas usato per processi industriali, e gas per uso medico.
Ricordiamo che gas leggeri come l’idrogeno e il metano hanno una densità inferiore rispetto all’atmosfera, dunque quando vengono liberati tendono a salire verso l’alto, mentre gas pesanti come il gpl e l’acetilene hanno una densità maggiore rispetto all’aria e tendono a stratificarsi verso il basso.

Comburente

Generalmente, dato che la combustione è un processo di ossidazione, il comburente è l’ossigeno, che si trova con una concentrazione del 21% nell’atmosfera terrestre. I perossidi e gli esplosivi fanno eccezione a questa regola dato che contengono ossigeno sufficiente ad innescare il processo di combustione anche in assenza di aria.

 

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