“Prima della malattia ero Mike l’attore di Ritorno Al Futuro, poi sono diventato Mike l’attore col Parkinson. Adesso sono solo Mike col Parkinson. La malattia ha consumato la mia carriera e in certo senso è diventata la mia carriera. Ho dovuto ricostruirmi una nuova vita quando ero già molto felice di quella vecchia.
Non guardo alla vita come a una battaglia o come a una lotta. So accettare. Dico ‘vivere con’ o ‘lavorare con’ il Parkinson.
Accettazione non significa rassegnazione, ma significa capire che ogni cosa è quello che è e che ci deve essere sempre un modo per passarci in mezzo. Mi vedo come se fossi un fluido che passa attraverso le crepe e le fessure. A volte mi dà fastidio quando non riesco a fare quello che voglio, ma non me ne frega niente di apparire così.
Con la Michael J. Fox Foundation for Parkinson’s Research siamo diventati i più grandi finanziatori privati per la ricerca sul Parkinson nel mondo.
Abbiamo creato un’infrastruttura per aiutare gli scienziati a trovare un biomarker in grado di identificare il Parkinson prima che i sintomi siano presenti e monitorare l’avanzamento della malattia.
Non importa cosa faccia. Mi piace essere vivo. Mi piace la possibilità di fare le cose. Ecco cosa è la felicità”.
Sono le bellissime parole dell’attore Michael J. Fox, che in questi giorni ha partecipato all’emozionante reunion con “Doc” Christopher Lloyd (i due attori sono insieme nella foto) per i 37° anniversario dell’uscita al cinema del celebre film di fantascienza “Ritorno al Futuro” in cui interpretava l’indimenticabile viaggiatore del tempo Marty McFly. Con tanta tristezza tutti noi abbiamo notato il peggiorare dei sintomi della malattia di Mike, ma allo stesso tempo dal palco emergeva la sua energia e la sua enorme voglia di vivere, oltre che l’indissolubile affetto che lo lega a Lloyd. Un applauso per entrambi.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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